Angelina, l'intelligenza artificiale che realizza videogiochi

Un ricercatore inglese è riuscito a creare un'intelligenza artificiale in grado di creare giochi. Il progetto, nato alcuni anni fa, ha permesso di realizzare una quarantina di giochi e di partecipare a un recente concorso per sviluppatori.

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a cura di Roberto Caccia

Angelina è un'intelligenza artificiale che sta imparando a realizzare videogiochi. L'idea è di Michael Cook, un ricercatore inglese che un paio di anni fa ha cominciato a cimentarsi in questo progetto.

Uno dei giochi creati da Angelina

Da allora Angelina ha creato una quarantina di giochi funzionanti, compresa la sua recente creazione per la Ludum Dare 28, una competizione online che permette a decine di sviluppatori di realizzare un titolo a tema nell'arco di un weekend. Ma come funziona Angelina?

L'intelligenza artificiale creata da Cook implementa frasi e parametri base stabiliti dal ricercatore. Nonostante Angelina usi codice personalizzato per creare giochi e scandagliare sistemi alla ricerca di modelli ed effetti sonori il programma funziona attraverso la cosiddetta evoluzione computazionale.

"È un modo di creare cose ispirate da come funziona l'evoluzione nel mondo reale. Ci sono molte ricombinazioni casuali di elementi, con una certa dose di pressione o meccanismi di selezione per assicurarsi che siano scelti i migliori esempi per combinarsi l'uno con l'altro in ogni fase dello sviluppo. Angelina usa questa tecnica per realizzare livelli, posizionare nemici e così via", spiega Cook.

Man mano che il software migliora richiede sempre meno input da parte del ricercatore. Se prima Cook doveva scegliere gli elementi artistici o lo stile grafico del gioco ora invece questi compiti sono gestiti da Angelina.

"Spero che le innovazioni meccaniche saranno il primo fattore che permetterà ad Angelina di avere un impatto reale sui giochi. Angelina mi sorprende abbastanza regolarmente nelle piccole cose, in modo particolare quando tutto sembra filare alla perfezione e il software riesce a trovare la giusta combinazione di elementi per un tema particolare", spiega Cook.

La cosa più importante tuttavia è che Angelina non conosce quanto possano essere d'impatto la combinazione di alcuni elementi sulle menti dei giocatori. O almeno non ancora, spiega il ricercatore.

Questa però è soltanto una delle evoluzioni del programma e l'obbiettivo di Cook per i prossimi anni è insegnare all'intelligenza artificiale a modificare e scrivere da sola il codice, per poi presentare i giochi creati così all'IGF, l'Independent Games Festival. Noi non possiamo fare altro che augurare buona fortuna. A entrambi. Per dare un'occhiata ai progetti di Angelina potete cliccare sul sito web ufficiale