Google Stadia: ecco i veri motivi della chiusura

Un sondaggio della CMA ha svelato il vero, probabile motivo dietro la chiusura di Google Stadia: ecco i dettagli.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Quando a settembre venne annunciata la chiusura di Google Stadia erano emerse diverse ipotesi, tra cui quella di un presunto ex dipendente di Mountain View. Ora però, stando all'antitrust britannica, è forse venuto alla luce il vero motivo della chiusura del servizio, che è stato mandato in pensione lo scorso mese.

Stando ai sondaggi condotti dalla CMA (li stessi che hanno visto Call of Duty come traino delle vendite di PlayStation), quello che è emerso è uno scenario decisamente folle, che renderebbe insostenibile qualsiasi tipo di servizio, soprattutto per delle società come Alphabet. Nel 2021, Google Staida aveva una quota di mercato compresa tra il 5 e il 10%, mentre nel 2022 la stessa si attestava tra lo 0 e il 5%. Uno scenario spaventoso, che ha ovviamente costretto la società a intervenire, decidendo di chiudere il tutto e fermare i lavori.

Le quote così basse sono vicine (se non identiche, almeno per il 2022) a quelle di Amazon Luna. C'è però una differenza enorme tra i due servizi: quello di Google Stadia era diventato insostenibile per una società come Alphabet, mentre per quanto riguarda la tech company fondata da Jeff Bezos c'è tutto il tempo di poter rimediare e aspettare. Non che in Google siano poveri oppure a rischio fallimento, ma tra i mille progetti in sviluppo e quelli da mantenere, appare chiaro che il budget non sia infinito. Insomma, senza un ritorno economico importante tutto ciò va in pensione.

A dominare la classifica c'è Xbox Cloud Gaming. E questo dato, ovviamente, non giova a favore di Microsoft, che sta cercando in tutti i modi di portare a termine l'acquisizione di Activision Blizzard. L'Unione Europea aveva già posto questi dubbi relativi a una situazione di monopolio a livello di cloud gaming e questo sondaggio potrebbe complicare davvero la chiusura dell'affare.

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