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Immagine di Harvestella | Recensione della versione per Switch
Recensione
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Harvestella | Recensione della versione per Switch

Harvestella è il nuovo titolo Square Enix che unisce farming sim e action RPG: sarà un esperimento riuscito?

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Avatar di Giulia Serena

a cura di Giulia Serena

Editor

Pubblicato il 11/11/2022 alle 10:00 - Aggiornato il 12/11/2022 alle 11:11
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  • Pro
    • - Ottima unione dei generi farming sim e action RPG
    • - Ambientazioni dettagliate e suggestive
    • - Gestione degli elementi e delle abilità
  • Contro
    • - Non è presente niente di innovativo
    • - Giornate passano troppo velocemente
    • - Grafica su Switch mediocre

Il verdetto di Tom's Hardware

7

Harvestella rappresenta l'unione quasi perfetta tra un farming sim e un action RPG, portandovi a zappare la terra per metà giornata, e ammazzare mostri per l'altra metà. La sua pecca più grande è però non riuscire a portare innovazioni in nessuno dei due generi, risultando in un gioco che intrattiene, ma che non riesce a fare quel passo in più necessario per essere davvero degno di nota. Insomma, una storia generica, una grafica generica e dei sistemi di combattimento e di coltivazione generici: Square Enix poteva osare di più, ma ha preferito rimanere sul sicuro.


Informazioni sul prodotto

Immagine di Harvestella - Nintendo Switch

Harvestella - Nintendo Switch

Vi risvegliate in un luogo che non conoscete, siete disorientati e non ricordate nulla se non il vostro nome. In un momento di tale confusione, dove verosimilmente desiderereste solamente tranquillità per riordinare i pezzi nella vostra mente, ciò che non vi sognereste mai di fare è... iniziare a coltivare una piantagione. Questo è però quello che accade in Harvestella, il nuovo titolo di Square Enix che fatica a trovare un'identità propria, ma che rappresenta un miscuglio di tante cose diverse.

Harvestella è infatti a metà tra un Tripla A e un indie — quindi, se vogliamo proprio classificarlo, possiamo dire che si tratti di un "doppia A" —, ed è a metà tra un farming simulator alla Stardew Valley e un classico RPG alla Final Fantasy. Ed è per l'appunto questo il primo problema del titolo Square Enix, ovvero che vuole essere tante cose, ma non eccelle in nulla, risultando in un'opera godibile, ma per nulla innovativa.

harvestella-255246.jpg

Già dal primo avvio si intuisce infatti che il videogioco non goda di una spiccata originalità: come ho accennato, dopo una breve customizzazione del personaggio che vi lascia scegliere il genere tra maschio, femmina e non binario e qualche caratteristica fisica, vi svegliate senza memoria in un mondo governato da quattro grandi cristalli chiamati “Seaslights”, i quali regolano il susseguirsi delle stagioni. Voi arrivate ovviamente quando qualcosa di strano sta succedendo, dato che i cristalli iniziano a funzionare in modo anomalo e danno vita a un giorno fuori dal comune che viene chiamato "Quietus", o "stagione della morte".

Riuscite in qualche modo a sopravvivere a questo fenomeno, e quando gli abitanti locali vi trovano a terra decidono, con estrema gentilezza, non solo di darvi una casa senza farvi pagare un euro, ma persino di donarvi un appezzamento di terra che potete coltivare a vostro piacimento per farvi qualche soldo. Insomma, non sapete chi siete, da dove venite o cosa ci fate in quel posto, ma avete una zappa e un annaffiatoio. Se già fin qui la storia non era particolarmente innovativa, le cose in seguito non migliorano: arriva un altro personaggio misterioso che soffre di amnesia, e voi iniziate a indagare sui fenomeni bizzarri causati dai cristalli.

Zappa da una parte e spada dall'altra

La maggior parte del tempo speso a giocare ad Harvestella non l'ho però impiegato a piantare ortaggi, bensì a uccidere creature dalle sembianze reminescenti per metà a dei Pokémon e per l'altra a dei mostri di Final Fantasy. Nel corso della storia (che vi terrà impegnati per più di 20 ore) dovrete infatti fare spola tra svariate città, visitando non solo il centro abitato, parlando coi vari NPC e facendo acquisti nei negozi, ma soprattutto esplorando i vasti dungeon che nell'aspetto mi hanno ricordato quelli di Monster Hunter Stories.

