I peggiori adattamenti di videogiochi: film e serie tv da evitare

Sono tanti i registi che hanno creato film e serie tv adattamenti di videogiochi, ma pochi l'hanno fatto bene: ecco una lista dei peggiori.

Avatar di Giulia Serena

a cura di Giulia Serena

Editor

Sia i film che i videogiochi ci permettono di togliere la mente dalla nostra quotidianità, facendoci rilassare e trasportandoci per qualche ora in un mondo fittizio. Nonostante le due forme d'arte abbiano metodi differenti per raccontare una storia, entrambe condividono l'obiettivo di trattenere il pubblico. Quando però si uniscono, generando gli adattamenti di videogiochi, il risultato è spesso tutt'altro che positivo.

Gli adattamenti infatti solo raramente si dimostrano al livello dei videogiochi su cui sono basati, e spesso si limitano a essere un'accozzaglia formata da una narrazione scadente e troppi — decisamente troppi —  effetti speciali. Negli ultimi decenni sono usciti prodotti cinematografici basati sui videogame di tutti i tipi: comici, cringe, e semplicemente orrendi. In questo articolo vi presentiamo quindi i peggiori adattamenti di videogiochi, quei titoli che proprio dovete evitare a meno che non vogliate farvi male da soli, ma noi vi abbiamo avvisato.

Il franchise su Resident Evil (2002-2016)

In ben quattordici anni di vita e sei lungometraggi, il franchise di film di Resident Evil è stato un fallimento costante, nonché traditore del materiale d'origine. Nonostante ci siano alcuni momenti all'altezza del genere action horror, le pellicole non assomigliano per niente alla saga di Capcom.

Il protagonista dei film è un personaggio che non esiste in Resident Evil, e anche se gli ultimi titoli del franchise hanno cercato di risolvere questo problema seguendo (vagamente) la storia dei videogiochi, questo non è bastato per sollevare il livello generale degli adattamenti. Insomma, si tratta di una serie di pellicole che ci ha provato troppo, e il risultato è che sarebbe bastato fare meno e attenersi ai giochi originali.

Super Mario Bros. (1993)

Il film Super Mario Bros. rappresenta il primo adattamento di un videogioco della storia, e purtroppo l'esperimento è fallito. Nella pellicola in live-action Bob Hoskins e John Leguizamo vestono i panni dei famosi idraulici Mario e Luigi, e la prima cosa che non quadra è la scarsa quantità di colori che appare in ogni inquadratura, dato che il regista ha deciso di impiegare una palette grigia.

In Super Mario Bros. gli spettatori vengono catapultati in un mondo distopico dove un meteorite, schiantandosi sulla Terra, ha generato due universi paralleli, in uno dei quali i dinosauri riescono a sopravvivere, evolvendosi in esseri umanoidi. Il film è stato fortemente criticato, tanto da essere anche un fallimento economico: guadagnò solo 38.9 milioni di dollari al box office, fronte a un costo di produzione di 48 milioni di dollari. Visto che una nuova pellicola sull'idraulico di Nintendo è attualmente in lavorazione, speriamo che il nuovo tentativo sia meglio del primo.

Doom (2005)

Rampage non è la prima esperienza di Dwayne Johnson con gli adattamenti di videogiochi: l'attore veste i panni del nemico in Doom, un film uscito nel 2005 che devia completamente dal materiale d'origine, cambiando i mostri da demoni infernali ad alieni generici. Ancora una volta il regista ha provato a fare troppo, cambiando il punto di vista nella terza parte della pellicola, adottando la visuale in prima persona per emulare quella del videogame; il risultato però non è stato un successo, e il lungometraggio è tutto fuorché memorabile.

BloodRayne (2005)

Come rovinare un adattamento di un videogioco dove la protagonista è un vampiro che caccia nazisti e vampiri? Semplice, non seguire per nulla il materiale d'origine, e mettere alla regia Uwe Boll, per il quale era il terzo tentativo di creare un film decente basato su un videogame. Peccato che il livello delle pellicole del regista tedesco è calato sempre di più, culminando addirittura in due sequel di BloodRayne, uno peggio dell'altro.

Giusto per darvi qualche somma indicativa di quanto questo film sia mediocre, il suo budget era 25 milioni di dollari, e al box office ne ha guadagnati... meno di 4 milioni. Con un rating medio di 2/10, BloodRayne (e i sequel) sono adattamenti di videogiochi che dovete davvero evitare.

Assassin's Creed (2016)

Da grandissima fan di Assassin's Creed, andai al cinema piena di speranza per guardare l'adattamento con Michael Fassbender nei panni dell'assassino Callum Lynch. Purtroppo, nonostante fossi un'adolescente, riuscii comunque a capire che il film era mediocre, e quando sentii "Ha fatto il Balzo della Fede!" (esatto, "balzo" anziché "salto") la mia faccia si contorse in un'espressione contrariata, gettandomi in un mix tra sconforto e cringe.

