Mario + Rabbids Sparks Of Hope | Lo abbiamo provato!

Abbiamo avuto modo di provare per qualche ora Mario + Rabbids Sparks Of Hope e ce ne siamo follemente innamorati.

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a cura di Andrea Maiellano

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Realizzare il seguito di un’opera, specialmente quando si tratta di un videogioco, pone sempre i suoi creatori di fronte a un bivio: proporre un “more of the same” conservativo che soddisfi i fan andando ad aggiungere qualche piccola novità senza stravolgere l’esperienza originale, oppure mantenere quei tratti caratteristici che ne hanno definito l’identità ed erigerci sopra una produzione che riesca a sembrare uguale, e diversa, allo stesso tempo. 

Con Mario + Rabbids Sparks Of Hope, Ubisoft ha indubbiamente scelto di intraprendere la seconda direzione. Non è un caso, infatti, che questa nuova avventura non presenti un numero sequenziale nel titolo, poiché l'obbiettivo degli sviluppatori è stato proprio quello di riuscire a offrire qualcosa di nuovo ai giocatori, realizzando un'esperienza in grado di garantire un costante effetto sorpresa anche in quegli utenti che hanno spolpato in ogni sua parte il capitolo precedente.

Che Mario + Rabbids Sparks Of Hope fosse un progetto ambizioso, tanto quanto il suo predecessore, lo avevamo capito fin dalla sua prima presentazione, ma mai ci saremmo aspettati un tale dispiegamento di forze per realizzarlo. Ubisoft Milano e Ubisoft Paris sono state affiancate da Ubisoft Chengdu, Montpellier e Pune per supportare le fasi più complesse del progetto. E se cinque studi possono sembrarvi tanti, vi possiamo assicurare che, dopo aver provato per qualche ora Mario + Rabbids Sparks Of Hope, siamo di fronte a uno dei titoli più ambiziosi mai realizzati da Ubisoft.

Dopo il successo del precedente capitolo, che ha da poco superato i 10 milioni di giocatori in tutto il mondo, Ubisoft Milano poteva tranquillamente optare per copiare lo stesso impianto ludico, aggiungere nuovi personaggi, nuove abilità e nuovi scenari, inscatolare il tutto e proporre un nuova iterazione di questa peculiare alleanza fra gli iconici personaggi del regno dei funghi e dei folli conigli francesi.

Ubisoft Milano, però, ha deciso di non optare per il percorso più facile e, con Mario + Rabbids Sparks Of Hope, ha deciso di stravolgere praticamente ogni aspetto del precedente capitolo, sfruttando la solida componente TBS (Turn Based Strategy) del precedente capitolo per costruirci sopra un'esperienza decisamente differente.

Sfruttando l'incipit "cosmico" dato a questa nuova avventura, gli sviluppatori hanno voluto espandere innanzitutto l'aspetto esplorativo di questo nuovo capitolo, introducendo la possibilità di muoversi liberamente per gli ambienti di gioco, eliminando quella struttura a corridoi (composta da battaglia, percorso lineare, battaglia, cinematica…) presente nel precedente capitolo.

Sia chiaro, la progressione di Mario + Rabbids Sparks Of Hope rimane lineare e non siamo davanti a un open world, ma ogni nuova area in cui gli eroi giungeranno sarà liberamente esplorabile senza vincoli di sorta.

Nei due regni che abbiamo avuto modo di provare, questa nuova formula ci ha decisamente convinto. NPC con cui interagire (alcuni dei quali vi proporranno delle missioni secondarie), mercanti, piccoli puzzle ambientali e tesori nascosti ci sono sembrati tutti implementati in maniera eccezionale e ben bilanciati per quanto riguarda la quantità presente nell'area di gioco. L'esplorazione ci ha restituito quelle sensazioni tipiche dei titoli in tre dimensioni dedicati a Mario, al punto che ci siamo ritrovati a voler saltare su questa o quella piattaforma, dimenticandoci di star giocando a Mario + Rabbids Sparks Of Hope.

Le novità più sostanziose, però, si possono trovare nel combat system e nel sistema di evoluzione dei personaggi, i quali sono stati pesantemente modificati in Mario + Rabbids Sparks Of Hope. Il "core" rimane lo stesso del precedente capitolo: si comincia una battaglia, viene definito l'obbiettivo da perseguire (eliminare un numero definito di nemici, raggiungere un punto specifico della mappa, annientare un nemico particolare…) e, sfruttando un sistema da gioco strategico a turni, si dovrà usufruire delle abilità del proprio party di personaggi per portarlo a termine.

Le dinamiche basilari di ogni battaglia rimangono quelle dei TBS più celebri: si fa avanzare la propria squadra sulla mappa, tenendo sempre conto delle coperture, si cercano i punti migliori per attaccare i nemici e si sfruttano le abilità, e le sinergie, dei vari membri del party per eliminare rapidamente i nemici.

