Ayaneo Air 1S, l’ammazza ROG Ally in versione compatta | Test & Recensione

Ayaneo Air 1S è una nuova console da gioco portatile con tutte le carte in regola per battere i maggiori protagonisti del mercato.

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a cura di Andrea Ferrario

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Ayaneo ha all’attivo parecchie console da gioco portatili, ed è presente in questo mercato già da prima dell’arrivo di Steam Deck. Quello che l’azienda ha fatto fin da subito è stato portare dei SoC a basso consumo, ideati per i notebook, in dispositivi più compatti con joypad integrati, creando a tutti gli effetti delle console da gioco portatili. La limitazione principale, quantomeno rispetto a Steam Deck, è sempre stato l’uso di Windows (anche se ci sono versioni Android) come sistema operativo principale, a cui veniva aggiunto “Ayaneo Space”, una sorta di interfaccia personalizzata per offrire un’esperienza più vicina a quella di una console da gioco piuttosto che il classico Windows, decisamente scomodo da usare su schermi così ridotti senza mouse e tastiera.

ROG Ally ha avuto l’onore di democratizzare questo tipo di console basate su Windows, rendendole qualcosa di un po’ più conosciuto rispetto a quanto era stato precedentemente, un mercato seguito unicamente dagli appassionati. E ora che l’attenzione è più alta, è necessario guardarsi meglio attorno se il vostro desiderio è acquistare uno di questi piccoli concentrati di potenza che permettono di portare i videogiochi da PC anche fuori casa, o semplicemente sul divano, perché prodotti come l’ultima arrivata, Ayaneo Air 1S, potrebbe rappresentare per alcuni una scelta migliore rispetto a ROG Ally o Steam Deck.

L’abbiamo provata e testata, e ora vi racconteremo tutti i pro e i contro di questa piccolo console, che vuole essere potente come ROG Ally - e quindi molto più potente di Steam Deck - ma più piccola e trasportabile.

Specifiche tecniche: AMD 7840U e schermo OLED

Una delle caratteristiche più interessanti di Ayaneo Air 1S è la presenza della CPU AMD Ryzen 7 7840U, che non è la stessa Z1 Extreme presente in ROG Ally, ma ne condivide molte caratteristiche. Questa CPU è presente in alcuni notebook e perde qualche ottimizzazione a livello energetico presente sul SoC Z1, ma benchmark alla mano le prestazioni sono molto simili. Più avanti vi faremo vedere la quantità di FPS che potrete ottenere con alcuni videogiochi per darvi dei riferimenti, ma possiamo fin da subito assicurarvi che in termini di prestazioni pure, ROG Ally e Ayaneo Air 1S sono molto vicine. Architettura Zen 4, massima frequenza di 5.1 GHz, grafica Radeon 780M (12 CU RDNA 3), 8 core e 16 thread, questi sono alcuni dei numeri che permettono di macinare FPS a sufficienza per offrire un’esperienza di gioco fluida, considerando ovviamente l’impostazione dei giochi in maniera equilibrata al SoC, che è pur sempre un modello a basso consumo. Il TDP è infatti variabile, da 5 Watt a 25 Watt, con un limite a 20 Watt in modalità mobile, cioè potete andare oltre solo se collegherete la console all’alimentatore.

Memoria DDR5, in un quantitativo minimo di 16 GB, ma solo nella versione con 512 GB di SSD PCIe. Tutte le altre varianti, da 1, 2 e 4 Terabyte, sono affiancate da 32 GB di memoria. Lo schermo è il modello OLED, da 5.5”, un’ottima scelta, soprattutto considerando che la risoluzione è Full HD. Il risultato è un’immagine super-nitida, colori vibranti, ottimo contrasto e consumi contenuti.La batteria è da 38 Wh, 10050 mAh, mentre c’è anche una versione “Retro Limited” che ha una batteria ancora più piccola e di soli 7350 mAh. Passando in rassegna velocemente le altre caratteristiche, c’è il Wi-Fi 6E, il Bluetooth in versione 5.2, un motore a vibrazione interno e vari sensori che permettono, nel caso il videogioco lo supporti, di interagire anche muovendo la console.

Il peso, di soli 450 grammi (405 grammi per la versione Retro Limited per via della batteria più contenuta), rende Ayaneo Air 1S più leggera di ROG Ally e Steam Deck, che superano i 600 grammi entrambe.

