Anno 117: Pax Romana | Provato - Un gestionale che promette benissimo

Ho avuto il piacere di provare per ben tre ore il nuovo Anno 117: Pax Romana, un gestionale che promette di appassionare i fan della serie.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

La serie Anno non ha certo bisogno di presentazioni, dopo tutto è da oltre trent'anni che riesce ad ammaliare i giocatori grazie a una componente gestionale e city builder stratificata e soddisfacente. Seppur qualche titolo non sia andato come sperato, c'è da sottolineare che Ubisoft è riuscita a riprendersi alla grande con gli ultimi capitoli, in particolar modo Anno 1800 che è divenuto un vero e proprio successo di critica e pubblico.

A diversi anni dall'arrivo sul mercato di 1800, ora è arrivato il momento di Anno 117: Pax Romana, un'ambientazione storica decisamente più antica (anzi, la più antica mai presentata nella serie). Per sia molto avvezzo dei periodi storici, l'anno indicato nel gioco corrisponde a un periodo di immensa prosperità economica e culturale; un momento quindi perfetto per costruire con (apparente) tranquillità, il nostro piccolo impero.

Per l'occasione ho avuto il grande piacere di provare Anno 117: Pax Romana per oltre tre ore, grazie a una presentazione hands-on streaming di Ubisoft. In generale non posso che dirmi soddisfatto di quello che ho avuto modo di provare, anche considerando che le tre ore sono praticamente volate e per un city builder questo è senz'altro un dato estremamente positivo.

Benvenuti in Anno 117

Il nuovo capitolo di Anno non si discosta molto dai precedenti che abbiamo già avuto modo di approcciare. L'obbiettivo rimane principalmente quello di dare vita a un piccolo villaggio e da lì, espandersi fino alla "conquista" territoriale di tutto ciò che ci circonda. Di conseguenza, la sottile arte di bilanciare commercio, diplomazia e guerra è il focus dell'esperienza di Anno 117: Pax Romana che però non disdegna anche la presenza dell'elemento militare (seppur non bisogna aspettarsi un Age of Empires).

Quindi, se conoscete Anno non è un problema perché sapete a che cosa andrete in conto, ovvero un gioco dove la vera difficoltà di erge sui sistemi produttivi e organizzativi e non tanto sui combattimenti, il che rende il tutto preferibile a chi (come me) ha sempre sognato gestire e amministrare una provincia romana nel Latium.

All'inizio tutto vi sembrerà facile e dopotutto con pochi abitanti è piuttosto semplice gestire il tutto. Mano a mano che il tutto si sviluppa e si arricchisce, le richieste degli abitanti diventeranno più esigenti e diventerà necessario anche saper sapientemente alternare le varie classi sociali, per consentire sia di ricevere gli adeguati soldi dalle tasse sia per avere le persone giuste per un lavoro specifico. Per farvi un esempio, i plebei possono aiutarci nella produzione del pane, ma non sicuramente per tagliare la legna, quindi va bene espandersi, magari migliorando le case, ma occorre farlo con attenzione.

Anche la costruzione va valutata attentamente: ogni decisione ha ripercussioni a lungo termine. Un magazzino mal posizionato nelle prime fasi può trasformarsi in un incubo logistico quando la rete stradale comincerà a congestionarsi da centinaia di abitanti, ma allo stesso modo i magazzini vanno posizionati in maniera precisa accanto giustamente alle attività produttive che ci servono, magari distanziando il tutto dalle case dei nostri abitanti per non abbassare la "qualità" delle case stesse. Insomma, gestire il tutto diventerà sempre più complicato procedendo in avanti.

Come se non bastasse, la vita all'interno della provincia si anima continuamente attraverso eventi casuali che spaziano dai semplici disaccordi commerciali o incendi fino a vere e proprie insurrezioni. Questi imprevisti richiederanno decisioni rapide da parte vostra (a meno che non volete che la partita finisca in fretta). 

Seppur all'inizio del gioco l'area a disposizione sia vasta, presto vi renderete conto che questa non basterà per poter realizzare determinate strutture o beni di lusso e questo ci costringerà velocemente a esplorare il mondo circostante, in cerca di nuovi territori e nuove risorse, magari facendo amicizia (oppure no) i diversi governatori controllati dall'intelligenza artificiale. Con questi personaggi è possibile interagire e no, non solo per scambiarsi beni o per combattere ma anche per ottenere dei bonus a seconda di come decidiamo di espandere il nostro dominio.

Ogni villaggio costruito su un'isola dovrà quindi essere autogestito, oppure ben collegato con lo scambio merci con quello principale attraverso le nostre navi. Fare in modo che il tutto sia perfettamente equilibrato è quello che faciliterà la nostra partita, ma basta solo un piccolo errore per distruggere tutto ciò di buono fatto in diverse ore di gioco.

Anno 117: Pax Romana presenta anche un piccolo albero tecnologico, dove possiamo ricercare dei miglioramenti che potranno aiutarci nel corso della partita. I potenziamenti richiedono tempo per essere sbloccati, di conseguenza è fondamentale valutare quali migliorare in tempi rapidi e quali invece rimandare.

Un impero vivente sotto i tuoi occhi

Anno 117: Pax Romana è riuscito, almeno secondo me, a ricreare magistralmente lo splendore dell'epoca romana. L'esperienza visiva è straordinariamente immersiva: mercati brulicanti di attività, campi di grano ondeggianti, cittadini impegnati nelle loro routine quotidiane. Ogni nuova costruzione introduce abitanti con comportamenti estremamente realistici, basti pensare ai plebei che si dedicano all'artigianato o frequentano centri culturali, i libertini che estraggono risorse e trasportano merci e così via.

Visivamente è quindi un vero e proprio spettacolo e migliora sempre di più mano a mano che il nostro piccolo "impero" si ingrandisce, con strutture di vario tipo che lentamente appaiono nelle nostre città. 

Oltretutto, il gioco ci consente di poter cambiare orario del giorno quando vogliamo, così da poter decidere in che modo giocare la nostra partita. 

Purtroppo è impossibile parlare di performance in questo momento, visto che il gioco girava in streaming su una macchina sconosciuta. Ma è molto probabile che i requisiti di sistema arriveranno presto.

Tirando le somme

Queste prime ore con Anno 117: Pax Romana lasciano sensazioni decisamente positive. Il tempo trascorso in gioco è volato, segno inequivocabile di un city builder capace di catturare l'attenzione sin da subito. Pur mantenendo salda la tradizionale formula gestionale della serie, con la sua enfasi sui complessi sistemi produttivi e sull'equilibrio tra commercio, diplomazia e un accenno di conflitto, l'ambientazione romana infonde nuova linfa e fascino per tutto il franchise. Oltre a questo, la cura per i dettagli visivi, che ricreano un impero vivente e pulsante, e la profondità strategica offerta dalla gestione delle classi sociali, degli eventi casuali e delle interazioni con le altre fazioni – inclusa la promettente variante celtica che arricchisce la rigiocabilità – mettono in scena un titolo che sembra notevolmente ricco e appagante. Anno 117: Pax Romana sembra avere tutte le carte in regola per conquistare tanto i veterani della saga quanto i nuovi aspiranti governatori e non vedo l'ora di poter mettere le mani sulla versione finale per poter verificare se quello che ho provato in queste tre ore possa confermarsi sul lungo periodo.

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