Grafica e sonoro superlativi, recitazione da urlo anche in italiano

Recensione di The Last of Us, l'avventura post apocalittica di Naughty Dog disponibile in esclusiva su PS3.

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a cura di Tom's Hardware

Grafica e sonoro superlativi, recitazione da urlo anche in italiano

Sotto l'aspetto tecnico The Last of Us è semplicemente incredibile. Potrebbero bastare soltanto queste parole per descrivere l'ultima fatica di Naughty Dog, ma non renderemmo abbastanza giustizia al lavoro sbalorditivo degli sviluppatori.

Il team di questa talentuosa software house è celebre per aver spremuto la potenza di PS3 con la saga di Uncharted, ma il vero picco è raggiunto proprio con questo gioco, tanto da far sembrare incredibile che giri su hardware del 2006. I modelli poligonali sono convincenti, l'illuminazione è realistica, le animazioni sono fluide e in generale la direzione artistica del gioco si attesta su livelli elevatissimi.

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Se dal punto di vista grafico non ci si può proprio lamentare della campagna single player, tranne forse per alcuni sporadici casi di texture caricate in ritardo, il comparto sonoro non è da meno. Le testate specializzate straniere poi non hanno risparmiato gli elogi per il doppiaggio in inglese e per il motion capture facciale di ottima fattura. Per fortuna anche l'adattamento alla lingua italiana è stato trattato con cura, con doppiatori talentuosi che ne fanno un prodotto di altissimo livello.

Discorso diverso per il multiplayer, dove si può notare un evidente ritocco verso il basso dei dettagli visivi. Le modalità disponibili per divertirsi online sono soltanto due ed entrambe permetteranno di partecipare a battaglie fino a 8 persone in squadre da 4 membri.

L'obbiettivo del multiplayer è legato alla sopravvivenza dei giocatori e del proprio clan per 12 settimane, un lasso di tempo scandito dai giorni, che si susseguono al completamento di ogni partita. Lo stile di gioco è simile a quello della campagna single player e si basa fortemente sullo stealth e sulla strategia. La differenza più grossa è che la modalità ascolto si potrà usare soltanto per determinati periodi di tempo.

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La prima modalità si chiama Caccia ai Rifornimenti e permetterà di scontrarsi in battaglie con un limite di 20 respawn. Oltre a cercare di avere la meglio sui nemici bisognerà far incetta di risorse, che permetteranno di potenziare il proprio arsenale e acquistare protezioni e munizioni extra, in modo da affrontare le battaglie successive in modo più incisivo.

La cosa interessante e che la sopravvivenza del proprio clan è legata alla quantità di risorse raccolte sul campo di battaglia. Ovviamente più a lungo si sopravvive e maggiori saranno gli oggetti disponibili per personalizzare il proprio personaggio.

Al superamento di ogni settimana le cose si faranno complicate visto che si avrà a che fare anche con missioni, cioè obbiettivi specifici che bisognerà completare in battaglia. Il mancato raggiungimento di questi obbiettivi farà ammalare una percentuale di membri del proprio clan, rendendo più difficoltose le battaglie successive. Uno stratagemma intrigante che costringerà i giocatori a comportarsi bene durante gli scontri.

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La regola del raccoglimento di risorse e la gestione dei clan si ripete anche nella seconda modalità multiplayer, chiamata Sopravvissuti. In questo caso gli scontri saranno semplici deatmatch a squadre, senza respawn e al meglio di sette scontri.

Se dovessimo giudicare The Last of Us soltanto per la componente multiplayer il voto sarebbe negativo. Due sole modalità sono un po' poche, nonostante le idee interessanti dei clan, delle risorse e la forte enfasi sulla strategia, ma la vera mancanza è l'assenza di una modalità multigiocatore cooperativa, che avrebbe dato sicuramente ulteriore lustro alla produzione.

Tuttavia la qualità di questo gioco è così elevata che gli sviluppatori avrebbero potuto perfino cancellare il multiplayer senza fare torti a nessuno. Considerandolo dunque come un qualcosa in più è senza dubbio un valore aggiunto.