Il veterano dell'industria videoludica Keiji Inafune, figura storica dietro Mega Man e producer di franchise come Onimusha, Dead Rising (acquistabile qui su Amazon) e Lost Planet, ha lanciato un monito all'industria del gaming durante la Console Game Developer Conference in Corea del Sud. Il suo messaggio è chiaro: aggrapparsi esclusivamente ai successi del passato e alle formule consolidate rischia di soffocare l'innovazione in un settore che ha disperatamente bisogno di nuove idee. In un'era dominata da sequel, remaster e titoli "sicuri" dal punto di vista commerciale, le parole di Inafune risuonano come un campanello d'allarme per sviluppatori e publisher che sembrano aver dimenticato cosa significhi correre rischi creativi.
Durante la sua presentazione, Inafune ha spiegato come 38 anni di carriera nell'industria videoludica gli abbiano insegnato che la tecnologia può evolvere radicalmente, ma l'approccio mentale degli sviluppatori deve evolversi di pari passo. "Non sto dicendo che i giochi che continuano una serie o si basano su un genere famoso siano negativi", ha chiarito il designer giapponese. "Quello che intendo è che limitarsi solo a questo non è sufficiente". Una critica diretta a quella tendenza del mercato moderno che vede publisher investire quasi esclusivamente su IP consolidate piuttosto che scommettere su nuove proprietà intellettuali.
Il paradosso del successo nel game development, secondo Inafune, sta proprio nel fatto che un hit può diventare sia una benedizione che una maledizione. "Se crei un successo, sì, hai raggiunto l'obiettivo, ma questo può anche metterti un peso enorme sulle spalle", ha osservato. La fiducia necessaria per creare richiede fondamenta solide, e un successo passato può fornirle, ma pochi creatori che hanno successo una volta riescono a replicarlo. Il vero problema emerge quando gli sviluppatori si aggrappano esclusivamente alle glorie passate, adottando un atteggiamento difensivo che li porta a ripetere formule collaudate senza sperimentare.
La carriera di Inafune stesso rappresenta un esempio concreto della filosofia che predica. Dopo aver lavorato principalmente sulla serie Mega Man agli albori della sua carriera, ha contribuito a titoli completamente diversi come Breath of Fire, DuckTales e Capcom's Gold Medal Challenge '92. Successivamente ha sperimentato portando Mega Man in territori inesplorati con spin-off come Mega Man: Battle & Chase, Mega Man Battle Network e The Misadventures of Tron Bonne, prima di passare a franchise completamente nuove come Lost Planet, Onimusha e Dead Rising, ciascuna appartenente a generi differenti.
"Nell'industria dei videogiochi quante persone hanno avuto successo una volta sola?" ha provocato Inafune. "Quante volte anche i loro sequel hanno avuto successo? Non voglio vantarmi, ma sono orgoglioso di avere molte opere rappresentative – non solo Mega Man, ma Lost Planet, Onimusha, Dead Rising e così via. Anche i generi erano diversificati. Perché non mi sono adagiato sui successi passati". Una dichiarazione che sottolinea come la diversificazione creativa sia stata la chiave della sua longevità nel settore, in contrasto con molti designer che rimangono legati a una singola IP per tutta la carriera.
Il veterano designer ha evidenziato come negli anni '80 e '90, quando iniziò in Capcom, creare qualcosa di originale fosse quasi dato per scontato. All'epoca non esistevano ancora i "tipi" di gioco consolidati – non c'erano ancora i "Monster Hunter-type", i "Resident Evil-type" o i "Mega Man-type". Oggi invece l'industria ha raggiunto uno stadio in cui tutti adottano una posizione difensiva, optando per progetti con maggiori probabilità di successo commerciale. Una dinamica che si riflette nel proliferare di sequel numerati, soft reboot e "successori spirituali" che saturano il mercato videoludico contemporaneo.
Dal punto di vista business, Inafune riconosce che rilasciare l'undicesimo capitolo di una serie o il tredicesimo gioco di un IP consolidata possa essere la decisione corretta nel breve termine. Tuttavia, solleva un interrogativo fondamentale: questa sarà ancora la strada giusta tra cinque o dieci anni? Rivolgendosi specificamente agli sviluppatori coreani presenti, ha suggerito di iniziare a concentrarsi maggiormente sullo sviluppo di giochi console, mettendo in guardia contro un futuro in cui il mercato videoludico coreano rimanga dominato esclusivamente da mobile game e titoli online "sicuri" dal punto di vista commerciale.