Com'è fatta

La versione che abbiamo provato, e di cui trovate anche le foto in questa pagina, è la Retro Power, e il termine “Retro” riguarda solo lo schema colori, che ricorda quello delle vecchie console: toni panna, grigio, fucsia, un tuffo al cuore per chiunque oggi abbia più di 40 anni, forse meno attraente per tutti gli altri che potranno optare per le altre colorazioni.

Nella parte inferiore sono allineate due fessure, vicino a cui, all’interno, sono presenti gli altoparlanti. Una copertura che nasconde l’alloggiamento per la memory card TF. Un jack audio e una porta USB-C completano la dotazione. Nel bordo superiore troviamo un ulteriore porta USB-C, un bilanciere del volume e il tasto di accensione, che integra un lettore d’impronte digitali.

La dislocazione dei comandi è invertita, cioè a sinistra c’è il pad direzionale digitale al centro, e poco sopra il joystick analogico. Al di sotto due tasti, menu e home, permetto d’interagire con i videogiochi in modalità di controllo joypad. Alla destra dello schermo il joystick analogico è posizionato nella parte inferiore, mentre i quattro tasti classici sono sopra. Altri due tasti permettono di aprire Ayaneo Space e di ridurre a icona le varie applicazioni.

Ergonomia del joypad, forse poteva essere migliore

La scelta di Ayaneo di utilizzare una configurazione con joystick invertita, quindi quello sinistra in alto e quello destro in basso, a conti fatti non sembra particolarmente vincente. Non è la prima volta, abbiamo questa configurazione su altri modelli, nonché su molti joypad per PC / Xbox, tuttavia in questo caso il problema riguarda il posizionamento del joystick destro in relazione all’impugnatura. Se con un joypad classico è possibile impugnarlo saldamente e distendere il pollice per via degli ingombri dell’impugnatura, con l’Ayaneo Air 1S il pollice rimarrà sempre piegato se vorrete impugnarla bene.

Per non avere maggior controllo e meno affaticamento, dovrete allentare la presa, lasciando che sia la mano sinistra a tenere ferma la console, mentre con la destra sarà possibile solo sostenerla con un paio di dita mentre il pollice si posizionerà sul joypad e l’indice raggiungerà i grilletti dorsali. Insomma, non è il massimo, è necessario abituarsi e sviluppare una nuova memoria muscolare per trovarsi bene e poter giocare in maniera confortevole.

Calore prodotto, le limitazioni dei sistemi compatti

Se Steam Deck è in grado di gestire bene il calore a scapito di una rumorosità non particolarmente contenuta, e se ROG Ally è invece in grado di gestire in maniera fantastica rumorosità e riscaldamento (grazie soprattutto alla doppia ventola e il sistema heatpipe che trasferisce il calore in una zona ampia), Ayanero Air 1S non se la cava particolarmente bene. Non solo risulta discretamente rumorosa, con la ventola che si sente praticamente sempre, senza diventare assordante ma occupando sempre un sottofondo (simile a Steam Deck), ma il calore si espande a tutta la scocca, anche laddove non dovrebbe. Il SoC è posizionato nella metà sinistra della console, e di conseguenza tutta la zona dell’impugnatura si scalda, assestandosi sui 37 / 38 °C. Non scotta, ma si sente, e se ne accorgerà anche chi non ha mani molto sensibili.

La situazione dietro all’impugnatura sinistra è ancora peggiore perché arriverà ai 43 °C circa (temperatura ambiente di 25 °C), anche i grilletti superiori raggiungeranno una temperatura simile a quella della scocca anteriore, mentre tutto il bordo inferiore sarà tra i 40°C e i 45 °C.

Chi vi scrive è molto sensibile al calore, e questo risultato non è accettabile. Probabilmente d’inverno potrebbe essere più contenuto - e a tratti piacevole - ma d’estate o in ambienti caldi dopo un po’ sudano le mani. Questa situazione costringe a mollare la presa, cercando di tenerla in bilico con le dita.

Questi dati sono stati rilevati con la console in modalità TDP 20 Watt. In condizioni di TDP più contenuto e quindi giochi meno impegnativi sarà possibile ottenere una situazione migliore, ma scordatevi l’ergonomia offerta da Steam Deck o ROG Ally, quantomeno sotto questo punto di vista.