Il precedente Kingdom Battle non si discostava molto da queste fondamenta, già note agli amanti del genere di riferimento, presentando un combat system che riprendeva le dinamiche rese celebri dalla serie X-Com, trasportandole in un contesto che riusciva a risultare maggiormente disimpegnato e delirante, senza far venire meno quella componente strategica da sempre apprezzata dai fan del genere.

Mario + Rabbids Sparks Of Hope si spinge decisamente oltre, forgiando un combat system attorno al suo universo, andando a scomodare dinamiche tipiche degli RPG e fondendole con una visione molto più personale degli strategici a turni. Il movimento attraverso le caselle è stato completamente rimosso a favore di una mobilità aumentata per tutti i personaggi presenti sul campo di battaglia. Attenzione, questo non vuol dire che il party di eroi potrà spostarsi a piacimento sull'intera superficie di gioco, bensì, molto più semplicemente, che in questo nuovo capitolo i vari personaggi potranno muoversi liberamente all'interno di un'area meno delimitata.

A questa piccola novità è stato aggiunto una gestione completamente rivista delle azioni a disposizione dei vari personaggi. Inizialmente ogni eroe sul campo di battaglia avrà a disposizione un numero definito di scivolate (utili per attaccare i nemici presenti all'interno del raggio d'azione di ogni personaggio) e di "salti team" (indispensabili per estendere ulteriormente l'area in cui ogni eroe potrà spostarsi letteralmente saltando su un altro personaggio per catapultarsi in una porzione di mappa più lontana), i quali potranno essere usati liberamente durante il proprio turno.

In aggiunta a queste due azioni indipendenti, ogni eroe presente in Mario + Rabbids Sparks Of Hope avrà a disposizione due punti abilità che potranno essere utilizzati per usare, appunto, una delle abilità associate o, molto più semplicemente, attaccare i nemici presenti all'interno dell'area d'azione. L'unico vincolo che il combat system pone nei confronti del giocatore è che una volta che un personaggio attaccherà, non potrà più muoversi da quella posizione ma potrà esclusivamente spendere i rimanenti punti abilità.

Ed è proprio quando si va ad approfondire le abilità a disposizione dei vari eroi che Mario + Rabbids Sparks Of Hope mostra quanto sia stratificato il suo combat system. Questo secondo capitolo, difatti, propone una gestione del proprio party di personaggi leggermente differente rispetto al passato. Innanzitutto ogni eroe avrà un'arma univoca, che non potrà essere cambiata e che, assieme all'abilità unica che ogni personaggio possederà di default, ne definirà il ruolo sul campo di battaglia.

Per potenziare un personaggio si dovrà accedere al suo albero delle abilità, il quale, propriamente suddiviso in sottoclassi, permetterà al giocatore di definire ulteriormente quale ruolo dovrà ricoprire ogni eroe sul campo di battaglia. Per farlo bisognerà prima progredire con l'avventura, raccogliendo i materiali necessari per sbloccare i vari nodi presenti nell'albero delle abilità. Mario + Rabbids Sparks Of Hope, però, mantiene quella sua natura maggiormente "amichevole" nei confronti dei giocatori poco affini al genere e sarà quindi possibile, in ogni momento dell'avventura, resettare completamente i nodi sbloccati precedentemente, riguadagnare tutti i punti spesi e utilizzarli diversamente, garantendo una estrema libertà di sperimentare differenti approcci al giocatore.

E se tutto questo non bastasse, Mario + Rabbids Sparks Of Hope introduce gli Sparks, i teneri co-protagonisti di questa nuova avventura (nati dalla folle idea di fondere i Rabbids agli Svavilloti divenuti celebri con Super Mario Galaxy) che oltre a dover essere salvati dalle grinfie dell'armata di Cursa (di cui vi parleremo fra qualche riga), offriranno ai vari eroi la possibilità di associare poteri elementali alle proprie armi, e ad alcuni tipi di attacco, o di garantire buff difensivi e offensivi ai vari membri del party.

Il punto di forza degli Sparks è proprio quello di essere creature indipendenti, considerabili come dei veri e propri membri aggiuntivi del proprio party. Ognuno di loro potrà essere potenziato e associato liberamente a qualsiasi personaggio presente nel roster di eroi di Mario + Rabbids Sparks Of Hope, permettendo di creare sinergie sia con le abilità univoche di ciascun eroe, che con altri Sparks, creando reazioni a catena capaci di spazzare via qualsiasi minaccia in una manciata di turni.

