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Matchpoint - Tennis Championships | Provato

Abbiamo provato in anteprima il nuovo Matchpoint - Tennis Championships, titolo di tennis pronto a sbarcare sulle nostre piattaforme.

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Avatar di Pietro Spina

a cura di Pietro Spina

Pubblicato il 31/05/2022 alle 15:00 - Aggiornato il 17/07/2022 alle 14:00

Approcciando Matchpoint - Tennis Championships, è facile fermarsi per un istante a pensare allo stacco che esiste tra i il successo dei grossi nomi consolidati negli anni, ispirati alle discipline più celebri e remunerative, e tutta quella serie di produzioni che nel bene e nel male cercano con fatica di soddisfare le necessità di utenze spesso piuttosto contenute nei numeri, ma che comunque meritano di poter godere della rappresentazione virtuale del loro passatempo preferito.

Il Tennis è proprio uno di questi sport, che vive dei momenti di grande esposizione dovuta ai tornei più importanti per poi tornare dietro le quinte delle testate sportive non potendo godere di campionati sempre attivi e visibilità costante. Nonostante questo, in passato, alcuni titoli sono riusciti a raggiungere un successo davvero clamoroso, instaurandosi tra i titoli sportivi migliori in assoluto: Virtua Tennis e Top Spin sono nomi storici di un’era che non c’è più, a cui è seguito un periodo che ha visto apparire davvero tanti pretendenti al trono destinato alla migliore racchetta digitale. Non sappiamo se Matchpoint - Tennis Championships potrà ambire a tanto, ma quantomeno possiamo raccontarvi come è stato scaldare le mani sul titolo di Torus Games.

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Scaldiamo i muscoli e mettiamo i polsini.

Per introdurci al meglio alla consueta prova in anteprima, siamo stati invitati a partecipare ad una dimostrazione che ci ha permesso di mettere a fuoco quali siano gli effettivi punti di forza di una produzione che, a un primo sguardo, non sconvolge per impatto e scenografia, e cerca invece di tenere i piedi saldi sul terreno pensando a cosa sia davvero importante per un gioco di Tennis. Una scelta dettata dalla passione di alcuni membri del team, che hanno dedicato a questo sport buona parte della loro gioventù, e che si trovano oggi finalmente con l’occasione di dare forma alla loro esperienza in un videogioco.

Il tutorial iniziale è semplice e conciso, studiato per illustrare nel modo più chiaro possibile quali siano i colpi a disposizione e come usarli, per aiutare anche i neofiti del genere a entrare in sintonia con le meccaniche. Non si tratta però di un approccio eccessivamente morbido: Matchpoint - Tennis Championships punta a creare un gameplay costruito su un “Realismo Tattico”, cambiando radicalmente il modo di giocare rispetto a quanto siamo stati abituati finora.

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Se in passato infatti era quasi d’obbligo che movimento del giocatore e mira del colpo fossero legati allo stesso comando, sfidando il giocatore a trovare il giusto tempo per piazzarsi sul campo e mirare correttamente, in questo caso invece ci viene proposto un tennis in stile dual analog, in cui ci si occupa separatamente del nostro avatar e della direzione dei colpi, ognuno associato alle levette del gamepad.

Il controllo del tennista è già di per sé intrigante, perché pur mostrando una sorta di supporto nella gestione del movimento verso il punto di impatto, fa percepire un certo peso nello spostamento, facendo lavorare intensamente l’intuito per iniziare a capire quale sia la posizione giusta da occupare e rendere più semplici i cambi di direzioni.

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È al momento del colpo che le cose prendono una piega piuttosto interessante: dopo aver fatto sì che il nostro tennista si trovi nella condizione migliore di battuta, la pressione del tasto ci consente di ottenere un colpo rapido e leggero o caricare al massimo possibile, sempre che ce ne sia il tempo, un po' come succede in tanti titoli.