Ayaneo Space 2.0, decisamente ben fatto

La limitazione di Windows è la sua interfaccia non predisposta per l’uso con il touchscreen, e soprattutto l’impossibilità di fornire un’esperienza “console like”. Oltretutto le dimensioni contenute e gli elementi grafici minuscoli rendono l’interazione con i comandi da joypad tutt’altro che comoda. Questo è un problema comune, e non siamo per nulla sorpresi che Ayaneo soffra degli stessi problemi, dopotutto quando il sistema operativo e i vari client dei giochi sono sviluppati per essere visualizzati su un grande schermo e l’interazione è pensata per avvenire con mouse e tastiera, non si possono chiedere miracoli.

Ayaneo ha creato “Space”, ora arrivato alla secondo versione, che vuole porre rimedio a questo problema, e lo fa bene. Lo fa soprattutto meglio di ROG Ally, che soffre ancora di tanti piccoli problemi d’interazione. Tramite un apposito tasto fisico sulla console si può avviare (o richiamare) la schermata di Ayaneo Space (tenendolo premuto), mentre una singola pressione fa comparire lungo il bordo destro un pannello di controllo. È simile, se non identico a quello di Steam Deck, e permette di regolare le impostazioni della console al volo.

La schermata principale dei giochi è ben fatta, il catalogo può essere mostrato in differenti stili, i comandi sono mappati in maniera perfetta e funziona tutto a dovere. Ovviamente, come accade per ROG Ally e qualsiasi altra console basata su Windows, la pressione del tasto “gioca” non avvia direttamente il viodegioco, bensì è una scorciatoia per i classici launcher, come Steam o altri. In base al gioco, questo partirà immediatamente, o dovrete interagire con windows e qualche schermata con i tasti minuscoli. È impossibile chiedere diversamente, almeno fino a quando Microsoft non si deciderà a sviluppare una UI apposita per questo tipo di dispositivi e tutti gli sviluppatori di giochi adatteranno i loro titoli.

La schermata dei giochi è personalizzabile, è possibile togliere alcuni giochi o aggiungerne altri che non sono stati rilevati in maniera autonoma. La comodità è quella di poter vedere tutti i giochi, di differenti launcher, tutti nello stesso posto.

Dal menù impostazioni è possibile gestire tutte le funzioni hardware e software della console, che possono anche essere richiamate al volo dal menù a scomparsa durante l’uso di un videogioco. La sezione relativa alla gestione della CPU e il TDP ve la raccontiamo fra poco. Bluetooth, Wi-Fi e statistiche onscreen sono controllabili facilmente da menù molto intuitivi, è possibile personalizzare l’interfaccia nei singoli colori degli elementi. La parte più importante è quella della personalizzazione dei comandi. Potrete cambiare la sensibilità dei joystick, la zona morta, l’intensità della vibrazione, la sensibilità dei grilletti e anche gli effetti RGB del cerchio luminoso posizionato sotto a ogni joystick.

Un difetto della schermata di controllo in sovrimpressione ai giochi è che usa gli stessi input che vengono dati al gioco. Cioè, se aprirete la schermata di controllo e vi muoverete verso il basso con il joystick per scorrere delle voci di menù, la stessa azione viene ripetuta nel gioco (in pratica il sistema intercetta l’input e lo replica), quindi se sarete in un menù del gioco dovrete stare attenti quando premerete il tasto per confermare l’azione. Una soluzione è usare il touchscreen, ma non è particolarmente comodo, soprattutto se odiate, come chi vi scrive, avere lo schermo pieno d’impronte digitali.

Prestazioni con i giochi

L’APU utilizzata permette d’impostare un consumo dai 5 ai 28 watt. Ayaneo Space include un controllo minuzioso del consumo, nonché degli FPS generati. Potrete impostare un limite degli FPS, limitando i consumi, o direttamente limitare il TDP. Ci sono dei preset permettono d’impostare direttamente tutti i parametri con un singoli click, e anche di creare dei nuovi preset personalizzati.

