Mario e Sonic ai giochi olimpici di Tokyo 2020, Anteprima

Abbiamo giocato i primi capitoli della modalità storia di Mario e Sonic ai giochi olimpici di Tokyo 2020 e si è rivelato più interessante del previsto.

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a cura di Andrea Maiellano

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Mario e Sonic ai giochi olimpici di Tokyo 2020 è il nuovo capitolo della celebre serie di aggregatori di mini-giochi sportivi realizzata da SEGA con la supervisione di Nintendo. Un brand, che non vi nascondiamo, mostra un qualcosa di magico a livello puramente iconografico, d’altronde trovare all’interno di una produzione basata sul gioco di squadra e la competizione corretta le due mascotte della più celebre delle console war dell’era d’oro del videogioco, non può lasciare del tutto indifferenti, specialmente i non più giovani come chi vi scrive. Mario Sonic ai giochi olimpici di Tokyo 2020 è il sesto capitolo di una serie che, pur non avendo mai primeggiato in termini di spessore contenutistico, ha saputo mostrarsi un'ottima proposta nell’ambito dei party game famigliari dedicati a serate disimpegnate assieme ai più piccoli, o a qualche sfida ricolma di risate assieme agli amici. 

Divenuta celebre sulla fortunatissima Wii, soprattutto grazie al sapiente utilizzo dei Wii-Mote, la serie di Mario e Sonic ai giochi olimpici ha proseguito il suo percorso sulla meno fortunata WiiU e sull’intramontabile 3DS, riuscendo sempre a mostrarsi un ottimo generatore di vendite, grazie alla sua natura semplicistica e alle meccaniche spiccatamente orientate verso i casual gamers. Non stupisce quindi che, in vista dei giochi olimpici che si terranno a Tokyo nel 2020, il brand si ripresenti, per la sesta volta, puntuale come un orologio svizzero. Quello che sorprende, invece, è la volontà di SEGA di provare a variare una produzione rimasta immutata per troppo tempo nella sua offerta, non limitandosi solamente a inserire una nuova serie di competizioni ma, analogamente a quanto visto con il recente Mario Tennis Aces, stratificandone maggiormente il comparto narrativo.

L’incipit narrativo di Mario e Sonic ai giochi olimpici di Tokyo 2020 ruota tutto attorno a una console misteriosa, chiamata simpaticamente Tokyo 64 (in onore delle olimpiadi tenutesi in quello storico anno nella capitale giapponese), costruita dal Dr. Eggman con l’intento di catapultare i vari eroi dei due rispettivi universi in un videogioco ambientato nella Tokyo del passato. Ovviamente qualcosa andrà storto ed eroi e antieroi si troveranno prigionieri di un universo a 8-bit basato sulla prima, storica, olimpiade tenutasi nella capitale giapponese. In attesa di un aiuto dal mondo esterno, quindi, i vari personaggi decideranno di competere nella celebre competizione sportiva.

I primi momenti di gioco sono indubbiamente suggestivi, muovere Mario e Sonic nella loro versione in due dimensioni all’interno di una riproduzione isometrica delle installazioni sportive della Tokyo del 1969, smuove violentemente la nostalgia di chi ha vissuto l’era dei titoli sportivi in 8-bit. La mappa, in pieno stile Super Mario Bros. 3, permette di muoversi attraverso i vari stadi per competere nei vari giochi olimpici e ogni installazione offre alcune informazioni storiche che sicuramente potranno rivelarsi interessanti per i più piccoli. Per quanto, però, la direzione artistica scelta da SEGA sia indubbiamente intrigante, non possiamo, per il momento, esprimere un giudizio in merito ai mini-giochi offerti nei primi capitoli della modalità storia. Le competizioni, infatti, si sono rivelate tute piuttosto semplici sia in termini di sfida che per quanto riguarda le meccaniche di gioco che, però, si sono rivelate ben differenziate fra i due differenti stili grafici.

Risulta molto interessante, invece, come SEGA ha gestito le tempistiche della narrazione di Mario e Sonic ai giochi olimpici di Tokyo 2020, alternando sezioni ambientate nel 1969 (basate su mini-giochi prettamente in due dimensioni) a parentesi svolte nei giorni nostri (dove i personaggi rimasti fuori dal Tokyo 69 potranno dedicarsi agli sport più moderni). Questo simpatico escamotage riesce brillantemente nell’intento di differenziare sufficientemente l’esperienza di gioco, alternando i due comparti artistici e le varie tipologie di competizioni disponibili in due e tre dimensioni. In merito alle competizioni, mantenendo inalterato il nostro volere di giudicarli degnamente in fase di recensione, possiamo anticiparvi che la varietà offerta da Mario e Sonic ai giochi olimpici di Tokyo 2020 non delude in termini quantitativi e di differenziazione dei vari mini-giochi. Risulterà, però, un fattore imprescindibile per elevarsi dallo status di “gioco per famiglie”, la qualità di questi ultimi, nonché la capacità di offrire non solamente un divertissement per brevi sessioni disimpegnate ma anche una sfida in grado di intrattenere i giocatori più maturi.

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