Se tutte queste digressioni sul genere potrebbero far storcere il naso ai puristi degli strategici a turni, non temete, perché in Mario + Rabbids Sparks Of Hope, tutto è stato bilanciato con estrema cura, riuscendo a non perdere mai di vista il concept originale da cui è nata la serie. Durante le tre ore a disposizione per provare il titolo, abbiamo avuto modo di affrontare battaglie opzionali, scontri principali e una sfida con uno dei boss di fine area, potendo notare come tutti gli elementi introdotti in questo nuovo capitolo non si adoperino mai nel rendere più facile l'esperienza, quanto più nel garantire un'estrema libertà di approccio al giocatore.

Giusto per farvi capire meglio cosa intendiamo, ci sono state battaglie dove abbiamo mantenuto un approccio maggiormente "standard", spostandoci di copertura in copertura e attaccando quando i nemici si trovavano a portata di tiro, mentre in altre occasioni ci siamo ritrovati a sfruttare ogni abilità a disposizione per realizzare delle combinazioni al limite dell'impensabile.

In tutta questa libertà di azione, non manca un attento occhio di riguardo all'accessibilità e, difatti, prima di ogni scontro presente in Mario + Rabbids Sparks Of Hope, si potrà modificare il livello di difficoltà, permettendo a chiunque di fruire del titolo (che rimane comunque leggermente punitivo nelle battaglie più complesse) e modellare l'esperienza in base alle proprie esigenze o capacità.

Passando al comparto artistico che adorna la nuova produzione di Ubisoft Milano, non possiamo che ritenerci estasiati da quanto visto e dalla volontà di osare dal parte del team di sviluppo. In Mario + Rabbids Sparks Of Hope, difatti, non ci si limita a introdurre una manciata di nuovi personaggi presi di peso dall'immaginario del regno dei funghi, ma gli sviluppatori hanno voluto spingersi più in là, creando un nuovo antagonista, e una nuova alleata, che, almeno per il momento, si sono rivelati convincenti sotto ogni punto di vista.

Cursa, il villain di questo capitolo, ci ha portato alla mente i vari nemici che venivano realizzati per la celebre serie di RPG: Mario & Luigi. Dal character design fino alle conversazioni, e alle azioni che il nuovo antagonista ha compiuto durante la nostra prova, tutto ci è sembrato una celebrazione a quelle produzioni oramai perse fra le pieghe del tempo.

Persino le motivazioni che portano alla coalizione fra Bowser e il bislacco gruppo di eroi ci hanno ricordato quella storica serie di RPG, e questo non può che essere un punto a favore di Mario + Rabbids Sparks Of Hope, il quale può ambire tranquillamente a occupare quella sedia lasciata libera da oramai troppi anni.

Per quanto riguarda Edge, la nuova Rabbids creata appositamente per questo nuovo capitolo della serie, ne abbiamo apprezzato il character design e gli atteggiamenti sopra le righe. Ci è sembrato un personaggio dal background più solido, e per certi versi più maturo, rispetto agli altri personaggi e non vediamo l'ora di approfondirlo di più in fase di recensione.

Per il resto non possiamo che elogiare quanto visto fino a ora: il level design delle aree esplorabili è ben realizzato, i nuovi nemici propongono quella giusta mescola fra follia e coerenza con la serie, Rabbids Rosalina è semplicemente perfetta (e non pensavamo fosse possibile superare il picco raggiunto con Rabbid Peach), e gli Sparks… che dire, loro sono adorabili e ci hanno costantemente fatto domandare dove fosse Rosalina… perché ci sarà Rosalina, vero?

Impossibile non spendere due parole per il comparto audio di Mario + Rabbids Sparks Of Hope, specialmente se oltre alla firma di Grant Kirkhope, troviamo nomi quali Yoko Shimomura e Gareth Coker. Un trio di compositori d'eccezione di cui siamo impazienti di ascoltare il lavoro nella sua interezza, seppur già nel poco tempo a nostra disposizione è stato in grado di ammaliarci con composizioni elaborate, e dannatamente orecchiabili, e costanti citazioni musicali che faranno la gioia di molti.

Volendo spendere le ultime righe in merito al comparto tecnico di Mario + Rabbids Sparks Of Hope, non possiamo che ritenerci più che soddisfatti da quanto visto. Animazioni migliorate, modelli poligonali più rifiniti, ambientazioni ricche di dettagli e performance stabili. Bastano un paio di minuti all'interno di una qualunque delle aree di gioco liberamente esplorabili per comprendere quanto lavoro sia stato svolto sul fronte tecnico, ma non vogliamo lanciarci in analisi preliminari su questo aspetto, considerando che abbiamo potuto saggiare solo una piccolissima porzione di questo nuovo capitolo di Mario + Rabbids che, ora più di prima, attendiamo con estrema impazienza.