Senza alimentatore collegato non potrete andare oltre i 20 Watt, mentre con il caricabatterie inserito potrete impostare il livello dei 25 watt. È anche possibile scegliere l’impostazione “Smart” che prende maggior controllo dell’uso del chip; in breve se la selezionerete dovrete disabilitare la frequenza Turbo della CPU Ryzen e lasciare che sia il software di Ayaneo a spingere fino a raggiungere il TDP massimo di 28 watt, o scendere a livelli più bassi quando non è necessario. È un’opzione da attivare a “vostro rischio e pericolo”, ci sono anche delle condizioni da accettare, ed è necessario riavviare la console dato che si sta agendo su un’impostazione hardware. Non crediamo sia qualcosa di veramente utile, poiché 3 watt in più non fanno una grande differenza e probabilmente fareste bene a lasciare che siano i meccanismi interni alla CPU / Windows a definire fino a che punto si può spingere l’infrastruttura hardware.

Lo stesso vale per il profilo di raffreddamento delle ventole, che può essere modificato su differenti preset o anche modificare manualmente. Parleremo fra poco della rumorosità e calore raggiunto, vediamo ora i risultati dei test che abbiamo effettuato.

Cyberpunk 2077

Iniziamo con Cyberpunk, un gioco abbastanza recente, comunque ancora molto giocato e che non si può definire “leggero”.

A risoluzione piena, cioè Full HD, con il profilo Steam Deck, quindi già ottimizzato per SoC a prestazioni contenute, otteniamo poco più di 30 FPS, con i valori minimi che scendono, mentre a 720p si riesce a sfiorare i 60 e soprattutto non si scende mai sotto i 30 FPS. Questi risultati sono però stati ottenuti con la console collegata, quindi con il consumo di 25 watt.

Vediamo come cambiano i risultati con i differenti profili energetici, i test li abbiamo effettuati a risoluzione 720p dato che non avrebbe senso usare la Full HD, darebbe prestazioni decisamente limitate che direbbero poco o niente. Con il profilo da 20 watt non si perdono molti frame medi, ma i frame minimi soffrono molto, questo significa che ci possono essere sensibili rallentamenti in base alla scena. Il profilo dei 15 Watt abbassa i frame rate medi, ma si rimane sempre sopra i 30, mentre non cambia molto nei frame minimi. Passare sotto i 15 watt la situazione cala drasticamente il gioco diventa praticamente ingiocabile.

In aiuto, come al solito, arrivano le tecniche di Super Sampling, in questo caso non possiamo avere DLSS essendo il chip AMD, quindi vediamo come cambia la situazione con l’FSR, a risoluzione Full HD.

Si passa, ricordo, da 33 FPS senza FSR a un incremento che arriva fino a 51 FPS con il profilo prestazioni, il più aggressivo. L’FSR rende Cyberpunk 2077 giocabile anche a risoluzione piena, ma ci sono picchi negativi negli FPS minimi. Non sono segnati in questo grafico perché con FSR attivo c’era qualche problema di misurazione, ma si vede chiaramente seguendo il test in tempo reale.

Interessante il comportamento in 720p, che permette di avere qualche FPS in più, senza in realtà sconvolgere. Non è una grande novità dato che buona parte del funzionamento di questo algoritmi di Super Sampling si basa sull’utilizzare una risoluzione di rendering più bassa per poi effettuare un upscaling, e se noi impostiamo già una risoluzione bassa, la differenza sarà limitata.

Arriviamo dopo alle conclusioni generiche, ora vediamo un altro test.

Horizon Zero Dawn

Horizon è meno impegnativo di Cyberpunk, ma rappresenta comunque una buona indicazione dei giochi abbastanza moderni.

Abbiamo iniziato con i test in Full HD, qualità massima e il confronto con i differenti profili energetici. A risoluzione piena il gioco stenta attorno ai 30 FPS, e rimane giocabile, anche se non è proprio il massimo, fino ai 15 watt, dopodiché le prestazioni crollano.

Abilitando l’FSR è possibile mantenere un frame rate più consistente tra i 30 e i 60 FPS, rendendo il gioco fruibile.

Abbassando la risoluzione a 720p la situazione migliora, con numeri medi più alti che mantengono non solo il frame rate minimo più alto, ma in generale il gioco risulta più fluido. Ma anche qui il passaggio sotto i 15 watt non è consigliabile, poiché i frame calano vistosamente.

