Days Gone, le potenzialità dell'esclusiva Sony

In occasione del trailer, torniamo a parlare di Days Gone, esclusiva di PlayStation 4 sviluppata da Bend Studio.

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a cura di Lorena Rao

Quando Days Gone fece capolino per la prima volta all’E3 del 2016, l’accoglienza da parte di critica e appassionati non fu molto calda. D’altronde, poco tempo prima, Sony aveva conquistato il suo pubblico con The Last of Us, per cui assistere all’annuncio di una nuova esclusiva incentrata su un’epidemia post-apocalittica non fece fare i salti di gioia. E così nel corso degli anni, il titolo survival open-world sviluppato dagli stessi creatori di Syphon Filter 2 e Uncharted: Golden Abyss, è passato un po’ in sordina. In questo senso, non ha aiutato nemmeno la notizia legata allo slittamento della data d’uscita, passata da febbraio ad aprile 2019.

Da un punto di vista prettamente tecnico, attraverso le nostre prove alle fiere internazionali e nostrane, abbiamo potuto appurare come il titolo, per quanto dotato di guizzi accattivanti legati al gameplay come l’utilizzo fondamentale della motocicletta, non fosse ancora pronto, o comunque lasciasse in serbo delle riserve. Tuttavia gli umori generali sembrano essersi invertiti grazie al trailer rilasciato ieri da Sony PlayStation dedicato principalmente al mondo di gioco. Bastano due minuti e mezzo per rendere chiara la natura incredibilmente vasta, variegata e crudele di Days Gone.

Lo stato americano dell’Oregon, noto nella realtà per le sue foreste, i suoi laghi e la sua vita pacifica, nel gioco si tramuta in una landa inospitale. L’epidemia ha diviso l’umanità in sopravvissuti e in Furiosi. Questi ultimi sono esseri decrepiti ma tremendamente violenti, veloci e famelici associabili agli zombie di World War Z e non a quelli iconici di Resident Evil. Raramente viaggiano da soli, anzi, il rischio è di affrontarli in massicce quantità.

Come ogni distopia che si rispetti, per i superstiti la vita è una dura scommessa da vincere giorno dopo giorno, non solo per le orde di mostri da affrontare, ma per le difficoltà legate al reperimento di materiali utili alle baracche che fungono da accampamento, e alla natura trasformatasi in un’entità matrigna. In questo contesto, la definizione di “bestia feroce” accomuna animali, Furiosi e uomini che, in nome della sopravvivenza, sono pronti a mettere da parte qualsiasi tipo di remora etica.

Se nei trailer rilasciati nel corso di questi anni e le recenti prove avute erano incentrati più sul gameplay, l’ultimo video dedicato al mondo di gioco ci dà finalmente prova concreta dell’atmosfera fredda, cinica ma paradossalmente viva di Days Gone.Il susseguirsi di scenari ci mostra come il mondo vada avanti anche senza la nostra influenza, con Furiosi che si attaccano tra di loro, lupi che ululano sui crinali delle montagne, e corvi che si cibano di cadaveri sui cigli delle strade.

Si potrebbe azzardare un paragone con Red Dead Redemption 2, con la differenza che nell’epopea western di Rockstar Games la natura si adatta al progresso dell’uomo, mentre in Days Gone è quest’ultimo a doversi piegare ai nuovi standard imposti da Madre Natura.Ne viene fuori un mondo vivido, dotato di proprie regole, difficili da decifrare per noi, che vivremo tutto ciò nei panni di Deacon St. John.Per tale motivo è opportuno fare una valutazione sull’approccio da adottare, perché, al di là della natura più prettamente selvaggia, anche quella umana è oramai soggetta a nuove norme. Ne viene fuori che ogni accampamento di sopravvissuti richiede diverse tipologie di contatto o, il più delle volte, d’attacco.

Anche l’estensione della mappa di gioco è ben rimarcata nel video, in quanto si parla di un’ambientazione suddivisa in sei regioni, ognuna dotata di uno specifico clima, vegetazione e fauna. Proprio per questo è enormemente sconsigliato girovagare per il puro spirito d’avventura, perché la natura, vera protagonista del titolo e per questo più volte menzionata in questo articolo, troverà sempre un modo per farcene pentire, che sia attraverso le condizioni meteorologiche, la disumanizzazione dei sopravvissuti, o la furbizia dei Furiosi che si celano negli oscuri anfratti, pronti a tenderci un’imboscata.

Accanto alla natura, altro elemento chiave del trailer e in generale di Days Gone è la motocicletta. Abbiamo più volte parlato del suo ruolo preponderante nel corso dell’avventura, al punto da tale che la sua manutenzione occuperà una parte importante all’interno nel gioco, ma nel video qui analizzato appare ancor più chiaro il perché: data l’ampiezza delle regioni, il modo più efficiente e sicuro per poterle esplorare è con un mezzo. Non è un caso che tra le prime scene del trailer ve ne sia una in cui Deacon è inseguito da lupi affamati. Chiaramente, due minuti e mezzo di video non sono sufficienti per potere parlare approfonditamente dell’esclusiva Sony, tuttavia quando visto ci consente di comprendere meglio la peculiarità di Days Gone, restato per troppo tempo – anche ingiustamente forse – fuori dai grandi riflettori.

Adesso è evidente che la struttura open-world del titolo è fondamentale per dare spessore a un concept poco innovativo come quello post-apocalittico: il mondo di gioco appare ricco, soggetto ai suoi ritmi, in cui noi dobbiamo inserirci in maniera quasi rispettosa per poterne uscire vincitori. Non resta che attendere il 26 aprile 2019 per saggiare in maniera definitiva le potenzialità di Days Gone, perché è chiaro che assieme all’atmosfera di gioco ben caratterizzata, la trama sarà l’altro elemento chiave che potrebbe rendere il titolo di Bend Studio un’esperienza memorabile tra le esclusive PlayStation di fine generazione.

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