I videogiochi su Kickstarter
In teoria Kickstarter dovrebbe servire per trasformare in realtà idee stravaganti e senza precedenti, eppure i finanziatori si dirigono spesso verso autori celebri e concept riciclati, al meno per quanto riguarda il mondo dei videogiochi.
Considerate le numerose e celebri storie di successo legate al mondo del gaming che sono cominciate su Kickstarter, sembra che la piattaforma sia una sorta di rifugio affidabile per le produzioni videoludiche a basso o medio budget. Basta chiedere fra i 100.000 e il milione di dollari per il vostro gioco e i giocatori, ansiosi di staccarsi dalla deriva dei giochi per le masse, apriranno i loro portafogli con piacere. O quasi.
Tuttavia ciò che vogliono i giocatori e ciò che dicono di volere sono due cose completamente diverse. Basta vedere uno dei progetti che hanno avuto più successo su Kickstarter: Broken Age di Double Fine, che a fronte di una richiesta di 400.000 dollari ha ricevuto 3.336.371 dollari. Torment: Tides of Numenera di inXile Entertainment è partito da una richiesta di 900.000 dollari per ottenere 4.188.927 dollari. Forse l'esempio migliore è Ouya, la piccola console basata su Android, che da una base di partenza di 950.000 dollari è arrivata a totalizzare 8.596.474.
Questi potrebbero sembrare il trionfo dei fan appassionati contro il potere delle grosse aziende, ma le cose diventano un po' più complicate se si analizza il curriculum dei responsabili di questi progetti. Double Fine è un'azienda ben nota nel settore dei giochi d'avventura, supervisionata dal veterano dell'industria Tim Schaefer. Torment: Tides of Numenera è il sequel di Planescape: tormento, uno degli RPG per PC più apprezzati di tutti i tempi. Julie Uhrman, la mente dietro Ouya, è stata una presenza costante nel business dei videogiochi per più di dieci anni.
Se volete che il vostro gioco abbia successo su Kickstarter sembra che la vostra scelta migliore sia di avere dalla vostra parte un parruccone abbastanza celebre dell'industria dei videogiochi. Idee originali e innovative non sono necessariamente la strada giusta da percorrere. Nonostante Ouya sia stata un'idea innovativa altri progetti di successo su Kickstarter sono ricaduti nel calderone delle idee provate e riprovate: sequel, successori spirituali e progetti personali di designer affermati.
Considerate Mighty No. 9 come un esempio illustrativo. Il game designer Keiji Inafune non è esattamente un nome che si legge tutti i giorni, ma anche i sassi conoscono la sua creatura più famosa, un piccolo robot blu chiamato Mega Man. Inafune ha lasciato Capcom nel 2010 ma non è riuscito a ottenere i diritti d'autore della sua amata creazione.
Il primo settembre Inafune ha annunciato il suo personalissimo progetto di Kickstarter: Mighty NO. 9, che (guarda caso) ha come protagonista un piccolo robot blu, alle prese con un'avventura a scorrimento laterale in cui si possono acquisire le abilità dei nemici sconfiggendo diversi boss di fine livello, il tutto in ordine rigorosamente non-lineare. In altre parole, è Mega Man.
L'obbiettivo era fissato a 900.000 dollari, ma le donazioni hanno superato le aspettative, come potete leggere in questa notizia. Si parla di 3.845.170 dollari elargiti da più di 67.000 sostenitori. Soldi che permetteranno a Mighty No. 9 di uscire su PC, console old-gen, console next-gen, console portatili e tostapane.