Final Fantasy XII The Zodiac Age Recensione

Final Fantasy XII The Zodiac Age chiude il quartetto di riedizioni per Nintendo Switch e lo fa con la migliore versione attualmente disponibile sul mercato.

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a cura di Andrea Maiellano

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Questi primi mesi del 2019 di Nintendo Switch hanno accolto un’operazione carica di nostalgia da parte di Square Enix che, con grossa sorpresa, ha deciso di rendere finalmente disponibili anche su console Nintendo alcuni fra i più celebri capitoli della sua saga più famosa. Final Fantasy XII The Zodiac Age, è l’ultimo rappresentante di questa operazione e si fregia del vanto di mostrarsi come la conversione maggiormente riuscita delle quattro sinora offerte dalla celebre software house giapponese.

Final Fantasy XII The Zodiac Age, oltre a permetterci di poter rivivere una delle trame più "politicamente contaminate" dell'intera saga di Square, ci da la possibilità di riscoprire un prodotto che all'epoca fu fin troppo sottovalutato dal pubblico, sia a causa di un protagonista poco accattivante rispetto a figure più imponenti come Cloud, Squall e Tidus, sia a causa di un rinnovamento di una formula oramai consolidata, da parte della software house. Come ogni videogioco che sperimenta nuove soluzioni, generando uno stacco con il passato, anche Final Fantasy XII fu consacrato dalla critica per le sue innovazioni, pur venendo poco considerato dai fan storici del brand che accusavano in primis uno stravolgimento troppo marcato delle meccaniche classiche, un tentativo eccessivo di ammodernamento e una trama troppo complessa trainata da un protagonista decisamente poco carismatico. Tutti elementi che fecero poca presa sugli utenti Playstation 2 di quel lontano 2006.

Oggi, a distanza di tredici anni, Square Enix finalmente ci propone Final Fantasy XII nella sua versione più completa e rifinita, quell'International Zodiac Job System, arrivata in Occidente solo grazie alla recente “remastered” uscita per Playstation 4, arricchita da un comparto grafico migliorato, una nuova colonna sonora, alcune aggiunte al gameplay, una funzione di autosalvataggio e dei tempi di caricamento maggiormente ridotti. Considerando, inoltre, l’importante portabilità donna console della casa di Kyoto, Final Fantasy XII The Zodiac Age si rivela essere uno dei JRPG più interessanti presenti su Nintendo Switch, e considerando che stiamo parlando di un titolo uscito nel 2006, possiamo considerarla una bella rivincita per Vaan e i suoi amici.

Uno sviluppo da Guinness dei Primati

Square Enix, nei primi anni 2000, stava diventando già celebre per i suoi ritardi e posticipi. Final Fantasy XII fu uno dei primi esempi di uno sviluppo lungo e travagliato, anche se in tono minore rispetto ai più recenti Final Fantasy XV e Kingdom Hearts III. Considerate che, grazie ai suoi 5 anni abbondanti di sviluppo, i numerosi cambi al vertice del team creativo, le modifiche alla trama e i ritardi accumulati, fu premiato con il Guinness World Record per il gioco con lo sviluppo più lungo… e le somiglianze con le successive produzioni di Square Enix non erano ancora terminate. In principio, infatti, il team era diretto da Hiroyuki Ito (ideatore del celebre Active Time Battle) e Yasumi Matsuno (direttore e sceneggiatore di Final Fantasy Tactics e Vagrant Story). Proprio quest'ultimo scrisse il primo concept della storia e decise di ambientare ad Ivalice (ideato da Matsuno nel precedente Tactics) le vicende del gioco per creare un senso di interconnessione fra la saga principale e il celebre Spin-Off. 

La prima versione di Final Fantasy XII era maggiormente incentrata sui temi della guerra e della politica, dipanandosi su tematiche più "adulte", violente e reali che continuavano a contrapporre l'oppressione di un regime, alla libertà della natura e degli elementi mistici, e religiosi, presenti in essa. Il protagonista del gioco doveva essere Basch (Vaan fu creato solo in un secondo momento, muovendo l'ex cavaliere in un ruolo da comprimario) un uomo tormentato dal pensiero di non essere riuscito a proteggere la sua terra ed il suo Re, calunniato dalla sua stessa gente con accuse infondate di tradimento, un cavaliere che per amore del suo regno si ritrovava alla stregua di un reietto. E se fino a ora le analogie con il processo creativo del più recente Final Fantasy XV vi sembrano a tratti eccessive, sappiate che il primo profilo psicologico creato per Basch fu talmente apprezzato all’interno di Square Enix da essere in seguito riutilizzato per la creazione, e caratterizzazione, di Nyx Ulric, protagonista del lungometraggio Kingsglaive.

Nel pieno dello sviluppo, però, Yasumi Matsuno dovette lasciare il progetto a causa di alcune ragioni di salute mai approfondite completamente. Questa inaspettata defezione obbligò a un repentino cambio al vertice, portando a dei risvolti complessi che arrivarono a stravolgere il concept originale generando ulteriori posticipi alla release ufficiale del gioco. Negli anni a seguire alcuni celebri insider, narrarono di una Square che costrinse Matsuno a dimettersi per i ritardi sui lavori e di un team di sviluppo che decise, in seguito, di omaggiare l'ex director inserendo un boss opzionale (il più difficile da affrontare dell'intero titolo) di nome Yiazmat, da YiASumi MATsuno.

