Il vice di Obama non esclude una tassa sui giochi violenti

Secondo Joe Biden, il vicepresidente degli Stati Uniti, non ci sarebbe alcun impedimento legale per un'eventuale tassa sui videogiochi e in generale sui contenuti multimediali violenti.

Avatar di Roberto Caccia

a cura di Roberto Caccia

Joe Biden, il vicepresidente degli Stati Uniti, sostiene che non ci sarebbe alcun motivo legale per impedire la creazione di una tassa sui videogiochi violenti. La dichiarazione del braccio destro di Obama è giunta durante un incontro con 20 rappresentanti religiosi provenienti dai vari angoli degli Stati Uniti, e per la precisione in risposta a una proposta di uno dei partecipanti all'incontro.

Una tassa sui giochi violenti? Chissa cosa ne penserebbe Niko Bellic di GTA IV

L'idea di tassare le aziende che producono, pubblicano e distribuiscono contenuti multimediali violenti (quindi anche film e programmi TV) arriva da Franklin Graham, CEO della Billy Graham Evangelistic Association. Altri partecipanti hanno suggerito che i proventi di una tassa simile potrebbero essere usati per aiutare le vittime di crimini violenti e le loro famiglie.

Il numero due degli Stati Uniti si è limitato a commentare la questione dal punto di vista legale, spiegando che non ci sarebbero restrizioni alla possibilità d'introdurre una tassa simile. Il vicepresidente ha inoltre spiegato che c'è bisogno di uno studio scientifico adeguato, in grado di fare chiarezza sull'impatto che i videogame e i film violenti hanno sui più giovani.

###old1953###old

Molte ricerche in passato hanno evidenziato che l'uso di videogiochi violenti non ha alcun impatto negativo sulle menti dei più giovani, ma esistono studi che sostengono tesi diametralmente opposte. Inutile dire che la community online ha reagito con vigore alla notizia, sottolineando che forse il governo statunitense dovrebbe preoccuparsi maggiormente del controllo delle armi piuttosto che della fruizione di film e videogiochi violenti. Ma questa, ovviamente, è un'altra storia.