L'opera di Square Enix punta quindi sull'unire due generi completamente differenti, e nel farlo trova un buon equilibrio, senza però riuscire a eccellere in nessuno dei due ambiti: sia la parte farming sim che quella action RPG non presentano innovazioni che vi faranno rimanere a bocca aperta, ma si incastrano comunque come un ingranaggio ben oleato, generando un'armonia che rende il gameplay piacevole. Se per proseguire nella storia dovrete affrontare i vari mostri e boss, per poter migliorare il vostro equipaggiamento avrete bisogno di soldi, guadagnabili inizialmente solo attraverso la coltivazione (e poi anche con le side quest), e per caricare la salute vi servirà il cibo da voi raccolto o cucinato.

harvestella-255245.jpg

Per eseguire tutte queste attività sarete però limitati nelle tempistiche, dato che in Harvestella il gameplay si svolge nell'arco di giornate che vanno dalle 6:30 di mattina a mezzanotte; se non sarete nel vostro letto entro quell'orario infatti cadrete a terra esausti, costringendovi comunque a svegliarvi il giorno dopo ma pagando la "tassa" monetaria per la morte. Per quanto abbia senso che, essendo comunque un farming sim, il tempo scorra in modo verosimile, i minuti passano decisamente troppo in fretta, limitando di molto così quello che si può fare nelle neanche 18 ore a vostra disposizione; per farvi un esempio, uscendo di casa, occupandovi dell'orto e andando in città a comprare qualcosa avrete già speso almeno metà mattinata.

L'esplorazione di un dungeon vi richiederà dunque per forza di cose svariate sessioni e anche se aveste, come me, il desiderio di rushare, questo non sarà possibile. Se da una parte questo è positivo, permettendovi di godere ogni minuto del gioco e costringendovi a programmare le giornate per riuscire a fare tutto nelle ore a disposizione, dall'altra è limitante: più di una volta mi sono trovata costretta a utilizzare uno strumento per teletrasportarmi a casa nel bel mezzo di una foresta o una grotta, interrompendo il mio viaggio anche se avrei avuto cibo e salute a sufficienza per continuare.

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Fortunatamente, Harvestella prevede queste esplorazioni multi-sessione, implementando un sistema di totem con cui muoversi all'interno della zona in cui vi trovate e tornare direttamente a casa, oltre a una serie di scorciatoie composte da scalette e ponti che dovrete riparare per accorciare le distanze. Ho trovato invece molto, molto frustrante il fatto che per la prima parte di gameplay non fosse possibile salvare manualmente i progressi ma solo automaticamente di notte; considerando che è la sezione più ricca di cutscene e dialoghi che durano anche decine di minuti, più volte ho spento la Switch sperando che si fosse salvato ma, con mio grande avvilimento, ho dovuto ripetere porzioni una seconda volta.

Colpisci e spera

Passando invece al combattimento, si tratta di un semplice hack n' slash in tempo reale, basato su un sistema di debolezze elementali di cui dovete tenere in considerazione, cambiando di conseguenza classe in base al nemico che state fronteggiando. Purtroppo non avrete modo di controllare gli altri membri del vostro party, che faranno a prescindere quello che gli pare, fornendovi solo supporto nell'infliggere danni. Voi però potrete sfruttare anche diverse abilità speciali, sbloccabili attraverso l'esperienza con un sistema di costellazioni simili a quelle di Genshin Impact.

Questo sistema di combattimento non è terribile, anzi, su Switch ho trovato molto comodi i comandi per cambiare classe e utilizzare le abilità; il vero problema è che sono praticamente assenti le opzioni difensive: non potrete parare o schivare i colpi in alcun modo se non correndo da una parte all'altra, e quando mangerete per recuperare la vita il vostro personaggio si bloccherà per svariati secondi, lasciandovi completamente vulnerabili.

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Non posso poi che spendere qualche parola sulla grafica di Harvestella, che su Switch non si può di certo definire spettacolare. Per quanto le ambientazioni siano state create con cura e soprattutto i paesaggi con i cristalli sullo sfondo abbiano molto fascino, dopo aver visto opere come Bayonetta 3 e Breath of the Wild girare sulla console di Nintendo, non posso che essere delusa al vedere nello vedere texture pixellose e sfocate. La situazione è la medesima sia in versione portatile che in docked, mentre è esponenzialmente migliore su PC, dove la grafica è fluida e il videogioco gira sicuramente a FPS maggiori.

Infine, sappiate che, almeno per il momento, Harvestella non è disponibile in lingua italiana: è possibile infatti scegliere una lingua per l'interfaccia e i sottotitoli e una per i dialoghi, ma la nostra non è disponibile. E, se devo dirla tutta, in realtà anche il fatto di poter selezionare due lingue diverse non ha molto senso, dato che i personaggi non proliferano praticamente alcuna parola, se non delle brevissime frasi pronunciate dagli altri membri del party durante i combattimenti. Non aspettatevi dunque grandi doppiaggi o versetti in stile anime, per la maggior parte del gameplay ascolterete solamente la colonna sonora dell'opera e leggerete i numerosi testi.

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