DualSense Edge | Provato, pro e contro del controller PRO di Sony

Abbiamo provato per una lunga sessione il tanto atteso DualSense Edge targato PlayStation: è lui il controller che fa per voi?

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a cura di Ecleto Mucciacciuoli

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La ricerca del controller perfetto è da molti anni sotto la lente dei colossi dell’industria videoludica. Ogni grande nome, con i suoi pro e contro, ha provato a rispondere alle esigenze della community. La ricerca di uno strumento in grado di soddisfare pro player, casual gamer, neofiti e amanti della personalizzazione è complicata a monte. Un’impresa dalla difficoltà annunciata e che, per forza di cose, risente delle richieste di mercato. Il DualSense Edge parte da questo presupposto e, infatti, viene forgiato da Sony sotto l’attento esame di fruitori e veterani. Dopo test e analisi tecniche, si è giustamente giunti alla conclusione che l’ossatura del nuovo controller deve assolutamente attingere a piene mani dal DualSense. Non è solo uno strumento rivoluzionario per l’industria, ma, forse, vero simbolo della next gen PlayStation.

Aspetto e connotati sono quindi plasmati sulla forma base, mentre il lavoro è stato concentrato sulla personalizzazione. Scendiamo nel dettaglio. È doveroso e quantomeno necessario partire dal primo scoglio di quest’analisi: il DualSense Edge li vale 239,99€? Cercherò di rispondere a questa domanda passando in rassegna i pro e i contro sul prodotto, ma anche ragionando sul suo utilizzo. Il nuovo controller di casa PlayStation è, per definizione, un'aggiunta premium a quanto vi serve per giocare su console. Non desidera sostituire il DualSense normale, ma propone un’alternativa per soddisfare alcune necessità insite in determinati target utenza.

Il DualSense Edge in ottica competitiva

Ho vissuto una parentesi della mia vita in ambito eSport e conosco gli strumenti necessari per un professionista. Essere sempre al top con le attrezzature gaming non è solo consigliabile, ma imperativo per adattarsi al meglio. Alle lan, o comunque tornei di media-grande importanza, ci si porta dietro il proprio controller e le cuffie in genere. Non perché quelle presenti non siano di qualità, ma per una semplice scelta personale. Avere accesso a un controller facilmente trasportabile, con tutti gli accessori di qualità e adattabili alle proprie esigenze nei minimi dettagli è di grande conforto. Modificare la sensibilità dei tasti, aggiungerne altri sul retro per rendere immediate alcune azioni, o calibrare le varie componenti in pochi step, è una piccola arte che fa tutta la differenza.

In genere i prodotti concorrenti non sono sempre di buona qualità, non godono di ricambi semplici e non sono interamente personalizzabili. I fruitori veterani, i competitivi che ricercano qualcosa su misura e coloro che si destreggiano in ottica esportiva saranno ben lieti di sapere che si tratta di un ottimo acquisto. Il prezzo del DualSense Edge, seguendo questo ragionamento, non è affatto sbagliato. I controller modificati hanno un prezzo che vola spesso al di sopra dei 200,00€, pertanto se utilizzate la PlayStation come vostra piattaforma, ora avete una solida alternativa per migliorare la vostra esperienza, anche con più possibilità di personalizzazione. Sebbene il peso sia leggermente maggiore del DualSense normale (50 grammi per l’esattezza), anche considerando la varietà di parti intercambiabili, il controller si adatta facilmente a varie tipologie di gioco.

Il DualSense Edge è una risposta al drifting?

Giocate a un fps? Potete regolare la pressione dei tasti superiori per rendere la velocità di tiro più immediata, utilizzare le levette (o mezze cupole) posteriori intercambiabili per saltare con più semplicità e cambiare gli analogici a vostro piacimento. Siete amanti dei picchiaduro? Potete anche assegnare ai tasti posteriori i comandi che meglio si prestano alle vostre combo o calibrare al meglio la sensibilità dei pulsanti superiori. Io, ad esempio, ho provato a sbizzarrirmi con le impostazioni e la flessibilità del DualSense Edge per impostare i comandi che vorrei su un action RPG qualsiasi. Sono chiaramente scelte personali, ma posizionando sul lato posteriore sinistro una levetta per aprire la mappa e sul destro una mezza cupola per schivare con più immediatezza, devo dire di aver trovato un ritmo piacevole dopo pochi minuti. Chiaramente sono test sulla personalizzazione e le possibilità da provare sono molteplici.

Il controller comunque può salvare tre configurazioni diverse, che possono essere usate dalla stessa persona su generi ludici diversi o possono essere gli stili di tre player differenti che abitano sotto lo stesso tetto, per offrirvi più esempi. Il prezzo appare dunque giustificabile per un giocatore assiduo e uno competitivo, ma in ottica casual? Per rispondere a questa domanda dobbiamo accendere i riflettori sui singoli componenti e dettagli del DualSense Edge. Il primo enorme problema dei controller di ultima generazione è il drifting: una parola che fa terrorizzare i giocatori e alleggerire i portafogli. L’usura e — talvolta — l’adrenalina videoludica possono generare un problema molto fastidioso alla lunga su un controller, ossia l’attuazione di falsi movimenti, anche quando noi non tocchiamo nulla.