Ancora una volta il problema è non aver seguito la storia che ha reso il franchise di Ubisoft celebre e amato. Il regista ha deciso infatti di eliminare gli aspetti più interessanti dei giochi, minimizzando le performance degli attori e facendo apparire l'adattamento distante dal materiale d'origine.

In the Name of the King: A Dungeon Siege Tale (2007)

Parliamo ancora una volta di Uwe Boll con In The Name of the King: A Dungeon Siege Tale, che non ha assolutamente nulla a che vedere con il vero Dungeon Siege, ma ha decisamente lo stile del regista, ovvero creare adattamenti di videogiochi scadenti. La pellicola è infatti un susseguirsi di pessime idee, con una storia che sembra un copia e incolla di quella del Signore degli Anelli; troviamo infatti Jason Statham, Burt Reynolds, John Rhys-Davies, Ray Liotta e Ron Perlman in ruoli miserabili, e le loro performance sono altrettanto terribili.

Mortal Kombat: Annihilation (1997)

Mortal Kombat: Annihilation è il sequel di un film sufficiente, e rappresenta un fallimento per il franchise cinematografico, facendo apparire Mortal Kombat 3, il gioco da cui è ispirato, come un'opera terribile. Probabilmente i creatori della prima pellicola volevano creare qualcosa di meglio, e per farlo hanno deciso di fare un recast di tutti i personaggi, tranne uno, e scrivere un copione atroce che non ha nessuna somiglianza con la trama originale.

Insomma, Mortal Kombat: Annihilation non solo è tra i peggiori adattamenti di videogichi mai creati, ma è anche la bruta imitazione di un altro adattamento che aveva in parte funzionato, e il suo unico scopo è quello di farvi perdere qualche ora di vita. Per farvi capire quanto è terribile, persino il co-creatore Ed Boon in un'intervista affermò di non essere un fan del secondo film del franchise.

Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo (2010)

Considerando che la Persia corrisponde all'attuale Iran, provate a pensare a che aspetto potrebbe avere un persiano. Ora, sicuramente non avrete pensato a Jake Gyllenhall, eppure i creatori di Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo hanno scelto lui come protagonista. L'attore americano è noto per ruoli ben differenti da quelli della action star, e infatti il suo casting non poteva essere meno azzeccato. Nonostante ciò, questo non è nemmeno l'aspetto più terribile di questo film.

Così come in molti altri adattamenti di videogiochi, il peccato del regista è stato quello di reinventare l'opera originale, rimuovendo ciò che la rende interessante. Quello è rimasto in Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo è una storia che ha troppa poca azione e troppa sdolcinatezza, dove non si può salvare davvero nulla.

Hitman (2007)

Parlando di videogiochi, se l'obiettivo principale è l'azione, non è un problema se il protagonista non ha una personalità. Le cose cambiano però con i film: nell'adattamento di Hitman è difficile, se non impossibile, empatizzare con un personaggio che esiste solo per uccidere senza alcuna motivazione. La pellicola del 2007 è mediocre, in larga parte a causa del casting decisamente non azzeccato di Timothy Olyphant nei panni dell'Agente 47. Le cose non sono migliorate nel sequel con Ruper Friend, che non è completamente da bocciare, ma nemmeno uno dei migliori adattamenti mai creati.

Resident Evil: la serie Netflix (2022)

Concludiamo la nostra carrellata sui peggiori adattamenti di videogiochi con un'opera di cui probabilmente avrete tutti sentito parlare negli ultimi tempi: la serie su Resident Evil, uscita su Netflix a luglio 2022. Lo show da dieci episodi è riuscito a rendere il franchise di Capcom assolutamente superficiale, non traendo praticamente nulla dai videogame se non gli zombie e l'Umbrella Corporation; sono invece state inserite due linee temporali, una presente e una post-apocalittica, personaggi a dir poco banali e una narrazione approssimativa.

La prima stagione della serie ha ricevuto non poche critiche, ottenendo un punteggio medio di 4/10. Non possiamo che sperare che Netflix decida di non rinnovarla per una seconda parte, a meno che il regista non decida di cambiare completamente direzione, avvicinandosi di più ai giochi e prendendo in considerazione le osservazioni dei fan.

Qui si conclude il nostro articolo sui peggiori adattamenti di videogiochi. Ci auguriamo che non ne abbiate visto nemmeno uno, ma speriamo che abbiate scoperto delle opere nuove, da guardare solo se desiderate farvi una risata o provare molto disagio.