I nostri SSD e hard disk da 2,5 pollici
Per questo confronto abbiamo scelto una manciata di dispositivi che ci hanno permesso di testare l'archiviazione di PlayStation 4. La nostra lista include un SSD Kingston E50 da 250 GB, un SSHD Seagate e il dual-drive Western Digital Black 2. Nei test è finito anche un vecchio WD Scorpio Blue da 1 TB del 2011, anche se lo abbiamo usato giusto per fare un confronto.
L'SSD di Kingston vi permette di passare all'archiviazione tramite memoria a stato solido rinunciando tuttavia a un po' di spazio libero per i propri giochi e aggiungendo più di un centinaio di euro ai 400 euro necessari per comprare PS4.
L'SSHD di Seagate sembra un compromesso interessante, con 1 TB di archiviazione su disco meccanico e una memoria flash MLC da 8 GB, a un prezzo di circa 80 - 90 euro. Non sapevamo come si sarebbero comportati i suoi algoritmi di caching con l'ambiente del sistema operativo di Sony, per questo motivo abbiamo dovuto testarlo in modo leggermente diverso per misurare la sua efficienza.
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Il Western Digital Black 2 è una sorta di tecnologia ibrida, ma si differenzia dal drive di Seagate nel modo in cui offre lo spazio d'archiviazione tradizionale e a stato solido. In questo caso abbiamo 120 GB di memoria flash e 1 TB di spazio su disco meccanico, tutto in un unico dispositivo. L'idea è di permettere agli utenti di scegliere dove archiviare il sistema operativo (SSD), le applicazioni (SSD) e i dati personali (disco rigido). Sfortunatamente, PlayStation 4 non ci ha permesso di arrivare fino a questo punto e un messaggio d'errore ci ha avvisato che il sistema operativo ha bisogno di un disco con almeno 160 GB di spazio libero. Il risultato è che le impostazioni di Western Digital non fanno funzionare questo disco con PS4.
Infine, abbiamo il Western Digital Scorpio Blue da 1 TB. Non ci aspettiamo molto da questo disco, ma ce l'avevamo a disposizione per i test, raddoppia la capienza dell'hard disk di fabbrica di PS4 e si può trovare a un prezzo abbastanza contenuto. Inoltre, eravamo curiosi di scoprire se un disco di dimensioni più grandi può migliorare, o peggiorare, le prestazioni.
Procedura di test
Abbiamo cominciato con una nuova installazione per ogni set di benchmark. Piuttosto di armeggiare con un cronometro per prendere il tempo di ogni sessione abbiamo usato una videocamera per riprendere la procedura. Successivamente abbiamo inserito il filmato in un editor per tagliare l'inizio e la fine; tutto ciò rimasto nel mezzo lo abbiamo considerato come la durata del benchmark. Ogni test è stato ripetuto tre volte e abbiamo fatto una media dei tempi, calcolando il risultato finale.