Il DualSense Edge avrà ricambi accessibili

Ciò rende le sessioni di gioco frustranti e potenzialmente irritanti, ma nessun colosso dell’industria ha risolto completamento questo rognoso problema. Il DualSense Edge prova ad offrire un’alternativa valida a questo disordine, permettendo si sostituire interamente gli analogici. I cosiddetti moduli levetta possono essere rimossi per pulizia o per sostituzione, anche se non vantano di prezzi molto economici (24,99€). Bisogna però ammettere che non si tratta di una spesa frequente e che, nella maggior parte dei casi, si può digerire anche dopo il primo anno di vita inoltrato di un controller. Gli stessi cappucci per gli analogici sono intercambiabili e possono essere alti o bassi, così da venire incontro alle esigenze di chi desidera una diversa esperienza al tatto, specialmente per quanto concerne l’attrito.

Questi innesti rendono il DualSense Edge sicuramente un prodotto affidabile e potenzialmente immortale, anche se è necessario valutare la reperibilità dei pezzi di ricambio. Se non dovesse risultare un problema, allora sono propenso a mettere quest’aspetto sulla bilancia dei pro. Nei contro, invece, mi sento di posizionare la porzione smontabile del controller che ci permette di liberare gli analogici. Il materiale non sembra adatto all’usura prolungata e ho avuto più volte il terrore di fare danni. Certo, io sono letteralmente l’utente più goffo del mondo, quindi sono l’estremo, ma vorrei lasciare il dubbio su questo. Non ritengo il pezzo di scarsa qualità o mal progettato, ma semplicemente delicato, quindi fate attenzione.

Il retro del DualSense Edge è il suo cuore

I tasti posteriori sono il fiore all’occhiello di questo prodotto, perché permettono di librarsi verso un’immersività che non avevo mai provato con controller alla mano, e io li ho testati proprio tutti. La possibilità di alternare levette e mezze cupole posteriori offre una personalizzazione eccellente, tanto che mi sentivo subito mancare quella sensazione tornando a casa. I piccoli pezzi in questione sono di qualità pregevole e sono magnetici, quindi non avrete alcun problema a sostituirli in agilità. Il secondo innesto lodevole sono i regolatori dei grilletti adattivi, che permettono di modificare il livello di pressione dei pulsanti superiori e adattarli al gameplay.

Semplici da calibrare e dall’immediata gratificazione nelle sessioni ludiche. Mi sento invece combattuto sulla valutazione da esplicare circa l’introduzione dei due nuovi pulsanti, situati poco sotto gli analogici: i tasti FN. Uno serve per regolare il volume in game e della chat di gioco, mentre l’altro per passare rapidamente al menù di configurazione del DualSense Edge o, viceversa, tornare al gioco corrente.

Nella durata della mia esperienza non mi sento di considerarli degli innesti da urlo, ma possono essere un’aggiunta gradevole per i più pigri. Avendo solo queste due ragion d’essere li ho percepiti come superflui a volte o, per meglio dire, poco impattanti rispetto agli altri, che invece sono fondamentali. Non li ritengo neanche adatti a essere catalogati nella lista dei contro, perché la loro posizione non disturba l’esperienza e comunque il loro impiego può essere apprezzabile quando necessario. Occorre valutarli in sessioni di gioco più lunghe, ma qui scendo in piccolezze.

Facilmente trasportabile e ben equipaggiato

Infine, tra gli strumenti in dotazione ho trovato utile anche il lock per la presa USB e il cavo in dotazione. Quest’ultimo è lungo circa tre metri ed è di gran lunga più resistente rispetto agli altri a cui sono abituato. Sono valutazioni che occorre sottolineare quando si tratta si analizzare controller che hanno come vanteria la longevità. Il lock per la USB è utile perché non permette al filo di staccarsi dal DualSense Edge, anche in seguito a colpi maldestri. Io stesso sono reo di aver brutalmente dimenticato il filo penzolante con controller attaccato e di aver fatto fare brutti capitomboli al povero DualSense. Poterlo mettere a caricare nella sua comoda custodia (in dotazione) e collegarlo al filo mentre è all’interno con il lock USB è una garanzia per uno tra le nuvole come me.

Nell’economia di quanto detto finora, siamo ad qui ad attendere il verdetto della bilancia sul DualSense Edge. Premetto che io sono sempre tremendamente puntiglioso su ogni dettaglio quando si tratta di prodotti così poliedrici e articolati, quindi mi sono permesso di raccontarvi sensazioni e pensieri legittimi. Non si tratta di ragionare sul solo prezzo, ma anche sull’utilizzo in ottica temporale. Il prodotto sarà disponibile dal 26 gennaio e verrà venduto nella sua custodia da trasporto con il cavo USB, due set di cappucci per gli analogici, due set per i tasti posteriori (levetta e pezza cupola) e lock USB. Mi è stato specificato che i ricambi (se mai dovessero servire) saranno reperibili, quindi il prezzo mi sembra giustificabile, considerato quanto detto in precedenza.

Il verdetto

È un accessorio perfetto per i fruitori più accaniti e competitivi, ma anche per coloro che desiderano un’esperienza più immersiva. Un giocatore competitivo che spende già circa la stessa somma per un controller modificato, ora ha un’alternativa di maggiore qualità e anche più duttile. Il casual gamer deve riflettete su come desidera orientare la sua esperienza. Vi posso assicurare che, anche dopo pochi minuti, la qualità della vostra sessione ludica salirà vertiginosamente. Si tratta comunque di un DualSense Premium a tutto tondo, quindi adatto a chi vuole fare il salto di qualità definitivo per il mercato odierno.

Personalmente, considerando gli incubi che mi ha fatto passare il drifting in passato e l’apprezzamento che ho sempre avuto per i controller adatti alla personalizzazione, mi sembra un prodotto adatto anche a chi cerca semplicemente un accessorio affidabile, longevo e adattabile a generi videoludici diversi. Un must per i veterani, un salto di qualità consigliabile per i casual.