Capcom ha messo nero su bianco la sua strategia per il futuro: trasformare franchise storici come Mega Man, Devil May Cry e Ace Attorney in "IP core" al pari dei colossi Resident Evil, Monster Hunter e Street Fighter. L'annuncio arriva direttamente da Haruhiro Tsujimoto, presidente e COO della casa di Osaka, attraverso un corposo report aziendale di 86 pagine che svela i piani di crescita della software house nipponica. Si tratta di una mossa significativa per il panorama gaming: Capcom intende diversificare il proprio portfolio di punta, puntando su serie che hanno accompagnato generazioni di giocatori ma che finora non hanno raggiunto il peso commerciale dei tre giganti aziendali.
Il piano si inserisce in un obiettivo ambizioso: raggiungere le 100 milioni di copie vendute all'anno, mantenendo al contempo una crescita annuale del profitto operativo superiore al 10%. Attualmente, la strategia di Capcom si appoggia pesantemente sulla cosiddetta "trinità" formata da Resident Evil, Monster Hunter e Street Fighter, ma Tsujimoto riconosce apertamente che questa base non è sufficiente. Per scalare verso quella cifra monstre, serve espandere la pipeline di sviluppo e far crescere altri brand fino a renderli altrettanto profittevoli.
I numeri raccontano una storia chiara: Resident Evil domina il roster con circa 170 milioni di copie vendute dal 1996, seguito da Monster Hunter con 120 milioni dal 2004 e Street Fighter con 56 milioni dal 1987. Le serie candidate alla promozione partono da posizioni decisamente più arretrate: Mega Man totalizza 43 milioni di unità dal 1987, Devil May Cry si ferma a 33 milioni dal 2001, mentre Ace Attorney registra 13 milioni sempre dal 2001. Il divario è evidente, ma Capcom ha già dimostrato con i remake di Resident Evil di saper rivitalizzare IP storiche trasformandole in fenomeni commerciali di nuova generazione.
La strategia prevede un mix consolidato di release: mainline entries, sequel, remake e port su hardware di ultima generazione. Capcom punta a rilasciare costantemente da due a tre titoli major all'anno, ma ammette la necessità di accelerare ulteriormente la produzione. Per questo motivo, l'azienda sta investendo massicciamente sul capitale umano: recruiting, formazione e potenziamento della struttura di sviluppo sono diventati priorità manageriali negli ultimi tre anni.
L'espansione fisica accompagna quella digitale: dopo aver storicamente concentrato lo sviluppo a Osaka per massimizzare l'efficienza, Capcom ha acquisito terreni limitrofi pensando già a future espansioni. Si tratta di un investimento concreto che testimonia quanto la compagnia faccia sul serio nel voler scalare la produzione. Il riferimento ai "creator in-house di livello mondiale" sottolinea inoltre la volontà di mantenere lo sviluppo internamente, evitando la frammentazione qualitativa che spesso accompagna l'outsourcing selvaggio.
Per i fan delle tre serie designate, questo significa aspettarsi un flusso più costante di contenuti nei prossimi anni. Mega Man potrebbe finalmente ricevere quel seguito di Mega Man 11 atteso dalla community, Devil May Cry potrebbe espandere l'universo post-DMC5, mentre Ace Attorney – particolarmente popolare in Giappone ma con una fanbase occidentale in crescita – potrebbe vedere remake dei capitoli classici o nuovi episodi localizzati più aggressivamente. La chiave, secondo Capcom, sta nell'aumentare il brand power e coltivare fanbase fedeli attraverso release strategiche e port mirati.