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Il futuro del gaming ci costringerà ad abbonarsi?

Ieri Phil Spencer si è lasciato a un paio di dichiarazioni importanti, una delle quali ci ha fatto riflette sui servizi in abbonamento.

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Avatar di Andrea Riviera

a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Pubblicato il 12/03/2021 alle 12:30

Da ormai diverso tempo i servizi in abbonamento stanno lentamente conquistando le nostre case. Tutto è banalmente iniziato da Netflix, spostandosi poi su audible, Amazon, Xbox Live Gold, PS Plus, fino ad arrivare all'era moderna con PS Now e forse il vero game changer degli ultimi cinque anni: Xbox Game Pass. Ormai qualcosa che sta diventando lentamente imprescindibile e che si sta ponendo come un qualcosa che va oltre le console casalinghe e ben al di sopra del superato concetto di "esclusiva".

Durante il roundtable di ieri dedicato a Xbox e Bethesda, la gente si è concentrata particolarmente nel capire se i prossimi giochi dell'azienda Zenimax arriveranno solo su Xbox e PC. Assurdo, come nel 2021 le persone siano ancora ingabbiate nell'idea legata all'esclusività di un determinato titolo, senza rendersi conto che ieri Phil Spencer ha detto una cosa che potrebbe davvero cambiare il concetto del gaming nei prossimi anni.

Phil Spencer ha infatti testualmente detto: "Se sei un cliente Xbox, si tratta di offrirti fantastici giochi esclusivi, sulle piattaforme in cui esiste il Game Pass e questo è il nostro obbiettivo. Ecco perché lo stiamo facendo. Questa è la natura della partnership che stiamo costruendo e la capacità creativa che saremo in grado di portare per gli utenti Xbox sarà la migliore di sempre quando avremo finito“

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Al di là del classico concetto di "esclusiva", fermiamoci un attimo a "sulle piattaforme in cui esiste il Game Pass". Una frase che basta e avanza per far apparire un campanellino d'allarme nelle nostre teste: i giochi saranno destinati a finire solo e unicamente negli abbonamenti senza più la possibilità di essere acquistati?

Un punto in cui è necessario aprire un discorso, perché se l'idea di Spencer è quella di eliminare il software acquistabile, rendendo tutto solo su Game Pass, potrebbero cambiare le carte in gioco, andando a eliminare una chiara possibilità di scelta in favore di un obbligo legato all'abbonamento. Sia chiaro, questa è solo una supposizione, un dibattito che abbiamo deciso di aprire in base alle parole estrapolate. Non pensiamo minimamente che nel breve periodo i titoli non possano essere più acquistati, ma è importante comunque parlarne, magari cercando di raccogliere qualche opinione della community.

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Facciamo finta che i prossimi giochi Xbox non possano essere comprati - non è vero, lo stiamo solo immaginando - ma solo resi disponibili negli abbonamenti, come potreste prendere questa eventuale scelta? Una decisione di questo tipo potrebbe danneggiare in qualche modo la preservazione videoludica? Magari andando a perdere il valore significativo di un'opera?

Non per altro l'head of Xbox ha detto ciò perché l'interesse di vendere dell'hardware è ormai solo una delle piccole parti del modello Xbox moderno, un modello che ormai ruota intorno ad un ecosistema che abbraccia xCloud, console e PC, ma che ruota fondamentalmente tutto intorno a Xbox Game Pass. Se fosse proprio per l'artefice della rinascita gaming di Microsoft, lo stesso abbonamento potrebbe finire su qualunque hardware, anche su Nintendo Switch e PS5, con la differenza che Nintendo e Sony non sono ancora disposte ad aprirsi così facilmente, soprattutto poiché le due aziende giapponesi macinano numeri incredibili con la vendita software.

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Il punto è che con il passare del tempo, Microsoft sembra non volersi fermare e continuare ad acquisire aziende, e se comincerà - eventualmente - a negare giochi su PS5 o Switch, allora Sony e Nintendo saranno costrette ad abbracciare inevitabilmente il servizio gaming di Xbox, con buona pace di tutti partigiani di brand. Già Bethesda è un colpo duro, ma se pensiamo alla possibile introduzione di giochi EA o Ubisoft, le cose potrebbero persino diventare ancora più orientate, non più al volersi abbonare, ma al doversi abbonare.

Più passa il tempo e più ci sembra di capire che la società di Redmond voglia quasi costringere i giocatori a optare per il suo servizio, trovare una via per far capire che è ormai senza senso acquistare un gioco e che la cosa migliore è abbonarsi. La domanda che ci poniamo è: ma è davvero così? Davvero vogliamo un futuro dove i giochi potranno, magari, essere fruibili solo tramite un servizio?

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Ad essere intellettualmente onesti, avere giochi in un abbonamento o in digitale non cambia molto, poiché in entrambi casi parliamo puramente di licenze e in nessuno dei due casi abbiamo il possesso completo del gioco. Cosa contraria nel momento in cui possediamo qualcosa di fisico, ma che purtroppo sarà destinato a scomparire ben presto, lasciando spazio a pochi collezionisti.

Che poi, attenzione, noi oggi abbiamo parlato di Xbox Game Pass per ovvie ragioni. Ma domani non è escluso che la stessa cosa possa essere decisa da Nintendo, Sony o qualsiasi altra azienda di settore. È un discorso che ruota completamente a 360 gradi.

In conclusione, non sappiamo cosa succederà in futuro. Ma sono fortemente curioso di sapere la vostra riguardo a questo pensiero: come potreste prendere l'idea di dover necessariamente abbonarvi per poter giocare a qualcosa senza possederlo? 

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