I videogiochi nuociono gravemente alla salute...

Dalla Gran Bretagna una proposta: messaggi preventivi, come sui pacchetti di sigarette, anche sulle confezioni di videogiochi.

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a cura di Manolo De Agostini

Videogiochi. Una passione, un passatempo, una droga. E come tutte le droghe, fa male alla salute. E allora perché non mettere sulle confezioni l'avvertimento "questo videogioco fa male alla salute", come già accade sulle sigarette? È questa la proposta a margine di un rapporto commissionato dal governo britannico alla psicologa infantile Tanya Byron, collaboratrice del prestigioso Times.

Secondo la Byron, ogni videogioco dovrà indicare sulla confezione l'età minima richiesta, eventuali contenuti ad alto rischio e possibili controindicazioni. I negozianti dovranno poi rispettare quanto scritto sulla scatola e rifiutarsi di vendere agli adolescenti che non hanno raggiunto l'età per quel particolare gioco. Secondo la dottoressa, i metodi di classificazione oggi vigenti non sarebbero sufficienti, in quanto troppo confusi o sommari nella descrizione dei possibili contenuti forti.

La Byron è poi lapidaria anche sull'uso del web: "i genitori dovrebbero tenere il computer in salotto anzichè nella camera dei figli", consigliando agli adulti di seguire maggiormente i loro bambini durante l'approccio alle nuove tecnologie.

Da parte nostra capiamo la volontà di proteggere i più piccoli dalla visione di scene poco edificanti, tuttavia il parallelo con le sigarette ci pare inopportuno. Basterebbe che i genitori prestassero maggiore attenzione agli usi e costumi dei propri figli, controllando cosa comprano e a cosa giocano, per evitare spiacevoli situazioni.