Gli Award 2020 di Game Division

Gli Award 2020 di Game Division premiano quei giochi che, per i motivi più disparati, si sono rivelati davvero imprescindibili.

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Il 2020 è, finalmente, in dirittura d’arrivo. Nonostante la pandemia abbia imosto di modificare i grandi eventi, come l'E3 di Los Angeles, o la GamesCom di Cologne, abbia causato rallentamenti, e ritardi, nello sviluppo delle varie produzioni attese per quest'anno e, inevitabilmente, abbia dilatato i processi di costruzione nelle catene di montaggio delle nuove console uscite lo scorso Novembre, l’industria videoludica ha non fermarsi, forte della responsabilità di dover intrattenere milioni di persone bloccate a casa. Sono tante le produzioni che si sono palesate durante l'anno: nuovi hardware, tanti titoli e alcune, interessanti, novità. In quest'affollatissimo anno, però, il team di Game Division ha assegnato alcuni encomi a quelle release che, per i motivi più disparati, si sono rivelate davvero imprescindibili... ecco a voi i nostri Award 2020.


Nella nostra recensione, di The Last Of Us Part 2, abbiamo definito l'ultima opera di Naughty Dog come "un apripista perfetto per la nuova generazione PlayStastion, e al contempo un simbolo di quale può e deve essere una delle strade che dovrà percorrere il videogioco in futuro. Raccontare storie importanti, gravate da un peso morale umano e attuale, capaci di regalare ai giocatori esperienze memorabili e formative". The Last of Us Parte 2, infatti, si è rivelato uno dei giochi più importanti della generazione appena conclusa di console, un titolo in grado di spaccare pubblico, e critica, in due fazioni ben distinte: quelli che lo amano e quelli che lo odiano. Una produzione che, a prescindere dagli inopinabili risultati in ambito puramente tecnico, continuerà a far parlare di se negli anni a venire per le tematiche affrontate e, soprattutto, per come le ha messe in scena. Insomma un gioco che chiunque dovrebbe provare almeno una volta nel suo percorso videoludico.


L'attesissimo capitolo per Nintendo Switch della celebre serie del Colosso di Kyoto, è arrivato sul mercato in un momentoin cui tutto il Mondo era costretto in casa da una pandemia. Una coincidenza che, volenti o dolenti, ha reso Animal Crossing New Horizons un fenomeno di massa e un'ovvia soluzione alla voglia di "evadere" di milioni di persone. Non bisogna però circoscrivere all'attuale situazione globale il successo del titolo, nella nostra recensione lo abbiamo definito come un “ode a un gameplay rilassato”. La naturalezza con cui, la nuova produzione di Nintendo, riesce a imporre le sue tempistiche, volutamente, dilatate e a offrire un costante numero di situazioni atte a non tediare il giocatore con una ciclicità delle attività che potrebbe rivelarsi ridondante, riesce a centrare completamente l’obiettivo preposto, rendendo Animal Crossing New Horizons una delle esclusive per Nintendo Switch, da considerare imprescindibili per i possessori dell’ammiraglia Kyotese.


Doom Eternal è, senza mezzi termini, il paradiso degli sparatutto. Nella nostra recensione lo definivamo come un nuovo punto di partenza per il genere e un chiaro candidato al gioco dell'anno 2020. Mai un'incertezza, mai un dubbio, il gioco id Software e Bethesda convince e stupisce dall'inizio alla fine, offrendo al giocatore decine di ore di contenuti, evolvendo il precedente capitolo in un prodotto praticamente quasi perfetto, dove gameplay, level design e colonna sonora si uniscono in un connubio qualitativo sorprendente. Doom Eternal è un'autentica esperienza d'intrattenimento che abnega le classiche storie d'autore per concentrarsi sul vero cuore pulsante: l'azione. Immergendoci in uno stile, fortemente, anni 90... mai, veramente, dimenticato.


Hades

L'ultima produzione di Supergiant Games è un roguelike impressionante, capace di ammaliare ogni giocatore che decide di cimentarcisi e capace, in pochi mesi, di scalare ogni graduatoria di apprezzamento, finendo in numerose liste come "papabile gioco dell'anno". Un cast di personaggi vario e "divinamente" caratterizzato, unito a una realizzazione ispirata e di altissima fattura, rendono Hades una di quelle sorprese che ogni anno vorremmo avere. Se avete a disposizione un PC, o una Nintendo Switch, il nostro consiglio è uno solo... giocatelo!


Ori And The Will Of The Wisps è una fiaba, un platform incredibile, un ottimo esponente del genere Metrodivania, la chiusura di un cerchio e, ovviamente, una delle migliori produzioni di questo burrascoso 2020. L'ultima opera di Moon Studios meriterebbe molto più di quanto gli è stato riconosciuto in questi mesi grazie alle sue molteplici peculiarità. Nella nostra recensione lo abbiamo definito come una delicata carezza che saprà colpirvi dove fa più male. Un titolo con una propria identità e un proprio cuore pulsante dove tutto intorno a voi vive, combatte... e muore. Dalla meravigliosa estetica, all'incantevole colonna sonora, a un gameplay solido e ben strutturato: tutto funziona magistralmente, lasciando il giocatore a bocca aperta a ogni passo, grazie a una cura nei dettagli certosina. Ori and the Will of the Wisps merita lo scettro di metroidvania della generazione, un racconto toccante che ognuno dovrebbe vivere almeno una volta nella propria vita.


