Commodore 64 mini provato, ecco le prime impressioni

Il computer per eccellenza è risorto grazie alla moda delle mini console, con una nuova versione in miniatura e tutto il fascino dei vecchi anni '80. Ecco la nostra prova alla Games Week.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Le "mini console", come il Nintendo Classic Mini SNES, sono dei progetti di marketing fenomenali. Costano poco e mirano dritto al cuore degli appassionati. Non si acquistano perché si brucia dal desiderio di giocare ai vecchi classici, poiché per questo è sufficiente qualsiasi PC, notebook o addirittura smartphone, e il giusto emulatore. Si acquistano perché rappresentano delle icone dell'industria videoludica, hanno segnato la storia, e per molti sono un vivo ricordo d'infanzia.

Per questi motivi, quando ho ricevuto una telefonata che mi annunciava l'arrivo sul mercato del mini Commodore 64, la mia reazione è stata quella di un bambino euforico che sbatteva i piedi e ripeteva "lo voglio, lo voglio" fino alla nausea. Beh, non è proprio andata così nella realtà, ma l'immagine che avevo in testa non era molto differente.

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Presentato ufficialmente alla Games Week, abbiamo intervistato Paul Andrews, Managing Director di Retro Games ltd, che ci ha svelato alcuni dettagli della mini console. Esteticamente è identica al primo C64, una tastiera cicciottella del classico colore marroncino che i quarantenni di oggi si ricorderanno bene.

La console presenta su un lato due USB e un tasto di reset, mentre dietro c'è una porta HDMI per la connessione alle TV moderne e una presa Micro USB per l'alimentazione. La confezione finale prevede un controller, anche in questo caso il classico joystick, che originariamente aveva solo due pulsanti, e in questo modello guadagna altri sei pulsanti, necessari per interagire con l'interfaccia realizzata appositamente.

Paul Andrews ha spiegato che si può utilizzare il joystick in bundle, ma saranno compatibili anche altri joypad. Installati ci saranno 64 titoli, un numero simbolico, ma potrete giocare a ulteriori titoli semplicemente caricandoli o memorizzando le immagini all'interno di una periferica USB.

Non è finita qui, perché come con l'originale C64 è anche possibile programmare in Commodore Basic. Per i più curiosi, il sistema alla base è Linux. Ma vediamo com'è andata la nostra prova.