IA nei videogiochi: bene o male? SONDAGGIO

L'uso crescente delle Intelligenze Artificiali nei videogiochi solleva questioni su originalità, personalizzazione, impatto sociale ed economico, e automazione del lavoro umano.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'industria dei videogiochi sta vedendo una crescente adozione delle Intelligenze Artificiali (IA) nella creazione di contenuti. Questa tendenza, sebbene portatrice di significativi vantaggi in termini di efficienza e redditività per le software house, solleva una serie di questioni cruciali che vanno oltre la mera convenienza economica. Molti aspetti su cui ci piacerebbe avere la vostra opinione

Innanzitutto, l’uso delle IA nella produzione di videogiochi solleva interrogativi sull'originalità e sulla diversità dei contenuti. Se i giochi sono generati principalmente da algoritmi, potrebbe sorgere il rischio di una standardizzazione delle meccaniche di gioco e dei temi trattati, a scapito della creatività e dell'innovazione. Ciò potrebbe portare a un'omogeneizzazione dell'offerta ludica, con un impatto negativo sulla varietà di esperienze disponibili per i giocatori. Insomma, non siamo certi che le IA siano in grado di fare le cose per bene, ma sicuramente potrebbe riuscirci sotto la supervisione di creativi in carne ed ossa. 

Un uso esteso delle IA per fare videogiochi è....

Un'ottima idea, non vedo l'ora che le IA facciano tutto (11%)
Potenzialmente una buona cosa (55%)
Potenzialmente una cattiva cosa (15%)
Praticamente un disastro, lo sviluppo deve restare agli umani (19%)

Totale voti: 223 Il sondaggio è chiuso dal 01/04/2024

Un altro aspetto da considerare è la questione della varietà del catalogo. L’uso estensivo delle IA potrebbe infatti portare a giochi “tutti uguali”, fatti a immagine e somiglianza dei titoli di maggior successo. Ci sarà sempre un pubblico interessato a produzioni originali, ma ci saranno sempre sviluppatori e studi pronti a creare qualcosa per questo pubblico? 

Sì perché con il diffondersi delle IA ci saranno meno persone che potranno guadagnarsi da vivere creando videogames, e quelle poche magari saranno poco inclini a rischiare - visto che il loro lavoro potrebbe diventare particolarmente precario. 

Le grandi software house potrebbero trarre vantaggio da questa tendenza in termini di efficienza e redditività, andando ad aumentare molto i profitti nel breve e (forse) medio termine. Ma le piccole realtà creative e gli sviluppatori indipendenti si troverebbe in un mercato sempre più difficile. E qualcuno potrebbe pensare che tanto vale andarsene. 

L'adozione diffusa delle IA nella creazione di videogiochi potrebbe comportare la perdita di numerosi posti di lavoro nel settore dello sviluppo di giochi, con possibili ripercussioni negative sull'occupazione e sul benessere economico delle comunità coinvolte. Questo solleva interrogativi fondamentali sul futuro del lavoro e sulla necessità di sviluppare politiche e pratiche che tengano conto delle implicazioni sociali dell'automazione.