Nel momento in cui premiamo il tasto, però, con la leva analogica sinistra dobbiamo muovere un cursore sulla parte di campo in cui vogliamo mandare la pallina, assicurandoci di non buttarla fuori nella concitazione. Non basta quindi rispondere in modo basilare per mandare la palla oltre la rete, è necessario anche mirare ai punti del campo che possano mettere in difficoltà il nostro avversario.

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Si tratta di una scelta che inizialmente può davvero mettere in difficoltà la memoria muscolare del giocatore, il quale può aver bisogno di qualche match per iniziare a separare mentalmente lo spostamento del giocatore e la mira del colpo prima di iniziare a metabolizzare a dovere le meccaniche.

Una volta fatta pratica le cose diventano più semplici, grazie all’ottimo supporto al posizionamento del tennista che consente di raggiungere facilmente la posizione richiesta, mentre appena premuto il tasto andiamo a toccare la levetta tanto basta per incrociare, puntare al lungo linea o rischiare tentando di mirare all’angolino. Dopo qualche match la meccanica diventa molto naturale da gestire, anche se non diventa mai realmente facile da padroneggiare - cosa che non è necessariamente un male. Se ci sentiamo sicuri, possiamo anche scegliere di disattivare l'indicatore a schermo e fidarci del nostro istinto, magari cambiando anche la visuale su una terza persona ravvicinata. Pronti ad iniziare una nuova carriera?

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Chi ha voglia di rompere qualche racchetta?

Ci accoglie un editor decisamente funzionale che però non offre tantissime personalizzazioni per il giocatore e tutto sommato lascia un po’ a desiderare per la scelta di outfit e in gerenale dell’estetica, anche a livello di caratteristiche fisiche. Inizio un po’ fiacco a livello di immedesimazione, ma il centro della scena viene chiaramente lasciato a gameplay e modalità.

È per questo che per scaldare i muscoli si viene buttati nel mezzo della finale dell'Open di Adelaide, durante il Tie Break del quinto set. Non abbiamo fatto la fatica per arrivarci, ma la pressione si sente tutta. Il match non è troppo impegnativo, ma permette di fare conoscenza con la meccanica di “scoperta del punto debole” dell’avversario, che a seguito di una nostra pressione continua su un certo colpo, può permetterci di venire a conoscenza delle da fare per avere la meglio su di lui - da notare, la cosa funziona anche al contrario, e può capitare di scoprirne invece i punti forti, cosa altrettanto utile nell'impostazione del gioco.

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All’inizio di ogni carriera, il gioco genera 499 giocatori che possono competere con noi, tutti dotati di parametri, carriera e storico competizioni. Sono dotati di un’intelligenza artificiale che, basandosi su preset di gioco base incentrati sul gioco a fondo campo, aggressivi sotto rete o equilibrato, a la "all rounder", dà forma ad avversari dotati di punti di forza e punti deboli sempre differenti, che potete scoprire e memorizzare nel gioco per sapere come affrontare le sfide successive.I tennisti della CPU sono inoltre caratterizzato da un livello di temperamento personale che può portarli a cambiare atteggiamento in campo a seconda del risultato, divenendo per esempio, a seguito di una serie di punti concessi, più aggressivi o prudenti a seconda di questo parametro. Questo valore può anche portare a cambi radicali in campo, modificando totalmente gli stili di gioco di cui si parlava poco sopra, se la situazione lo richiede.

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Nella carriera è presente un calendario eventi che permette di tracciare tutti i tornei a cui partecipare, a seconda del nostro ranking, per farci le ossa durante i primi mesi e poi iscriversi al primo, grande torneo quando si presenta l'occasione. Partecipando a queste competizioni e ai minigiochi di allenamento, si guadagnano punti abilità ed equipaggiamento in grado di aumentare le statistiche del nostro giocatore, permettendo di ritoccare qualche punto qua e là, magari indossando scarpe che ci rendono più veloci e stabili.

