Il DRM nei videogiochi non piace a Valve

Gabe Newell di Valve ribadisce il suo disappunto nei confronti del sistema di protezione DRM nel mercato dei giochi per PC.

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a cura di Tom's Hardware

Il co-fondatore di Valve, Gabe Newell, ha ribadito le distanze prese dalla sua società nei confronti del sistema di protezione DRM (utilizzato nei videogiochi per PC).

"Per quanto riguarda il DRM, la maggior parte delle strategie in atto sono solo stupide", ha affermato Newell in un'e-mail indirizzata ai videogiocatori.

"L'obiettivo dovrebbe essere quello di creare un maggior valore per i clienti attraverso un servizio di qualità (rendere più semplice la fruizione dei miei giochi quando e dove voglio), non diminuire il valore di un prodotto (forse sarò in grado di giocare il mio titolo e forse non lo farò)", ha dichiarato.

Il DRM, o digital rights management, è stato recentemente oggetto di intense controversie nel mercato PC. I titoli di fascia alta utilizzano questo sistema per limitare il numero di installazioni e, di conseguenza, tentare di combattere la pirateria, come ad esempio è stato il caso di Spore e Mass Effect, fortemente criticati dagli utenti.

I titoli Valve (venduti in scatola e non attraverso il portale Steam) necessitano a loro volta un'attivazione online, ma non pongono limiti nel numero di installazioni.

"Noi scoraggiamo gli altri editori e sviluppatori nell'utilizzo del DRM, e in generale c'è una tendenza ad abbandonarlo", ha concluso Newell.