Hiroshi Minagawa, che andò ad affiancare Hiroyuki Ito, divenne quindi la figura utilizzata da Square per cambiare alcuni punti chiave della trama di Final Fantasy XII. Vennero creati, e inseriti nella struttura narrativa, Vaan e Penelo motivando questa scelta con l’apparente necessità dei giocatori di muovere un protagonista coetaneo per immergersi al meglio nell’avventura. Numerosi parti della storia originale vennero riscritte rapidamente, inserendo alcuni escamotage che appaiono evidentemente come delle forzature, per giustificare la presenza dei due nuovi protagonisti all'interno del mondo di gioco, generando dei buchi nel tessuto narrativo maggiormente riscontrabili nella parte finale dell’avventura di Vaan.

Ritorno Nel Regno Di Ivalice

Il lungo periodo di sviluppo, e le modifiche attuate in seguito per migliorare il gameplay conversione dopo conversione, non devono pero trarre in inganno poiché Final Fantasy XII The Zodiac Age, a tredici anni dalla sua prima apparizione sul mercato, si rivela ancora oggi un titolo dalle tematiche molto attuali e dotato di meccaniche di gioco che non hanno accusato il peso degli anni rispetto ad altri esponenti della celebre saga di Square Enix. Pur non aspettandoci grossi cambiamenti, rispetto alla precedente rimasterizzazione per PlayStation 4, la conversione per Nintendo Switch riesce a non mostrare il fianco sul lato tecnico. Tutte le texture rimangono rimasterizzate in hd e si presentano con una risoluzione di 1080p in versione docked e 720p in modalità handheld, così come il framerate rimane ancorato a 30 FPS, senza cali di nessun tipo e alcuna incertezza nella reattivita della risposta dei comandi. 

Final Fantasy XII The Zodiac Age ripropone un titolo che all'epoca stupì la critica proprio grazie a un comparto tecnico in grado di mostrare degnamente i muscoli di PlayStation 2 e non farla sfigurare nel suo periodo di fine ciclo generazionale. Le vaste ambientazioni costellate di elementi architettonici dallo stile mediterraneo, in grado di rivaleggiare degnamente con le primordiali produzioni per la terza console domestica di casa SONY, risultano ancora oggi piacevoli da guardare sul piccolo schermo della console irida di Nintendo, pur non riuscendo a competere ad armi pari con le altre produzioni odierne dello stesso genere. Resta pero indubbio che la conversione per Switch di Final Fantasy XII The Zodiac Age, si presenti come la migliore del quartetto offerto nei mesi precedenti da Square Enix, riuscendo ad appianare quasi completamente il senso di arretratezza grafica che si palesava con le conversioni precedenti e permettendo a giocatori vecchi e nuovi di rivalutare adeguatamente un titolo che, quando usci originariamente, creò una spaccatura notevole nella fan base della storica saga, non riuscendo a ottenere un successo più che meritato.

Verso Un Futuro Radioso

La scelta di allontanarsi dal loro storico passato fu presa da Square Enix a fronte del successo del precedente Vagrant Story, e delle sue meccaniche differenti dai canonici JRPG prodotti dalla software house, e dalle prime sperimentazioni fatte in campo MMORPG con Final Fantasy XI. Questi elementi portarono a un cambio radicale nelle meccaniche di gioco a cui i fan erano abituati oramai da decadi portando Square a eliminare la telecamera fissa, modificare il sistema di scontri casuali e, soprattutto, di effettuare delle massicce modifiche al sistema a turni, tanto amato dai fan storici del brand. In Final Fantasy XII The Zodiac Age al giocatore viene permesso di esplorare le aree in cui si suddivide ogni location visitabile, con i nemici chiaramente visibili sullo schermo e, quindi, evitabili quando non legati allo svolgimento diretto della trama. Il sistema di combattimento diventa in tempo reale, prendendo il nome di Active Dimension Battle, e si sviluppa attorno a scelte tattiche configurabili tramite i Gambit. 

In Final Fantasy XII The Zodiac Age, quando l'Active Dimension Battle è attivo, i tre membri del party attaccano i nemici automaticamente indicandoci, con una linea colorata, il bersaglio della loro offensiva e mostrandoci il tipo di attacco o di incantesimo nella parte inferiore dell'hub di gioco. Per quanto sia stato lasciato l'iconico menu di selezione a tendina, ci si renderà rapidamente conto che gli automatismi dell'ADB, uniti ad una buona conoscenza, e gestione, del sistema Gambit, sono uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione, per ottenere la vittoria nelle battaglie più complesse.

