L'industria videoludica osserva con crescente attenzione il silenzio che avvolge uno degli accordi più significativi degli ultimi anni: quello siglato tra Microsoft e Nintendo per portare Call of Duty sulla console giapponese. Nonostante ormai Switch 2 sia stata rilasciata sul mercato, la celebre saga militare rimane ancora assente dal catalogo Nintendo, alimentando interrogativi sul futuro di questa partnership strategica.
La situazione assume contorni particolarmente interessanti considerando che Call of Duty: Black Ops 7, il prossimo capitolo della longeva serie Activision, è stato confermato anche per le console di generazione precedente, ma non figura nell'elenco delle piattaforme Nintendo. Una scelta che appare ancora più enigmatica se si considera che la nuova Switch 2 vanta prestazioni tecniche paragonabili a quelle di PlayStation 4, console che invece riceverà regolarmente il titolo.
Secondo fonti vicine alla questione, entrambe le aziende mantengono il loro impegno per concretizzare l'accordo, anche se rimangono oscuri i dettagli sui ritardi e sulle modalità finali di implementazione. La collaborazione prosegue, dunque, dietro le quinte, ma i tempi di realizzazione si stanno rivelando più lunghi del previsto.
L'accordo decennale e le promesse mancate
Nel febbraio 2023, Brad Smith, presidente di Microsoft, aveva annunciato con enfasi la firma di un contratto decennale vincolante. L'impegno prevedeva di garantire ai giocatori Nintendo l'accesso a Call of Duty con le stesse tempistiche di Xbox, mantenendo parità di contenuti e funzionalità rispetto alle altre piattaforme. "Siamo determinati a fornire accesso paritario a lungo termine a Call of Duty su altre piattaforme di gioco", aveva dichiarato Smith, sottolineando l'obiettivo di ampliare le scelte dei giocatori e stimolare la concorrenza nel mercato.
Questo accordo si inseriva nella più ampia strategia di Microsoft per ottenere l'approvazione regolatoria dell'acquisizione di Activision Blizzard, operazione dal valore di circa 70 miliardi di dollari. Per placare i timori che una delle franchise più redditizie al mondo potesse diventare esclusiva Xbox, il colosso di Redmond aveva moltiplicato gli accordi con diversi partner, inclusa infine Sony, promettendo di mantenere Call of Duty su tutte le piattaforme per almeno un decennio dopo il completamento dell'acquisizione.
L'assenza di Call of Duty dalle console Nintendo non rappresenta una novità recente. L'ultimo capitolo della serie apparso su una piattaforma del produttore giapponese è stato Call of Duty: Ghosts nel 2013, distribuito per Wii U. Quei port, pur non brillando per prestazioni tecniche a causa delle limitazioni hardware, avevano comunque offerto un'alternativa ai fan della serie che possedevano esclusivamente la console Nintendo.
Le difficoltà tecniche potrebbero trovare una soluzione attraverso il cloud gaming, tecnologia che Microsoft sta già utilizzando per rendere Black Ops 6 (che potete trovare su Amazon) accessibile tramite Game Pass Ultimate. Tuttavia, questa strada non è stata percorsa per portare il titolo dello scorso anno su Switch, lasciando aperti diversi interrogativi sulle strategie future.
Il futuro della partnership tra Microsoft e Nintendo continua quindi a essere avvolto nell'incertezza, con l'industria che attende sviluppi concreti per comprendere se e quando i giocatori Nintendo potranno finalmente accedere a una delle serie più popolari del panorama videoludico contemporaneo.