Risoluzione 720p e FSR sembra l’accoppiata migliore, seppure non supera in maniera stabile i 60 FPS, ci rimane vicino e il gioco è tranquillamente godibile.

Rise of the Tomb Raider

Abbiamo voluto poi fare un salto indietro negli anni con Rise of the Tomb Raider che dovrebbe mostrare le prestazioni ottenibili con giochi belli, ancora tranquillamente godibili, con una bella grafica, ma comunque di un po’ di anni fa.

In Full HD vediamo i risultati medi con i vari profili energetici. Rimaniamo attorno ai 30 FPS fino ai 15 watt, mentre ancora una volta le prestazioni crollano se scendiamo sotto.

Lavorando con i preset qualitativi, si riesce a ottenere un bel incremento prestazionale che quantomeno ci permette di rimanere sempre sopra i 30 FPS.

Qui ho voluto mettere a confronto i preset qualitativi ma con l’impostazione a 15 Watt, che a quanto pare è la minima consigliabile, senza andare sotto, per cercare di ottenere il miglior rapporto tra prestazioni e consumi. Vediamo come è infatti possibile, magari a livelli medi, mantenere una velocità consistente sopra i 30 FPS, sempre a risoluzione Full HD.

Facciamo un salto indietro con la risoluzione, e impostazioni la risoluzione 720p. Qui vedete 720p, massimo consumo, 25 watt e differenti preset qualitativi. Decisamente meglio, ci si stacca dall’area dei 30 FPS e si sta tra i 30 e i 60, più verso i 60 FPS.

E se abbassiamo il profilo di consumo ai 15 watt, mantenendo la risoluzione 720p, torniamo la situazione non cambia molto, perdiamo un po’ ma rimaniamo sempre tra i 30 e i 60, più verso la parte alta di questo intervallo.

Qui vi ho messo un confronto di tutti i preset, a sinistra vedete quello che potete ottenere con il profilo di consumo massimo e a destra con quello di 15 watt, vedete che la differenza c’è, ma non è molto alta.

Dying Light 2

Abbiamo effettuato alcune veloci analisi anche con Dying Light 2, un gioco relativamente recente e impegnativo. I test sono serviti a confermare ulteriormente quello già rilevato con i test precedenti.

In questo grafico vedete i risultati ottenuti a risoluzione nativa, 1080p, al massimo consumo di 25 Watt, FSR attivo (modalità automatica) e tre differenti livelli qualitativi. Solo con il livello qualitativo più basso è possibile ottenere un frame rate che possiamo considerare giocabile, considerando soprattutto i valori minimi.

Abbassando la risoluzione è chiaramente possibile ottenere maggiori prestazioni, ma il livello qualitativo massimo è comunque poco consigliabile, mentre è già possibile giocare decentemente a livello medio.

Successivamente abbiamo continuato mantenendo il livello qualitativo basso, a risoluzione 720p, che è quello che dovrebbe fornire un’esperienza di gioco, in termini di fluidità, più solida, e testato i differenti profili energetici. La situazione rimane “sufficiente” fino ai 15 Watt, soglia oltre cui non è consigliabile andare.

Analisi risultati prestazioni

I test che abbiamo effettuato ha messo chiaramente in risalto il modo in cui dovrebbe essere usata questa console, e in generale quello che ci si può aspettare dalla piattaforma AMD 7840U. Diciamo fin da subito che questa piattaforma non crea problemi di raffreddamento, cioè quello che si può ottenere in una piccola console come l’Ayaneo Air 1S si può ottenere anche con un notebook, e quindi un dispositivo più grande. La differenza la farà il sistema di raffreddamento in termini di rumorosità. Anche in condizioni di carico elevato non abbiamo riscontrato situazioni di throttling.

La risoluzione Full HD del pannello non è l’ideale in abbinamento a questo SoC. Non è differente a quanto abbiamo già riscontrato con ROG Ally, semplicemente la piattaforma non è abbastanza potente da gestire la risoluzione Full HD con la maggior parte dei titoli moderni e anche meno moderni. Tuttavia non è una scelta cattiva, poiché per giochi Indie o poco impegnativi si potrà usare la risoluzione nativa, mentre in tutti gli altri casi si sarà costretti a scendere a risoluzione 720p; l’upscaling funziona bene, quindi non si dovranno affrontare situazione spiacevoli di una perdita di qualità vistosa.