Sono anche disponibili numerosi allenatori virtuali, che permettono di lavorare su statistiche specifiche offrendo risultati differenti anche a livello di qualità effettiva a seconda del loro grado. Progredendo nella carriera e aumentando nei successi, nuovi e più bravi allenatori verranno a bussare alla nostra porta. Avremo bisogno di tutte le conoscenze e l'esperienza possibile per avere la meglio di questa modalità, che consente di partecipare a 65 diversi tornei, che si svolgono tra tutti i continenti, e in 29 stadi tutti diversi: la strada verso il rank numero 1 della classifica è lunga!

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In diretta dal campo centrale... quasi.

In campo la resa complessiva dell’impianto grafico è discreta, quasi conservativa, e sfoggia un framerate abbastanza solido, affiancato a una pulizia video convincente. Le configurazioni video non sono tantissime, ma è facile limare le impostazioni per ottenere un netto miglioramento alla fluidità in caso di bisogno. A dettagli massimi, invece, il gioco si comporta in modo onesto, senza strafare.

A farsi notare è il sistema di motion capture ibrido, che utilizza movimenti ripresi da un istruttore e un giocatore di tennis professionisti che si sono prestati per l'occasione, raccordandoli in modo intelligente, seguendo i comandi del giocatore piuttosto che rigide sequenze preimpostate, per offrire le animazioni più realistiche e “morbide” per l’occasione. Si tratta di un sistema molto flessibile, che può essere aggiornato dal team semplicemente aggiungendo nuove animazioni, lasciando che gli algoritmi le utilizzino al volo, senza altri interventi. Ottimo in ottica futura, per le update del gioco o eventuali nuovi titoli.

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Nonostante l'aspetto e lo stile tendenzialmente asettico, che non mostra virtuosismi capaci di generare entusiasmo prima di buttarsi sul campo, Matchpoint - Tennis Championships crea comunque un'atmosfera solida e credibile, al netto dei piccoli inciampi nelle transizioni tra gioco e UI, un po' grezzi. Grazie alla presenza di ben 16 famosi tennisti, comprese leggende come Tim Henman e Tommy Haas che rappresentano il bonus della "Legends Edition" destinata al retail, che possono incrociare le loro racchette con i personaggi creati nella carriera, lo stimolo a portare avanti l'esperienza non mancherà di certo ai fan di questo sport.

Estremamente interessante è la scelta di Torus Games e Kalypso Media di creare un titolo che permettesse un multiplayer cross platform, consentendo quindi ai possessori di PC, PlayStation, Xbox e Nintendo Switch di giocare insieme via rete, anche a grandi distanze, senza patire di lag o altri problemi tecnici - almeno stando alla dimostrazione. Si tratta di una mossa apprezzatissima, che eleva il valore del gioco su una sfera completamente diversa rispetto ai titoli tradizionali, avendo il potenziale di creare una community viva, coesa e considerata sullo stesso piano indipendentemente dalla piattaforma.

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Non ci resta dunque che attendere la versione finale del gioco per capire se le piccole incertezze tecniche verranno limate o se semplicemente si punterà, come è anche giusto che sia, all'aspetto puramente simulativo per ricreare un gioco di tennis finalmente all'altezza. Invitiamo tutti coloro che sono cresciuti con le esagerazioni di Virtua Tennis a moderare le aspettative, trattandosi di una produzione caratterizzata da un gameplay tattico e "pesante" in un certo senso, mentre chi negli anni è saltato da un gioco all'altro alla ricerca del realismo e della tensione, potrebbe finalmente aver trovato la giusta rappresentazione di una disciplina mai abbastanza apprezzata.

Per concludere, vi ricordiamo che Matchpoint - Tennis Championships sarà disponibile il 7 luglio 2022 per PC e per tutte le console di questa generazione e della precedente, con un prezzo unico di 39,99€ e l'arrivo su Xbox Game Pass al lancio: un'altra mossa che sembra voler creare uno spazio equo e condiviso per tutti i giocatori, rendendo ancora più appetibile il gioco. Nell'attesa suggeriamo ai possessori di Steam di scaricare la demo del gioco e provare con mano una versione ridotta ma comunque sufficiente a toccare con mano le peculiarità del peculiare gameplay.

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