All'Active Dimension Battle si aggiunge il sistema Gambit che, seguendo gli stessi principi base di una comune "rotation", gestisce per ogni personaggio delle vere e proprie azioni prioritarie che sia attiveranno a seconda degli eventi che si svolgeranno nel corso della battaglia. Illustrare il sistema Gambit di Final Fantasy XII The Zodiac Age, in poche righe, non è un impresa semplice, la molteplicità di stringhe di comando personalizzabili in base alle condizioni di battaglia, sono quasi infinite e coprono una moltitudine di circostanze diverse ma, in maniera molto semplicistica, si può affermare che per ogni condizione presente in battaglia si potrà determinare un azione automatica (un attacco, l' evocazione di un Esper, una cura specifica per un alleato e via dicendo) fino a creare molteplici combinazioni atte a lavorare in piena autonomia durante il conflitto.

Le Migliorie Di Final Fantasy XII The Zodiac Age

Final Fantasy XII The Zodiac Age si basa sulla versione, precedentemente esclusiva per il mercato Orientale, nota come International Zodiac Job System, rilasciata per il mercato Occidentale solamente attraverso la remastered per PlayStation 4 del 2017, che prendeva il nome dalle dodici scacchiere zodiacali che consentivano lo sviluppo e la crescita dei personaggi secondo dinamiche ben precise, garantendo una personalizzazione unica e, pressoché, infinita ad ogni singolo elemento del party. Altri elementi aggiunti al gameplay, in questa prima revisione, furono: un ridimensionamento generale della difficoltà di gioco (inizialmente troppo sbilanciata e, in certi contesti, quasi frustrante) e la possibilità di controllare le evocazioni degli Esper. 

A questa prima tornata di modifiche, effettuate per snellire il gameplay della release originale, vennero implementate, con la prima versione di Final Fantasy XII The Zodiac Age per PlayStation 4, un sistema di salvataggio automatico (che funge da Checkpoint per evitare un'eccessiva dilatazione dei tempi di gioco in caso di sconfitta) e la possibilità di raddoppiare la velocità di gioco premendo uno dei tasti dorsali. Questa semplice scelta, si rivelo perfetta per accelerare il ritmo di gioco nella maggior parte delle battaglie minori, svolte con il mero scopo di aumentare l'esperienza dei personaggi. Per aumentare ulteriormente la longevità fu inserita, inoltre, una modalità Sfida atta a offrire, ai giocatori più esperti, la possibilità di affrontare fino a cento scontri in successione, per mettere alla prova le competenze nell'organizzazione del sistema Gambit e la conseguente gestione del party.

La versione per Nintendo Switch di Final Fantasy XII The Zodiac Age, differentemente da quanto avvenuto con le conversioni dei capitoli precedenti per la console ibrida del colosso di Kyoto, porta in dote alcune migliorie aggiuntive alle meccaniche di gioco, in grado di svecchiare ulteriormente le meccaniche di gioco. In primis è stata finalmente introdotta, a fronte delle numerose richieste della community nel corso degli anni, la possibilità di cambiare Job andando a parlare con il Moogle Montblanc. Questo permette di non essere più vincolati a eventuali scelte errate, magari fatte durante le prime fasi di gioco, che obbligherebbero il giocatore a mantenere le specializzazioni, scelte per il suo party, per l’intero corso dell’avventura. In aggiunta a questa, apparentemente basilare, modifica è stata inoltre introdotta la possibilità di salvare fino a tre preset di Gambit per ogni personaggio, permettendo quindi al giocatore di muoversi agilmente fra diversi setting strategici senza dover passare costantemente attraverso svariati menù di modifica. Sono implementazioni decisamente gradite e che riescono a espandere ulteriormente un gameplay già di per se ricco e variegato offrendo ora all’utenza infiniti modi per sperimentare strategie differenti con il proprio party di personaggi.

Nuove Armonie Di Regni Antichi

Prima di concludere volevamo spendere due parole sulla rimasterizzazione, effettuata nel 2017, della colonna sonora di Final Fantasy XII The Zodiac Age. Tutti i brani, composti originariamente e prevalentemente da Hitoshi Sakimoto (lo stesso autore delle colonne sonore di Vagrant Story e Final Fantasy Tactics), sono stati registrati nuovamente per l'occasione. Square non ha voluto compiere una semplice rimasterizzazione ma ha voluto celebrare la precedente release con un nuovo adattamento della colonna sonora, maggiormente vibrato ed evocativo. 

Il tema principale, Kiss Me Goodbye, riesce ad emozionare ancora oggi e nel suo riarrangiamento, figlio del costante successo ottenuto dalla serie di concerti Distant Worlds, riesce a consacrarsi definitivamente come una delle sinfonie maggiormente iconiche del brand della fu Squaresoft. In merito a quest’ultimo, ci teniamo a precisarlo, che si tratta dell’unica composizione, dell'intera colonna sonora, composta da Nobuo Uematsu e che fu registrato in due versioni (Inglese e Giapponese), come da tradizione Square, per risultare pienamente comprensibile sia all’utenza asiatica che a quella occidentale. Final Fantasy XII The Zodiac Age è completamente sottotitolato in Italiano, sia nei dialoghi che nei menù testuali, e presenta la possibilità di cambiare audio dal Giapponese all’Inglese in qualsiasi momento così come risulta immediata anche l’operazione di intercambiare la colonna sonora originale con quella registrata “ex-novo” nel 2017.