Capcom Fighting Collection | Recensione

Le glorie del passato targate Capcom tornano per soddisfare ogni desiderio degli amanti dei picchiaduro con Capcom Fighting Collection.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Se ci mettessimo alla guida della DeLorean di Ritorno al Futuro, andando indietro nel tempo nei ruggenti anni ’90, vedremo che Capcom era praticamente sinonimo di Street Fighter e di ogni cabinato dove ci si divertiva a menare le mani. E ciò significa che Ryu e soci non erano i soli a dominare la scena, anzi la casa di Osaka si è distinta per averci regalato epopee dai contorni ancora più fantasiosi come la serie di Darkstalkers con vampiri, mummie e mostri di ogni tipo protagonisti di scontri all’ultimo sangue…o gettone. Quest’anno Capcom si appresta a festeggiare i 35 anni di Street Fighter, e quale modo migliore di far festa se non quello di rispolverare alcuni dei suoi migliori picchiaduro del passato arricchendoli con tutto ciò che ogni amante del genere può desiderare? Capcom Fighting Collection è questo e molto di più…

Capcom Fighting Collection, non una semplice antologia

Capcom Fighting Collection disponibile per PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One e Steam, si presenta come un'antologia di 10 giochi di combattimento, con il menu di avvio che permette di scegliere anche tra le otto versioni giapponesi (tranne per i due titoli della serie Darkstalkers previsti già solo per il mercato orientale). Quindi, tecnicamente avremmo a disposizione 18 titoli.

Vediamoli nel dettaglio.

L’antologia si apre con Hyper Street Fighter II: The Anniversary Edition, la versione celebrativa di Street Fighter II per il 15° Anniversario della serie del 2003, arricchita di tutti i personaggi provenienti dalle cinque versioni, dall’originale fino a Super Street Fighter II Turbo. Si prosegue con la presenza massiccia di Darkstalkers con la saga completa - per la prima volta in tutte le sue varianti - Cyberbots: Fullmetal Madness un riuscitissimo picchiaduro tra macchine robot, Red Earth quest’ultimo nella sua prima e inedita versione su PC e console e per finire si torna alle versioni pucciose di Ryu e soci con i divertentissimi Super Puzzle Fighter II Turbo e Super Gem Fighter Mini Mix che innestano elementi da puzzle game nella lotta.

Ma vogliamo soffermarci sulla parte più corposa di questa collection e sulle novità, ovvero Darkstalkers e Red Earth.

La serie di Darkstalkers ha debuttato nelle sale giochi nel 1994, introducendo al modello già visto in Street Fighter un background ispirato alle storie dell'orrore con personaggi ispirati al gotico e fiabesco. Pur annoverando sostanzialmente solo tre capitoli fermi al 1997 (escludendo le varie compilation e successivi porting avuti su PS2, PS3 e PSP), gli elementi fantasy e personaggi indimenticabili come la vampira Morrigan, hanno reso questa saga indimenticabile per i fan. Capcom Fighting Collection include:

  • Darkstalkers: The Night Warriors versione Internazionale e Jap (1994)
  • Night Warriors: Darkstalkers’ Revenge versione Internazionale e Jap (1995)
  • Vampire Savior: The Lord of Vampire versione Internazionale e Jap (1997)
  • Vampire Hunter 2: Darkstalkers’ Revenge versione inclusiva dei personaggi di Pyron, Donovan, Huitzil, Sassquatch, Rikuo e Jon Talbain, per la prima volta disponibile fuori da Giappone (1997)
  • Vampire Savior 2: The Lord of Vampire versione avente lo stesso roster di Vampire Hunter 2: Darkstalkers’ Revenge ma con mosse aggiuntive, per la prima volta disponibile fuori da Giappone (1997)

Insomma, rispetto alle raccolte pubblicate in passato Vampire Hunter 2 e Vampire Savior 2 possono sembrare una magra e inedita aggiunta, ma se siete dei fan (completisti) dell’oscuro Darkstalkers e volete mettere fine ai piani di Pyron una volta per tutte, in questa antologia avrete la saga al completo in tutte le sue varianti per farlo.

Per quanto riguarda Red Earth, a nostro avviso si tratta dell’aggiunta più sorprendente di tutta l’antologia, non solo perché si tratta della prima volta che lo vede pubblicato al di fuori delle sale giochi, ma anche per la sua specificità che lo rendono un titolo quasi a sé stante.

