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Pro
- La cooperativa è stata implementata benissimo
- Alcune sezioni sono decisamente riuscite...
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Contro
- Troppo corto
- ... mentre altre non convincono
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto
Sono oramai passati quasi dieci anni dall’uscita del primo Little Nightmares, una piccola avventura a tinte horror capace di entrare nel cuore di molti giocatori. Le ambientazioni distorte e dei twist sul tema particolarmente riusciti si sono infatti rivelate le carte vincenti in grado di rendere l’opera di Bandai Namco un piccolo culto e di dare vita a un vero e proprio franchise multimediale.
Dopo un secondo ottimo episodio e l’abbondono di Tarsier Studios è stata Supermassive Games, software house dietro a Until Dawn, i The Dark Pictures Anthology e il futuro Directive 8020, a prendere in mano il testimone e lavorare alacramente per portare ai fan della serie un atteso terzo capitolo, Little Nightmares 3, di cui vi avevamo già raccontato qualche settimana fa, e di cui siamo finalmente ora pronti a parlarvi in maniera più estesa.
Due amici, innumerevoli incubi
Questa terza avventura targata Bandai Namco racconta le vicende di Low e Alone, una coppia di sfortunati alleati che si ritrova ad affrontare la spirale e tutti gli incubi che la popolano. Un viaggio che li porterà ad attraversare quattro inquietanti biomi, tutti colmi di orrori e situazioni grottesche, per un’avventura che richiede circa quattro ore per essere portata a termine.
Proprio la lunghezza di Little Nightmares 3, per quanto non eccessivamente distante da quella dei primi due episodi, è uno dei principali punti interrogativi dell’opera del publisher nipponico. Sebbene sia vero che con l’acquisto di una singola copia sia possibile giocare in due anche da remoto, come successo in passato per titoli come A Way Out o It Takes Two, è evidente come 40 euro non siano decisamente pochi per giusto una manciata d’ore. Basandosi su puzzle, enigmi e sulle sensazioni provocate dall’ambientazione nei giocatori, Little Nightmares 3 non è poi neanche un gioco che punta molto sulla rigiocabilità, relegando ulteriori esplorazioni alla mera ricerca di collezionabili mancanti.
Fortunatamente le ore che abbiamo passato in compagnia di questo terzo capitolo della saga si sono rivelate di buona qualità, per quanto forse la magia non sia ai livelli del passato. Il maggior punto di forza di questo episodio è in ogni caso sicuramente la cooperativa, con Little Nightmares 3 che assume un sapore tutto diverso se affrontato in compagnia di un amico fidato.
Fronteggiare gli incubi del gioco insieme a un alleato dona infatti un quid aggiuntivo indiscutibile all’intera esperienza, con gli enigmi e i puzzle che diventano più accattivanti da risolvere. Anche il discutere degli scenari del titolo, e di tanto in tanto insultarsi a vicenda per essersi fatti scoprire, sono dei punti aggiuntivi che la cooperativa porta al titolo, rendendo Little Nightmares 3 il perfetto esempio di come gli incubi si vivano decisamente meglio in due.
Tale spirito dell’opera è poi riscontrabile nella dualità dei due protagonisti, dato che uno è dotato di una grossa chiave inglese mentre l’altro di arco e frecce. Alcuni frangenti, vedi ad esempio delle porte da sfondare o dei pulsanti lontani da colpire, possono infatti essere affrontati solo da uno dei due, rendendo Low e Alone perfettamente complementari.
Tale dualismo è riscontrabile anche nei rari combattimenti in cui ci si imbatte durante il titolo, perché, ebbene sì, in Little Nightmares 3 ogni tanto si può anche combattere, anche se ciò avviene solo in frangenti ridotti. Tali fasi purtroppo non sono esattamente le più riuscite del gioco a causa della scarsa precisione dei nostri assalti e risultano spesso e volentieri anche troppo punitive, ma riescono comunque a variare il ritmo dell'esperienza senza farle perdere un’oncia dell’anima distorta e cupa della saga.
Ritornano poi anche le classiche sezioni che ci hanno fatto innamorare dei capitoli precedenti, come gli enigmi ambientali, le sezioni puzzle, le immancabili fasi stealth e anche le rocambolesche fughe dalle varie amenità che cercheranno di ostacolare il nostro cammino.
Rispetto al passato si sente però un po’ la stanchezza a riguardo e non tutte le fasi si mantengono sul medesimo livello qualitativo. Alcune sezioni, d’altro canto, spiccano però in positivo e sono delle piccole perle da assaporare in ogni frangente, come un libro di Piccoli Brividi.
La forza dell'amicizia
Sebbene Little Nightmares 3 sia stato creato per essere giocato in cooperativa, l’ultimo episodio della fortunata saga di Bandai Namco può essere affrontato anche completamente in solitaria. In tal caso uno dei due personaggi verrà comandato dall’intelligenza artificiale e ci assisterà così nelle nostre avventure all’interno del titolo.
Senza un compagno reale al proprio fianco, Little Nightmares 3 perde però molto del suo mordente, risultando anche decisamente più semplice e veloce da completare rispetto che a viverlo in due persone. Il nostro compagno virtuale, infatti, va subito a posizionarsi dove dovrebbe all’interno delle stanze, rendendo la risoluzione degli enigmi molto più immediata così come anche l’individuazione di eventuali passaggi nascosti.
Nel caso ci immergessimo nelle vicende di Low e Alone in questo modo, insomma, molto difficilmente ci bloccheremo in una stanza per più di qualche minuto e vedremo di conseguenza i titoli di coda in modo molto più celere. Considerando come la durata del gioco non sia certo notevole e di come uno degli aspetti più riusciti del titolo sia proprio quello di comprendere come proseguire discutendo col proprio compagno, è quindi evidente come sia assolutamente preferibile condividere l’esperienza con un proprio amico. Anche perché, alla fine dei conti, gli incubi si affrontano meglio in compagnia.
Saliscendi
Uno dei punti di forza principali della saga è sempre stato quello relativo alle ambientazioni grottesche e distorte, capaci di generare più di qualche brivido nel giocatore. Anche in Little Nightmares 3 ci troviamo a navigare in stanze e ambienti inquietanti, abitati da creature tutt’altro che amichevoli e colmi di dettagli spaventosi.
Alcuni di essi, vedi ad esempio il Carnevale, sono particolarmente riusciti in tal senso e presentano svariati colpi d’occhio più che notevoli. Altri, invece, sono un po’ più sottotono, riuscendo comunque in ogni caso a mantenersi su un livello tutto sommato buono.
Il nostro consiglio è in ogni caso quello di non vivere Little Nightmares 3 tutto di corsa, anche perché senno rischiereste di trovarvi ai titoli di coda dopo un pomeriggio, ma di fermarvi e procedere con calma. Questo in modo tale da godervi l'esperienza, cercando di assaporare e vivere ogni anfratto del gioco, così da non perdervi i vari riferimenti presenti e osservare anche il più piccolo degli incubi del gioco.