A risoluzione 720p, con FSR attivo e dettagli che, in base al gioco, possono andare dal basso al medio, è possibile giocare con tutti i videogiochi, anche moderni, a un frame rate che solitamente si stabilisce tra i 30 e i 60 FPS. Non prendiamo nemmeno in considerazione la possibilità di giocare a titoli competitivi su una console di questo genere, di conseguenza il frame rate misurato dovrebbe essere sufficiente.

L’altra “scoperta” interessante è che il profilo energetico a cui dovreste puntare è quello dei 15 Watt. Infatti le misurazioni con differenti giochi e combinazioni di risoluzioni e impostazioni qualitative hanno mostrato che la differenza tra i 25 e i 15 Watt, seppur esiste, non è tale da cambiare radicalmente l’esperienza di gioco, mentre appena si scende sotto i 15 watt le prestazioni calo vistosamente. Il profilo da 25 Watt è utilizzabile solo con la console connessa al caricabatterie, mentre abbassando del 25 % il consumo energetico (passando da 20 Watt a 15 Watt in modalità mobile) si può, teoricamente, estendere del 25% la durata della batteria.

Insomma, il modo migliore in cui potrete usare l’Ayaneo Air 1S se vorrete il miglior mix tra prestazioni, consumo energetico e rumorosità è l’uso della risoluzione 720p, con un profilo qualitativo medio o basso, con FSR attivo (tutte le volte che è disponibile) e il TDP massimo di 15 Watt.s

Autonomia batteria

La batteria non è tra i punti forti, come era immaginabile semplicemente considerando la capacità. Con un gioco impegnativo e il profilo da 20 Watt, potete puntare a circa un’ora e mezza di autonomia. Vi avvicinerete alle due ore con il profilo da 15 Watt. Con giochi meno impegnativi e la possibilità di utilizzare profili energetici più bassi otterrete un’autonomia più convincente. In ogni caso, possiamo dire che è in media con il mercato considerando le capacità ridotte della batteria.

Verdetto, chi dovrebbe acquistarla?

Ayaneo Air 1S è attualmente acquistabile tramite Indiegogo ancora per un po’ di giorni, mentre successivamente sarà comunque possibile acquistarla tramite canali più tradizionali. Il prezzo è superiore a Steam Deck e anche a ROG Ally; considerate che il modello dai noi provato costa 945 euro (Retro Power da 2 TB e 32 GB). I pregi sono senza dubbio la potenza, poiché nonostante la piattaforma Ryzen 7840U costringa ancora a dover usare la risoluzione 720p per ottenere con molti giochi un frame rate tra i 30 e i 60 FPS, attualmente non c’è nessun’altra soluzione più potente nel mercato. L’audio è buono, gli altoparlanti sono potenti, lo schermo OLED da 5.5” è molto bello, sia per colori che definizione. Le dimensioni compatte e il peso contenuto la rendono una vera console portatile, sempre in relazione a quanto offre oggi il mercato.

Passando a qualcosa di meno positivo, la dimensione costringe a un’impugnatura meno solida che porta a sorreggerla con le dita per raggiungere meglio i comandi, quindi non potrete avvolgere le impugnature come con un joypad o una console più grande. L’autonomia è solo discreta e il sistema di raffreddamento a ampissimi margini di miglioramento. Infatti la scocca diventa un po’ troppo calda, un difetto che si amplifica in base a quanto siate sensibili.

Windows rimane un ingombro a volte fastidioso da digerire. Nonostante l’ottimo lavoro fatto con Ayaneo Space 2.0, l’interfaccia che permette di controllare le varie caratteristiche e raggruppare i giochi, spesso e volentieri Windows si mette di mezzo e dovrete interagire con la sua interfaccia e i pulsanti minuscoli. Non c’è una soluzione in questo caso, quindi non lo possiamo considerare tra i veri difetti, sappiate però che non sempre andrà tutto liscio.

I principali acquirenti di questa console sono coloro che vogliono una soluzione molto portatile e che vogliono giocare, soprattutto, a giochi Indie, titoli poco impegnativi o di qualche anno fa, se non veri e propri retrogame, che permetteranno di mantenere i profili energetici contenuti che limiteranno, a loro volta, riscaldamento e aumenteranno l’autonomia.