Medal of Honor, EA non arretra: il gioco non si cambia

EA è intervenuta sul recente attacco dei media e della politica britannica al gioco Medal of Honor. Il titolo non cambia, si potranno impersonare i Talebani nella modalità multiplayer.

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a cura di Manolo De Agostini

Electronic Arts ha risposto ufficialmente alle polemiche sollevate dai media e dal Ministro della Difesa del Regno Unito su Medal of Honor. Il nuovo gioco di EA permette di vestire i panni - nella campagna multiplayer - dei Talebani contro le truppe britanniche (In Medal of Honor puoi fare il Talebano, è scandalo).

Nonostante le aspre polemiche, EA non intende modificare il gioco. "Rispettiamo la visione dei media, ma allo stesso tempo quanto dichiarato non intacca la nostra creatività e quello che vogliamo fare", ha detto il presidente di EA Games, Frank Gibeau. "I team di sviluppo fanno molta attenzione a quanto realizzano e certamente le critiche dai media lasciano l'amaro in bocca, ma alla fine siamo orgogliosi di quanto stiamo facendo. Riportare Medal of Honor indietro non è un piccolo passo".

Un portavoce di EA in precedenza aveva dichiarato: "Diamo l'opportunità di giocare sui due fronti. La maggior parte di noi l'ha fatto da quando aveva sette anni: qualcuno impersonava le guardie, gli altri i ladri".

Secondo Gibeau la decisione di ambientare il gioco nell'Afghanistan dei giorni nostri è stata una scelta artistica.

"In EA crediamo che i giochi siano una forma d'arte e non sappiamo perché alcuni film e libri ambientati in Afghanistan non siano criticati aspramente al contrario dei videogiochi. Una volta i film erano la piattaforma adatta per raccontare alle persone delle storie. Oggi i giochi sono diventati quella piattaforma".

"I giochi sono stati ambientati in Afghanistan anche in passato. Lo abbiamo anticipato quando abbiamo pensato al progetto - in cui farete parte di una forza speciale. Per noi è importante aver collaborato con le forze militari statunitensi e anche con la fondazione formata da chi ha ricevuto la Medaglia al Valore. Siamo usciti dai nostri binari per produrre la storia migliore per un videogioco".

Medal of Honor non è certo il primo gioco su cui l'opinione pubblica punta il dito. Sempre rimanendo in tema guerrafondaio pensiamo a Six Days in Fallujah (Niente guerra a Fallujah per Konami) di Atomic Games, gioco sommerso dalle critiche per l'ambientazione irachena e scaricato da Konami. Il gioco è stato comunque completato, ma al momento non ha un editore. Atomic Games ha perso l'80% del team di sviluppo e se le cose non cambieranno, Six Days in Fallujah potrebbe non vedere mai la luce.

Medal of Honor, salvo colpi di scena, è invece atteso il 15 ottobre su PC, PS3 e Xbox 360.