Aborto, gli studi PlayStation contro la decisione della Corte Suprema statunitense

Gli studi PlayStation rilanciano il loro supporto all'aborto, andando contro Jim Ryan e la Corte Suprema degli Stati Uniti.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Nella giornata di ieri, la Corte Suprema degli Stati Uniti d'America ha eliminato il diritto all'aborto dalla carta costituzionale, rimettendo la decisione ai singoli stati. Una decisione che ha sollevato tantissime proteste in tutto il mondo, tra cui quelle di PlayStation. Attimi dopo la decisione, infatti, diversi studi di proprietà di Sony hanno rilanciato dei messaggi di solidarietà nei confronti delle loro dipendenti, andando contro le parole di Jim Ryan, presidente e CEO di SIE, che appena un mese fa aveva chiesto ai dipendenti e ai team di rispettare le posizioni contrarie all'aborto.

Il primo studio PlayStation a schierarsi contro la decisione della Corte Suprema è stato Insomniac Games. Il team di sviluppo ha pubblicato un messaggio sul suo profilo Twitter. "Siamo umani che producono videogiochi. La libertà riproduttiva e il controllo del proprio corpo sono diritti umani", il messaggio lanciato dalla società capitanata da Ted Price. Successivamente la stessa frase è stata ripresa anche da altri studi first party di Sony, come Santa Monica, London Studio, Bend Studio, Guerrilla Games e Sucker Punch.

Naughty Dog ha rilanciato la dichiarazione di Insomniac, ma in maniera leggermente diversa. "Naughty Dog crede che i diritti riproduttivi e il controllo del proprio corpo siano diritti umani che non dovrebbero essere negati e sono essenziali per la salute di tutti. Continueremo a difendere questi valori e daremo supporto a tutti i dipendenti per ricevere le cure che vogliono e di cui hanno bisogno", le parole del team di sviluppo responsabile dello sviluppo delle serie di The Last of Us e Uncharted.

Con il ribaltamento della sentenza Roe contro Wade, gli Stati Uniti d'America hanno di fatto cancellato il diritto all'aborto. Ora ogni singolo stato federale può decidere in totale autonomia se concedere a una donna di abortire oppure no. Diverse società del mondo tech hanno già anticipato che pagheranno eventuali trasferte per permettere alle donne di ricevere tutte le cure nel caso decidessero di interrompere una gravidanza, ma ci sono già voci di possibili arresti al rientro post operazione.