Ieri pomeriggio alle 18.00 si è conclusa la beta di Mirror's Edge Catalyst e dopo aver spolpato in lungo e in largo i contenuti offerti in questa versione di prova sono pronto a darvi un verdetto preliminare, in attesa dell'uscita del gioco fissata per il 9 giugno.
Prima di cominciare vi avviso che Mirror's Edge è uno dei miei giochi preferiti della scorsa generazione di console. Merito di un gameplay inusuale, di una direzione artistica ispirata, di un level design ben studiato e di una colonna sonora ambient molto curata, o almeno per gli appassionati di musica elettronica.
Mirror's Edge, tuttavia, non era un gioco perfetto, soprattutto a livello di storia e controlli, a volto troppo macchinosi. Per questo motivo ho affrontato la beta di Mirror's Edge Catalyst sperando di trovare miglioramenti in questi due punti cruciali e non sono rimasto affatto deluso.
Anche se per valutare la bontà della storia bisognerà attendere la versione completa del gioco la beta ha permesso di dare un'occhiata ad alcuni personaggi e alle battute iniziali del gioco. Per ora mi limito a dire che le premesse sembrano buone.
Per quanto riguarda i controlli invece si notano evidenti miglioramenti. Ora i movimenti della bella Faith sono molto più fluidi e i controlli sono più reattivi, fortunatamente.
Prima di avviare la beta nutrivo grossi dubbi sul level design e sul passaggio a un gioco open world ma il team di DICE è riuscito a creare una città affascinante e divertente da esplorare. Glass City è una sorta di "luna park" del parkour con tubi, rampe, impalcature e piattaforme che non chiedono altro di sfruttare le abilità e l'agilità della bella Faith.
Il passaggio a un design open world ha permesso agli sviluppatori d'inserire tante attività secondarie come consegne di pacchi, hacking dei cartelloni pubblicitari, oggetti da raccogliere e sfide con altri runner. Tutto questo coronato da un'infrastruttura social per confrontare i propri tempi con quelli degli amici e dei giocatori in tutto il mondo.
Chi cerca un'esperienza puramente single player potrà trovare queste novità forzate, come se DICE avesse deciso di cavalcare la moda dei giochi open world ricchi di attività secondarie e in parte sembra proprio così. Tuttavia si può sempre decidere d'ignorare questo aspetto del gioco e proseguire spediti con le missioni della trama principale, senza farsi "infastidire" dagli incarichi di contorno. Io stesso mi sono limitato a provare una missione per tipo, per poi tornare a concentrarmi sull'esplorazione di Glass City.
L'hacking dei cartelloni merita invece un discorso a parte, visto che si tratta di missioni che richiedono di arrampicarsi in luoghi abbastanza difficili da raggiungere. In un gioco che fa della velocità il suo punto di forza è bello fermarsi ogni tanto e studiare (senza scervellarsi troppo, sia chiaro) il modo per raggiungere una piattaforma lontana o un'impalcatura apparentemente fuori portata.
Mirror's Edge Catalyst | ||
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