Il rimando di Halo Infinite è una cosa buona, ma per Xbox?

Halo Infinite è stato spostato al 2021, una decisione corretta, ma anche problematica per Xbox Series X.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

In queste ultime ore l'ambiente Xbox è stato scombussolato da una notizia altamente prevedibile, Halo Infinite è stato rimandato al 2021, lasciando la lineup di lancio di Xbox Series X con qualche esclusiva temporale e titoli terze parti. Non propriamente una situazione idilliaca per Microsoft, che ora dovrà necessariamente trovare un modo per spingere all'acquisto della console senza uno dei system seller migliori del mercato.

Quello di cui vi parlerò oggi in questo articolo riguarda la situazione della console next-gen di Redmond, e anche e soprattutto di Halo Infinite, il seguito di Halo 5 Guardians presentatosi in maniera insoddisfacente durante l'ultimo evento di luglio e generando una serie di polemiche che hanno portato 343 a giustificarsi in maniera piuttosto blanda.

Partirei proprio da Halo: per quanto se ne dica, la sua demo era tutto fuorché completamente negativa - soprattutto lato gameplay -, ma ovviamente nel momento in cui vuoi presentare la tua console - tra l'altro la più potente sul prossimo mercato - e mostri un gioco dalla qualità grafica e tecnica rivedibile, è ovvio che la gente cominci a indispettirsi, soprattutto se parliamo di Halo e soprattutto se il gioco nemmeno girava effettivamente su Series X.

Io onestamente credo a 343, credo fortemente sul fatto che la demo mostrata era in realtà vecchia di qualche settimana/mese, tuttavia non è  giustificabile il rimando solo per la pandemia globale, sono infatti passati cinque anni dall'inizio dello sviluppo e il gioco non è ancora in una condizione accettabile. Ora ci sarebbe da capire che cosa sia successo durante lo sviluppo - come l'abbandono in corsa del Creative Director Tim Longo - poiché è chiaramente mancato un controllo qualità e dubito che Microsoft sia rimasta soddisfatta al 100% da quella demo. Ma se è veramente così, perché non ammetterlo semplicemente? Perché non comunicare nel migliore dei modi ai propri fan che il gioco è indietro e che c'è bisogno ancora di molto lavoro? Arrivare ad agosto con un rimando al 2021 dopo che si è parlato di sempre del 2020 fa riflettere e capire che il posticipo sia dovuto unicamente ai feedback dell'utenza. In breve, Phil Spencer e soci non si sono resi conto dapprima del tutto?

Halo Infinite è senza dubbio fondamentale nei meccanismi di Xbox, ma anche e soprattutto del Game Pass, ragion per cui trovo corretta la difficile decisione del rimando. Come disse Shigeru Miyamotoo "Un gioco rimandato può uscire buono, un gioco che esce brutto rimane brutto". Il team ora ha la possibilità di sistemare tutte le problematiche tecniche e lavorare su un miglioramento visivo che dovrà necessariamente integrare sin da subito il ray tracing. Il posticipo potrebbe anche garantire la fatidica beta multiplayer agognata, magari in arrivo entro la fine del 2020.

È importante, da ora, cercare di comunicare meglio il tutto. Essere più onesti, non trovare scuse campate in aria e cercare di concentrarsi nel rilasciare l'Halo più ambizioso di sempre con la massima qualità possibile. Vista la situazione di Xbox Series X penso che 343 abbia tutto il tempo per sistemare il titolo e non escludo un posticipo bello lungo dai 6 ai 12 mesi a partire da ora. Inoltre, se la situazione Covid non dovesse rientrare presto, 343 potrebbe trovarsi ancora più in difficoltà, ma ovviamente ci auguriamo il contrario in modo tale si riesca a lavorare in maniera adeguata allo sviluppo.

In tutto questo Xbox Series X ha oggettivamente il lancio peggiore della storia del brand. Non ha esclusive first party in uscita, ma solo potenziamenti e porting di versioni PC come Gears Tactics e il papabile Microsoft Flight Simulator. Le esclusive temporali di The Ascent, Scorn e The Medium non sono certamente dei prodotti capaci di spingere l'acquisto della console. Per cercare di uscire da questa brutta situazione, l'azienda punta sui valori aggiunti dell'ecosistema: Xbox Game Pass, xCloud e la potenza della piattaforma. Ormai è chiaro, come abbiamo già detto in passato, che Microsoft punta a vendere principalmente il proprio brand, i servizi, il software, lasciando nelle console un valore in più all'interno di tutto l'insieme. Non bisogna però dimenticare che Microsoft ha chiaramente investito soldi e tempo dietro a Xbox Series X e lanciarla così potrebbe essere un rischio enorme per il mercato, soprattutto con una concorrenza così agguerrita.

Quello che deve fare ora Microsoft è esattamente la stessa cosa di 343. Comunicare meglio, molto meglio il suo percorso, poiché da maggio in avanti sono stati commessi errori che hanno inevitabilmente compromesso - ancora una volta - l'immagine del brand Xbox. Ora la palla passa al team di Phil Spencer che deve lavorare sul prezzo di lancio e sulla presentazione di Xbox Series S, la quale potrebbe essere la carta vincente per un inizio di generazione che rischia di partire tutta in salita per l'azienda americana.