I giochi sono troppo corti, la risposta è il mercato dell'usato

Secondo il boss di Avalanche, i creatori di Just Cause, il mercato dei giochi usati esiste per difendersi dalla scarsa longevità dei titoli moderni.

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a cura di Roberto Caccia

Il business dei giochi usati esiste perché sono troppo corti. Con queste parole Christofer Sundberg, il boss di Avalanche (lo studio di Just Cause), giustifica il mercato dei videogiochi di seconda mano, in piena salute a causa degli sviluppatori che troppo spesso non offrono titoli con un livello soddisfacente di rigiocabilità.

Sundberg sostiene che Just Cause 2 sia in grado di attrarre ancora centinaia di migliaia di giocatori ogni giorno e che i titoli più corti e che non incentivano a essere giocati più di una volta siano quelli venduti più frequentemente.

I giochi usati esistono solo perché i videogiochi moderni sono poco longevi?

Intervistato dai colleghi di Edge, il boss di Avalanche ha condiviso il suo parere sulle motivazioni che hanno spinto questo argomento a diventare uno dei temi centrali dell'E3 appena trascorso.

"Sono sicuro che sia stato uno dei temi principali all'E3, ma questo perché i giochi sono diventati troppo corti. Intendo dire che quando giochi a un titolo con una durata che varia dalle 8 alle 10 ore è normale rivenderlo, perché non c'è nessun motivo per i giocatori di finirlo un'altra volta", spiega Sundberg.

"Se si offre poca varietà allora non c'è alcuna motivazione che possa spingere i giocatori a tenere quel gioco, a meno che non decidano di avere una bella collezione. Ecco perché abbiamo risposto a tutto questo con Just Cause. Vado nei negozi di videogiochi ogni settimana e guardo sempre la sezione dei giochi usati. Solitamente non trovo molte copie di Just Cause", continua il boss di Avalanche.

Siete d'accordo con l'opinione di Sundberg? Credete che la vendita di giochi usati sia una conseguenza della breve durata dei titoli che affollano il mercato?