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YouTube applica un filtro agli Shorts, che vi piaccia o no

YouTube utilizza il machine learning per migliorare automaticamente la qualità di alcuni video, ma i risultati ottenuti non sembrano convincenti.

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Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor @Tom's Hardware Italia

Pubblicato il 27/08/2025 alle 10:48

La notizia in un minuto

  • YouTube sta modificando segretamente gli Shorts dei creatori con algoritmi di machine learning che alterano l'aspetto originale dei video, creando effetti simili a filtri di bellezza o deepfake
  • I creatori non possono disattivare questa funzione e scoprono i propri contenuti trasformati senza preavviso, compromettendo la loro visione artistica originale
  • L'azienda giustifica gli esperimenti come miglioramenti della qualità video, ma applica contemporaneamente politiche più severe contro i canali che usano AI nei propri contenuti

Riassunto generato con l’IA. Potrebbe non essere accurato.

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La piattaforma di video sharing più famosa al mondo sta conducendo esperimenti nascosti sui contenuti dei suoi creatori, alterando automaticamente la qualità visiva dei loro video senza alcun preavviso o possibilità di rinuncia. Diversi YouTuber hanno scoperto che i loro Shorts vengono elaborati con algoritmi di machine learning che modificano radicalmente l'aspetto originale delle loro creazioni, generando effetti visivi indesiderati che ricordano filtri di bellezza o deepfake. La questione ha scatenato un acceso dibattito sulla proprietà intellettuale e sul controllo creativo nella era digitale.

Quando l'intelligenza artificiale stravolge l'arte originale

Il caso più emblematico riguarda TheMrBravoShow, un canale YouTube che utilizza deliberatamente videocamere degli anni '80 per creare contenuti dal sapore nostalgico. L'effetto vintage, elemento caratteristico della sua produzione, viene completamente annullato dal sistema di upscaling automatico della piattaforma. I suoi video, pensati per evocare un'estetica retrò, assumono invece un aspetto artificiale e moderno che tradisce completamente l'intento artistico originale.

La situazione ha raggiunto il punto di rottura quando YouTuber Rhett Shull ha denunciato pubblicamente come i suoi contenuti apparissero "strani" e simili a deepfake dopo l'elaborazione automatica. Le segnalazioni si sono moltiplicate su Reddit, dove diversi utenti hanno descritto video che sembrano "spalmati" o trattati con effetti pittura a olio, compromettendo irrimediabilmente la qualità visiva originale.

La risposta ufficiale: machine learning tradizionale, non AI generativa

Dopo settimane di speculazioni e critiche crescenti, YouTube ha finalmente confermato l'esistenza di questo programma sperimentale attraverso i suoi canali di supporto ufficiali. La piattaforma ha specificato che si tratta di un "esperimento per migliorare la qualità video utilizzando machine learning tradizionale", distinguendo questa tecnologia dall'intelligenza artificiale generativa che crea contenuti completamente nuovi.

I creatori scoprono i propri video trasformati senza alcun controllo

Rene Ritchie, liaison ufficiale di YouTube per i creatori di contenuti, ha fornito dettagli tecnici aggiuntivi, spiegando che il sistema utilizza algoritmi per rimuovere sfocature, eliminare rumore digitale e migliorare la nitidezza durante la fase di elaborazione. L'azienda paragona questo processo ai miglioramenti automatici che gli smartphone applicano a foto e video, presentandolo come un'evoluzione naturale delle tecnologie di ottimizzazione già esistenti.

Il paradosso delle politiche YouTube

L'aspetto più controverso della vicenda riguarda l'ipocrisia delle politiche aziendali. Mentre YouTube sta modificando segretamente i contenuti dei creatori utilizzando tecnologie di intelligenza artificiale, parallelamente l'azienda sta sviluppando normative più severe per limitare la monetizzazione dei canali che utilizzano AI per migliorare o arricchire i propri video. Questa contraddizione solleva interrogativi sulla coerenza delle linee guida della piattaforma.

La mancanza di trasparenza rappresenta il cuore del problema: nessun creatore è stato informato preventivamente dell'attivazione di questi algoritmi sui propri contenuti. Non esistono opzioni per disattivare l'elaborazione automatica, lasciando gli YouTuber completamente privi di controllo sul risultato finale dei loro lavori. Questa situazione ricorda le polemiche che hanno investito altre piattaforme tech quando hanno implementato modifiche significative senza il consenso degli utenti.

Verso una soluzione condivisa

La comunità dei creatori chiede ora a gran voce l'introduzione di controlli granulari che permettano di gestire individualmente queste funzionalità. La richiesta principale riguarda la possibilità di disattivare completamente l'upscaling automatico, restituendo ai creatori la piena autorità sulla presentazione visiva dei propri contenuti. Alcuni suggeriscono l'implementazione di un sistema opt-in, dove i miglioramenti vengano applicati solo previo consenso esplicito.

Il futuro di questa sperimentazione dipenderà dalla capacità di YouTube di trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto per la visione artistica dei suoi creatori. L'episodio evidenzia come l'evoluzione delle piattaforme digitali debba necessariamente confrontarsi con le esigenze creative di chi produce contenuti, evitando imposizioni unilaterali che rischiano di compromettere l'autenticità e l'originalità delle opere pubblicate.

Fonte dell'articolo: www.androidauthority.com

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