Pubblicato nel 1996, Red Earth (in terra natia conosciuto come Warzard) si svolge su una versione alternativa del pianeta Terra nel XIV secolo, dove la civiltà è ancora in uno stadio medievale. La storia racconta del malvagio Scion che dominare il mondo mandando in ogni continente possenti e mostruose creature.

Nella modalità Quest, che include anche elementi RPG, dovremo liberare il mondo di Red Earth dagli invasori con una serie di incontri che hanno tutto il sapore di autentiche Boss Fight, con tanto di super barra energetica posta in basso. Un titolo che offre un format differente e che completa egregiamente questa antologia.

Ma cos’hanno da offrire questi titoli oggi rispetto al passato?

Vecchie glorie su misura

Dobbiamo ammettere che stavolta Capcom ha fatto le cose per bene, confezionando un’esperienza di gioco nuova e arricchita di tutto ciò che ogni amante dei picchiaduro classici potrebbe mai desiderare.

Iniziamo pure confermando che ogni titolo dell’antologia viene riproposto fedelmente rispetto la sua controparte arcade, con la forza del gameplay originale e tutti gli elementi che caratterizzano i titoli inclusi. Ma nonostante gli anni trascorsi, le novità di questa compilation sono moltissime e riguardano tutte proprio il gameplay.

Partendo proprio dalla schermata di selezione del titolo, l’esperienza di gioco può essere totalmente personalizzata accedendo al menù della Collection premendo sul touchpad (versione PS4/PS5). Da questo menu è possibile personalizzare liberamente i controlli dei pulsanti o assegnare a un unico tasto le combinazioni delle mosse speciali. Badate bene che, però, quest’ultima opzione sarà invalidata negli scontri online (breve spoiler, ma tanto ci arriviamo tra poco).

Per avere un’esperienza ancora più su misura, è possibile modificare a piacimento il livello di difficoltà della CPU, in modo da rendere meno frustrante o ancora più impegnativa la vostra sessione di gioco, il tutto calibrato in base alla vostra abilità e confidenza col titolo scelto. Salvataggi rapidi e una ricca modalità di allenamento con achievement interni visualizzabili nel menu Fighter Awards (non disponibile solo per Super Puzzle Fighter II Turbo), completano il training perfetto per la sfida online. A proposito di trofei e bellezze da piedistallo: nella sezione Museum è possibile rivivere la storia dei picchiaduro Capcom, con una galleria di oltre 500 artwork, illustrazioni concept, documenti di progettazione, materiali inediti, e oltre 400 brani musicali inclusi e nuovi remix. I nostalgici (e non solo) troveranno pane per i loro denti.

Capcom Fighting Collection prevede un gioco online per tutti i 10 titoli, con match classificati, lobby e modalità spettatore. Purtroppo, al momento della stesura di questa recensione, i server non erano adeguatamente popolati per eseguire delle sessioni meritevoli di test. Ci sentiamo in dovere di aggiornare questa recensione in seguito all’uscita del gioco.

I picchiaduro 2D che hanno fatto scuola come Street Fighter, ad oggi, rientrano in quella fortunata cerchia di titoli del passato che sono invecchiati meglio. Anzi, siamo davanti a un concept ultratrentennale che viene ripreso e utilizzato in nuove proprietà intellettuali, proprio per il suo appeal visivo. Ciononostante, in questa antologia, mamma Capcom ha messo a disposizione la proposta visiva originale dei cabinati arcade, ma senza frame ad incorniciare lo schermo che replicano il cabinato come avviene in Capcom Arcade Stadium, oltre alle barre laterali. Purtroppo, quest’ultimo apprezzatissimo effetto, che replicava in pieno lo schermo originale non è stato previsto.

Tuttavia, le possibilità di scelta, lasciano totale libertà all’utente che vorrà applicare una vasta applicazione di filtri grafici e dimensioni dello schermo, vedendo gli sprite nudi e crudi restituiti dagli schermi odierni, oppure il grado preferito di ciò che si avvicina al caro e vecchio “tubo catodico”.

Capcom Fighting Collection offre tutto ciò che si potrebbe desiderare da un’antologia che punta alla riscoperta dei titoli del passato, preservandone la veste originale e arricchendoli di un’esperienza completa e aggiornata alle sfide odierne adatte ai veterani e ai neofiti che aprono per la prima volta questo scrigno colmo di divertimento.