FIFA 21: Ragazzino fa una follia e butta via una marea di soldi su FUT

Un ragazzino avrebbe speso all'incirca 8000 dollari in microtransazioni all'insaputa dei genitori. Questa è l'ennesima storia riguardante FIFA 21.

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a cura di Marco Padovese

Ormai abbiamo conosciuto fin troppo bene le vicende di FIFA 21 e delle continue critiche ricevute. Oggi siamo qui per parlarvi dell'ennesima triste storia relativa alle microtransazioni che circondano il titolo calcistico targato EA Sports. Come ben saprete la nota modalità FUT che tanto è apprezzata da diversi anni dagli utenti, dispone di pacchetti che possono essere acquistati attraverso valuta collezionata giocando oppure comprata con soldi reali.

Un ragazzino di soli 13 anni ha speso oltre 8000 dollari in pochissimi giorni, fatto che ha lasciato la madre senza parole. La storia è stata riportata da Windows Central, con il giornalista in questione che ha voluto fare un paio di riflessioni a riguardo. La madre avrebbe scritto un post sul network "Mumsnet", speciale sito dove i genitori possono trovare consigli o semplicemente sfogarsi con altri adulti, raccontando di come il figlio durante il periodo ci lockdown si sia trovato in seria difficoltà, per questo ha deciso di lasciarlo sfogare attraverso i videogames senza imporre limitazioni di tempo, cosa che tra l'altro avrebbe anche funzionato.

Il fatto è stato scoperto quando la carta di credito ha imposto il blocco degli acquisti online con il figlio che poco dopo ha deciso di vuotare il sacco pentendosi di aver speso quella cifra in microtransazioni nel giro di pochi mesi. Il figlio ha ammesso di averci preso la mano, e di non essersi accorto delle spese effettuate pentendosi di quello che aveva fatto.

Il giornalista quindi è intervenuto dichiarando come sia facile dare la colpa ai genitori in questo caso, i quali non siano stati in grado di controllare le azioni di proprio figlio, ma bisogna certamente notare anche la situazione, vale a dire di come un ragazzino in pieno lockdown in una situazione molto difficile si sia fatto trasportare dalle microtransazioni e dalle loot box, specialmente per la volontà di competere online in un sistema che diventa inevitabilmente importante a livello sociale. Secondo il giornalista i sistemi di classificazione dovrebbero fare qualcosa di più per chiarire al meglio ai genitori il funzionamento di alcuni meccanismi. Ovviamente le responsabilità sono assolutamente innegabili, e rimane comunque molto strano che questi se ne siano accorti solo dopo aver speso quella cifra, ma del resto noi come voi siamo solo personaggi secondari di questa assurda storia. Fateci sapere cosa ne pensate con un commento qui sotto nella sezione dedicata.

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