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a cura di Yuri Polverino

La conferenza di Electronic Arts non è stato un momento esaltante: il publisher che da qualche anno ormai si estranea dagli affollati giorni di E3 per portare invece un suo, personalissimo show, ha optato per una strategia comunicativa non troppo efficace.

EA Play 2018 è infatti stata una parentesi poco ritmata, gestita in modo quasi incomprensibile, soprattutto nel momento chiave, quello dedicato ad Anthem. Tramite un Q&A live sul palco dell'Hollywood Palladium, gli sviluppatori di BioWare hanno raccontato alcune delle caratteristiche della produzione, per poi mostrare un breve filmato gameplay. Una volta terminata la diretta, abbiamo comunque avuto il piacere di assistere ad un sessione hands-off a porte chiuse dedicata alla stampa, dove la stessa porzione di gioco è stata invece giocata in presa diretta e in modo integrale. Cerchiamo dunque di trarre qualche conclusione da ciò che abbiamo visto, in attesa di toccare con mano -speriamo presto- il gioco.

Molte promesse, poche certezze

Dai creatori della serie di Dragon Age e Mass Effect ci si aspettano sempre grandi cose, è per questo che Anthem, annunciato lo scorso anno sempre ad E3, era uno dei titoli più attesi di quest'edizione della fiera videoludica più importante di tutte. Una volta aver appreso che non avremmo avuto l'oppurtunità di toccare con mano il gioco, ci siamo recati in una saletta dedicata all'hands-off, con la speranza di risolvere tutti i nostri dubbi.

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La piccola porzione di gameplay che abbiamo potuto apprezzare inizia nell'HUB centrale del gioco, qui il protagonista indossa il suo Strale (le armature necessarie a sopravvivere nell'inospitale mondo di gioco) per poi selezionare una missione del menù interno. Entrato nella potente corazza, ecco che Anthem inizia a mostrare i muscoli: il grintoso jetpack permette di spiccare il volo e fluttuare così in un ambiente verdeggiante e apparentemente amichevole. In realtà il pericolo è dietro l'angolo e, dopo aver trovato sul nostro cammino altri quattro giocatori, ecco che iniziano gli scontri a fuoco.

Esistono quattro classi di Strali in Anthem, ognuna delle quali ha abilità uniche che oltre a rendere peculiare lo stile di gioco, permettono anche un'interazione con i compagni di squadra che ci è sembrata veramente fondamentale. Studiare delle strategie con i propri amici consente al team di effettuare combo che devastanti, soprattutto se architettate con cognizione di causa. Il sistema di shooting peraltro è dinamico, non prevede coperture ma al contrario molto movimento, verticale e orizzontale. Dopo questo primi minuti, Anthem sembra dare l'impressione di voler raccogliere l'eredità di Destiny e The Division proponendosi come un'esperienza condivisa, longeva, ma arricchita anche da una storia importante e godibile anche in solitaria, quindi senza usufruire per forza dell'aiuto di altri giocatori sparsi per i server.

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Nello svolgersi della missione, poi, è impossibile non apprezzare il setting della nuova produzione BioWare: nonostante il lato tecnico sia ottimo ma non impressionante, tutto il mondo di gioco esalta e convince, anche in virtù del fatto che gli sviluppatori hanno confermato che quest'ultimo sarà mutevole e sempre differente. Gli ambienti spazziano da una foresta lussuriosa e verdeggiante, ad alcuni anfratti più tetri a profondità marine popolate da chissà quali mostri. Insomma, nonostante la demo non puntasse a dare particolari certezze e dettagli su gameplay, crescita e sviluppo del personaggio o altri aspetti più concreti, il colpo d'occhio e le sensazioni generali sono state certamente positive.

L'ultima sequenza era dedicata ad una boss fight contro un putrido ragno gigante dalle forme a noi sconosciute. Anche in questo caso la componente predominante è stata il teamwork: i quattro Strali interagivano tra di loro effettuando combo su combo e scaricando addosso al temibile boss quantità incalcolabili di proiettili. Il risultato è uno scontro appassionate e spettacolare, tra l'altro senza il minimo calo di frame o incertezza in termini di stabilità del software. 

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Rimangono da valutare molte, moltissime cose, ma Anthem sembra avere tutte le carte in regola per continuare a stupire. Forse era lecito aspettarsi qualcosa di più rivoluzionario; BioWare ha apparentemente adottato invece una strategia più conservativa, almeno per ciò che concerce il concept. Quello che colpisce è invece il setting in generale e la potenziale lore di gioco che potrebbe davvero rappresentare il fiore all'occhiello di tutta quanta la produzione. 

Non poterlo giocare è stato un colpo al cuore, ma ciò che abbiamo visto ci ha in parte convinto, anche se le molte promesse fatte sul palco dello show di EA non hanno trovato pieno riscontro nella breve sessione di hands-off. L'impressione è che per scoprire nuovi dettagli su Anthem dovremo aspettare ancora un po': valutare titoli simili è molto difficile quando non si ha la possibilità di spremerli in una sessione di gameplay abbastanza longevo, per questo ci sentiamo di rimandare opinioni e analisi più corpose al prossimo futuro.

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Ci aspettavamo dunque che EA desse sin da subito la possibilità di testare il loro nuovo titolo di punta. Nonostante questa piccola delusione, però, possiamo tranquillamente affermare che Anthem si candida ad essere uno dei titoli più importanti del Q1 2019: quel poco che abbiamo visto non ci ha completamente convinto, ma è è anche vero che una volta terminata la demo avevamo ancora molta voglia di esplorare quel mondo tanto magnfico quanto temibile, scoprire di più sugli Strali e scendere nelle profondità di una produzione estremamente promettente. Anthem tornerà sicuramente a mostrarsi prima della fine dell'anno: non mancheremo di tenervi aggiornati su tutte le novità della nuova IP dei ragazzi di BioWare.


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