I videogiochi possono curare ansia e depressione?

Ricercatori in tutto il mondo stanno guardando ai videogiochi come mezzo complementare per curare stati d'ansia o depressione. E c'è chi dice che alcuni giochi, studiati appositamente, danno dei risultati. Ma la sperimentazione va avanti.

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a cura di Manolo De Agostini

Avete subito un trauma grave che vi ha portato ad avere problemi di ansietà o disturbi depressivi? I videogiochi potrebbero correre in vostro soccorso. Un articolo del Wall Street Journal racconta la storia di Reva Wood, a cui è stata diagnosticata una malattia autoimmune. Reva si è trovata a lottare contro il dolore cronico, e poi l'ansia di doverci convivere.

Una situazione bruttissima, da cui ha provato a uscire anche tramite i videogiochi. Non ha scelto un gioco comune, ma si è rivolta a SuperBetter, un videogame basato su sfide scientifiche e pensato proprio per facilitare la gestione degli stati di ansia. Lo trovate nell'App Store. Il gioco è attualmente oggetto di due studi scientifici, ma non è solo del suo genere. C'è anche Personal Zen, sotto forma di app per iOS, il quale secondo il proprio creatore permette di ridurre il livello d'ansia anche solo dopo 25 minuti di gioco.

Potrebbe sembrare sorprendente che i videogiochi aiutino ad alleviare disordini mentali, ma secondo Carol Landau, professore di psichiatria alla Alpert Medical School presso la Brown University, giochi come quelli citati possono avere un effetto benefico, anche se non sostituiscono in alcun modo la psicoterapia tradizionale.

Videogiochi con strutture che aiutano a completare operazioni (missioni o quest), possono permettere alle persone di affrontare meglio gli stati mentali in cui si trovano. SuperBetter non è comunque un gioco comune, ma è stato sviluppato da un team capitanato da Jane McGonigal insieme all'Ohio State University Medical Center.

"Incoraggia a fare operazioni quotidianamente, piccoli passi che migliorano nel complesso il benessere fisico e la vostra visione generale", ha affermato la signora Wood. Il gioco la aiuta a suddividere questi suggerimenti in operazioni - "vai fuori per alcuni minuti" o "contatta un amico" - che l'utente può completare ottenendo punti e sentendosi motivato ad andare avanti.

SuperBetter

Il mese prossimo, McGonigal e Lise Worthen-Chaudhari, professore di medicina fisica e riabilitazione all'Ohio State University, testeranno l'efficacia di SuperBetter su 20 soggetti che hanno avuto traumi o lesioni cerebrali, tutti problemi che possono causare la depressione, entrando maggiormente nel merito di quelle che al momento sono solo sperimentazioni e prove. In un futuro non tanto remoto quindi il dottore potrebbe arrivare a consigliare anche qualche videogioco come cura medica. Chi ha detto che sono solo per i perditempo?