Ghost Recon Breakpoint, abbiamo provato la modalità Ghost War

Alla Gamescom 2019 abbiamo finalmente messo alla prova Ghost Recon Breakpoint, il nuovo gioco di Ubisoft in uscita il 4 ottobre 2019.

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a cura di Yuri Polverino

La serie di Ghost Recon affonda le sue radici nel tatticismo, nell'approccio ragionato e in uno stile di gameplay lontano dalla dinamicità e dalla frenesia degli altri shooter classici. Non è un caso quindi che Ubisoft abbia deciso di far uscire sul mercato il nuovo capitolo del franchise, Ghost Recon Breakpoint, ad ottobre, momento che solitamente anticipa l'uscita dei grandi colossi di genere, quest'anno rappresentati soprattutto da Call of Duty Modern Warfare.

Un approccio unico, quello di Ghost Recon, che prova dunque a ritagliarsi un suo spazio fra le librerie fisiche e digitali degli appassionanti: Breakpoint rappresenta di fatto un'evoluzione di Wildlands, continuando a puntare molto sulla componente single player e narrativa, ma infarcendo la ricetta anche di una parte multiplayer da non sottovalutare.

Alla Gamescom 2019 abbiamo quindi provato Ghost War, modalità a squadre che richiede intelligenza e chiaramente abilità. Ecco le nostre impressioni.

Ghost War è una modalità sicuramente ben concepita, lo si capisce chiaramente dopo pochissimi minuti. Il centro dell'esperienza è il sistema di classi uniche dei soldati, che godono di abilità dedicate che vanno utilizzate con oculatezza e soprattutto studiando la sinergia con i compagni. Come succede in Apex Legends, inoltre, è possibile segnalare chiaramente a schermo la posizione dei nemici e di altri luoghi d'interesse, così da massimizzare efficacia d'azione e comunicazione. Come succede in altri battle royale, infine, una "tempesta" riduce la dimensione della mappa di gioco sul finire della partita. Arrivati al termine del match, insomma, non sarà possibile temporeggiare troppo; al contrario, attaccare l'avversario nel modo corretto potrebbe rivelarsi la mossa vincente.

La mappa, oltre a godere di situazioni climatiche che interferiscono e modificano l'approccio al gameplay (pioggia, notte ecc) è popolata di oggetti utili che potranno aiutarvi a vincere la partita. In particolare segnaliamo i droni, che chiaramente mettono in grande difficoltà il team nemico, ma anche siringhe e granate di vario genere potrebbero risultare utili. Per certi versi, Breakpoint è più vicino a Rainbow Six Siege come stile, e questo non è assolutamente un male.

Altra features significativa è come dicevamo il sistema di classi, che qui saranno quattro: cecchino, medico, assalto e stealth - che in Breakpoint si chiama Panther. Ognuna di esse, come citato in precedenza, ha abilità e loadout specifici e sarà quindi necessario studiare bene che tipo di partita vogliamo svolgere, per poi adattare equipaggiamento e skill alle nostre necessità.

Ghost War in definitiva è una modalità sicuramente ben strutturata - gode anche di un sistema di progressione in qualche modo legato al PvE - e i diversi elementi creano un amalgama molto interessante. Richiede molto studio e tattica, nonché una buona dose di ore di gioco prima di essere padroneggiata al meglio. Non sappiamo ancora quale sarà il suo impatto su tutto Breakpoint e come sarà accolta dai giocatori. Certamente, però, pad alla mano ci è parsa stimolante. Quando potremmo usufruire della versione completa del gioco saremo in grado sicuramente di darvi un parere definitivo.

Vi ricordiamo che Ghost Recon Breakpoint uscirà il 4 ottobre per PlayStation 4, Google Stadia, PC e Xbox One.

Potete prenotare la vostra copia di Ghost Recon Breakpoint a questo indirizzo.