Azione, si spara!

Recensione di Max Payne 3, gioco d'azione in terza persona di Rockstar Games.

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a cura di Manolo De Agostini

Azione, si spara!

Abbiamo provato la versione Playstation 3 e inizialmente non è stato semplice districarsi con l'impostazione standard dei tasti, specie per noi che i primi due capitoli li avevamo giocati con mouse e tastiera (e che forse potrebbe essere la combinazione migliore per giocare a Max Payne).

L'interfaccia grafica, cioè l'HUD, è semplice e immediata. In basso a destra abbiamo la classica sagoma di Max, che si riempie di rosso all'aumentare dei danni.

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Sempre nella sagoma troviamo l'indicazione di eventuali anti-dolorifici, necessari per ripristinare la salute del protagonista. Accanto troviamo una barra che indica la possibile durata del Bullet Time per un tempo più o meno lungo a secondo del riempimento della stessa.

L'approccio, specie per il neofita, può essere più o meno ripetitivo a seconda di come si vuole giocare. Verrebbe voglia di correre impugnando due pistole (Max può infatti tenere un'arma in ogni mano) verso i nemici e azionare il Bullet Time, ma le azioni kamikaze non fanno parte di questo gioco, non in ogni momento almeno.

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Fondamentalmente Max Payne 3 adotta la tecnica delle coperture, diventata famosa con Gears of War. Sul joypad di PS3, premendo il quadrato infatti ci si "affranca" a una superficie, che può essere un muro, una cassa o un barile. Max si accovaccia o rimane in piedi per proteggersi e facendo partire al tempo giusto il Bullet Time si può sbucare dall'angolo per colpire i nemici. Non manca anche la possibilità di compiere il classico volo rallentato, pistole in pugno.

L'intelligenza artificiale degli avversari è di un buon livello, considerato quanto visto nel mondo dei videogiochi sinora. Si proteggono nascondendosi anche loro dietro gli oggetti o i muri, e se uscite allo scoperto sparano. Quando vi trovate in una sparatoria con tanti soggetti, alcuni cercano di aggirarvi per prendervi alle spalle. Chiaramente con il Bullet Time e una buona dose di attenzione si riesce a gestire il tutto senza problemi - a livello Normale.

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Capito tutto questo e messa da parte un po' di istintività, Max Payne è un gioco che sostanzialmente si riduce in corri, copriti, aziona il Bullet Time e spara. Monotono? Forse sì, ma RockStar ha cercato di mitigare il tutto con scene cinematografiche per gli headshot (spari alla testa) o dopo una serie di uccisioni a catena. Insomma, tutto è ricondotto a ricreare una scena epica dopo l'altra. In alcune ci sono riusciti più di altre, ma il risultato è complessivamente apprezzabile.

Da segnalare inoltre che nell'ambiente ci sono anche alcune armi dorate da collezionare e non solo, e questo consente a chi vuole di soffermarsi a guardare l'ambiente in modo più dettagliato e meno frenetico.