Paper Mario The Origami King

Per definire Paper Mario The Origami King basterebbe una sola parola: bilanciato. Un semplice termine che nasconde dentro di se uno dei risultati più complessi da ottenere in una produzione odierna. L’ultima opera di Intelligent Systems riesce nella difficile impresa di rendere costantemente interessante il più basilare degli impianti ludici, attraverso una narrazione disimpegnata ma sapientemente confezionata che viene distribuita all’interno di un mondo di gioco vivo, in continua crescita e in grado di regalare costantemente al giocatore nuovi stimoli ogniqualvolta l’azione di gioco necessiti nuove soluzioni per evitare di scadere nel tedio. Per questi importanti meriti abbiamo assegnato il nostro Award a una delle produzioni meno "clamorose" di questo 2020. Un titolo che, indubbiamente, ha molteplici sbavature che andranno corrette nelle future iterazioni della serie ma che possiede la più grande caratteristica che un videogioco dovrebbe sempre proporre: divertire.


Vai, Vai, nel Cielo Vai... non vi nascondiamo che innumerevoli volte abbiamo canticchiato il celebre motivetto di "Pippo e l'aliante", mentre solcavamo i cieli in Microsoft Flight Simulator. Questo perché l'edizione 2020 del celebre simulatore di Asobo si è rivelato il nuovo punto di riferimento per i simulatori di volo e, soprattutto, un nuovo standard tecnico/grafico nelle esperienze videoludiche. Il nuovo episodio della leggendaria saga "made in Microsoft", ha la, meravigliosa capacità di riuscire a incuriosire i neofiti, grazie al suo comparto tecnico e a dei tutorial realizzati in maniera sapiente, restando ancorato alla sua storica "complessità simulativa" in grado di esaltare gli appassionati e offrire una qualità, semplicemente sbalorditiva che non lascia spazio a dubbi, sul lavoro svolto da Asobo.


Half Life Alyx

Nella nostra recensione abbiamo definito Half Life Alyx, un videogioco coraggioso e ambizioso, che spinge al limite l’hardware PC più potente disponibile sul mercato. La sintesi di oltre 4 anni di evoluzione della VR in ambito domestico e il meglio che possiate giocare oggi... non solamente indossando un visore. Il futuro del media presentato, nuovamente, da Valve anche se confinato a un bacino di utenza, attualmente, molto ridotto. Half Life Alyx è un prodotto che chiunque dovrebbe provare almeno una volta, uno step evolutivo importante per l'intero settore e in grado di rappresentare al meglio il concetto di "realtà virtuale".


Se PlayStation 5 non brilla per "pulizia costruttiva", risultando ingombrante, a tratti realizzata in economia e non esente da piccole sbavature ingegneristiche, totalmente diverso è il discorso da fare per il nuovo DualSense, il controller che accompagnerà la nuova generazione di console SONY. Un concentrato di tecnologia e di idee intriganti, un device che si pone l'arduo obiettivo di rompere la "parete sensoriale" e offrire al giocatore la possibilità di "percepire" l'azione di gioco attraverso numerose astuzie tecnologiche. Astro's Playroom è indubbiamente la miglior palestra per testare al meglio le capacità del Dualsense ma il nostro desiderio è che le sue potenzialità vengano sfruttate al meglio dagli sviluppatori che porteranno le loro future produzioni su PlayStation 5. Per quanto non si tratti, a esclusione dei grilletti adattivi, di tecnologie "mai viste prima", la loro unione sotto la scocca di un controller, dal costo contenuto, è indubbiamente da premiare.


Naturale step successivo della rinnovata visione di Microsoft, dove il giocatore e un'ecosistema basato sulla continuità sono i punti focali dell'intera operazione, Xbox Series X è un concentrato di tecnologia e altissime competenze ingegneristiche. Compatta, performante e con un design minimalista, pensato per mimetizzarsi nell'ambiente domestico, la nuova ammiraglia di Microsoft è una console al limite dell'incredibile e che ha tutte le carte in regola per imporsi negli anni a venire. La volontà di realizzare un "PC da salotto" dissocia Xbox Series X da ogni concetto di console war rendendola un'alternativa che non mira a competere ma a offrire qualcosa di differente al giocatore. Non ci sono tracce di next-gen sensoriale in quel di Microsoft, nessuna dashboard rinnovata, nessun numero a scandire una progressione... solo la volontà di mostrare un futuro diverso per il videogioco, basato sulla continuità fra i differenti device e incentrato sul percorso videoludico dell'utente finale.

É importante ricordare, ulteriormente, che gli Award vengono assegnati, dal team di Game Division, non al prodotto migliore in assoluto ma a quello che ci ha colpito per una peculiare caratteristica o per la capacità di narrare una storia in maniera inaspettata o per il merito di intrattenere nella maniera più immediata, e semplice, possibile. Non sono, quindi, meriti prettamente tecnici, così come le sbavature in quest'ultimo ambito non vanno a inficiare l'ottenimento dell'Award.