Nintendo non sembra avere una strategia per i propri servizi

Nintendo Switch Online si espanderà il prossimo ottobre con l'arrivo dei giochi Nintendo 64 e SEGA Mega Drive: peccato che occorrerà pagare un surplus, e non va affatto bene

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a cura di Fabio Canonico

Come già accaduto altre volte è quando meno lo si aspetta che Nintendo tira fuori un Direct con gli attributi, che è esattamente come definirei quello di ieri notte. Mi piace tantissimo questa cosa per la quale un paio di giorni fa nemmeno si vociferava di un possibile evento e oggi siamo tutti qui a discutere, sulle chat, nei commenti agli articoli, sui social, di Bayonetta 3, finalmente uscito dall'oblio nel quale era stato gettato da anni, di Kirby e la terra perduta, che sarà la prima avventura in un mondo tridimensionale per la pallina rosa, di Triangle Strategy, che a ogni uscita sembra sempre più affascinante, di Splatoon 3, che sembra elevare a potenza la già consistente bizzarrìa dei suoi predecessori, di Sunbreak, l'espansione di Monster Hunter Rise, il cui teaser suggerisce atmosfere lugubri e inquietanti.

Dovessi quindi limitarmi al discorso relativo alla quantità e alla qualità delle produzioni in arrivo nei prossimi mesi su Nintendo Switch, non potrei dirmi che soddisfatto: toccherà armarsi di pazienza nell'attesa di questi giochi, ma roba alla quale dedicarsi nel mentre ce ne sarà: solo tra pochi giorni potremo finalmente mettere le mani su Metroid Dread (ed è già solo questo un evento epocale), a novembre sotto con Shin Megami Tensei V, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente, e il nuovo anno si aprirà, a gennaio, con Leggende Pokémon: Arceus. Il primo circoletto rosso il sottoscritto l'ha piazzato su Triangle Strategy, che punto a far mio al lancio, previsto per il 22 marzo 2022, e per quanto riguarda gli altri prima citati, poi, quello che ci sarà da aspettare aspetterò, senza patemi. Anche perché, lo sappiamo bene, è possibilissimo che Nintendo tiri fuori nei prossimi mesi altri annunci a sorpresa.

Nel recente Nintendo Direct, però, l'azienda di Kyoto è purtroppo anche incappata in uno dei suoi proverbiali passi falsi, come spesso (oserei dire sempre) fa quando deve illustrare i propri piani relativi ai servizi offerti al giocatore. Nel corso dell'evento Yoshiaki Koizumi, che ne è stato il presentatore, ha infatti annunciato l'aggiunta alla libreria di titoli accessibili agli abbonati a Nintendo Switch Online dei giochi Nintendo 64 e, sorpresa, SEGA Mega Drive. Un'aggiunta, però, affatto gratuita, visto che per accedere a tali giochi occorrerà un'integrazione a pagamento. Quale sarà l'esborso supplementare? Non ci è dato saperlo, nonostante questa sorta di espansione di Nintendo Switch Online sarà lanciata tra un mese, a fine ottobre (non è stato annunciato il giorno preciso).

Che per giocare online Nintendo chieda un obolo è del tutto lecito, soprattutto a fronte di un costo piuttosto contenuto (19,99€ annui), che è poi quanto rende possibile giustificare un servizio che sarebbe un eufemismo definire scarno: permette alle persone di giocare online nel senso più stringente possibile, ovvero il funzionare, senza alcuna caratteristica accessoria (ammesso che all'interno di un'esperienza multigiocatore si possa definire accessorio qualcosa come la chat vocale). Ecco quindi che accoppiare all'accesso all'online quello a una selezione di titoli NES e SNES sembrava in origine un'ottima mossa, utile tanto per aumentare il valore percepito dell'offerta quanto come base sulla quale costruire, finalmente, una strategia solida e chiara riguardo la riproposizione dei grandi classici del passato.

In realtà sarebbe bastato vedere quanto successo con la Virtual Console per capire che probabilmente Nintendo avrebbe disatteso le attese, e così è stato. Se su Wii la selezione di titoli acquistabili per varie piattaforme del passato era soddisfacente e le aggiunte quasi sempre di rilievo, su Wii U questa venne più che dimezzata e si arrivò a un punto nel quale non veniva proposto alcunché di nuovo. Con Nintendo Switch Online è successa la stessa identica cosa: si è partiti bene, con selezioni NES e SNES di una certa qualità, ma le aggiunte sono diventate sempre più sporadiche e riguardanti titoli di trascurabile valore ludico. A tre anni dal lancio il valore percepito del servizio è precipitato, e già è del tutto folle che l'azienda chieda ai giocatori di aprire nuovamente il portafogli per avere qualcosa in più, ancora di più in questo sciagurato modo.

Se Nintendo avesse in questi tre anni supportato Nintendo Switch Online con una certa costanza, puntandovi in maniera chiara e decisa, attraverso un'offerta soddisfacente, probabilmente nessuno si sarebbe lamentato se avesse annunciato contemporaneamente un piccolo aumento di prezzo e l'ampliamento della libreria alle produzioni Nintendo 64 e SEGA Mega Drive. Ma l'avrebbe dovuto fare in maniera chiara, senza confusioni, facendola semplice: “da oggi costerà 21,99€ e potrete giocare anche ai titoli di queste due nuove console”. Invece non solo lo ha trascurato, lasciandolo all'abbandono, ma nel momento in cui finalmente ha deciso di aggiungere contenuti rilevanti in più è arrivata subito a batter cassa, in maniera inelegante e poco rispettosa della propria utenza.

Il fatto che l'upgrade sia facoltativo non rende la cosa meno fastidiosa, anzi, è esattamente il contrario. Un'azienda con una strategia chiara e che offre un servizio di qualità può permettersi di alzare il prezzo dello stesso in maniera, diciamo così, unilaterale, senza paura di far inalberare l'utenza; l'idea del supplemento è invece quasi insultante, come se vi chiedessero qualcosa per sistemare in casa un lavoro fatto male. Non sempre la possibilità di scegliere è sinonimo di rispetto nei confronti dell'utenza, e questo è un caso perfettamente esplicativo.

Un mezzo disastro, insomma, a livello strategico e comunicativo, che evidenzia ancora una volta la totale mancanza di attenzione da parte della compagnia in certi comparti. E la cosa più sconfortante è che probabilmente i giocatori non faranno manco troppo rumore al riguardo: non perché non ne siano urtati, ma perché talmente abituati a scivoloni simili da essere praticamente rassegnati.

Ma pensiamo anche alle cose belle, ovvero (ci auguriamo lo sia) a Metroid Dread, prenotabile su Amazon Italia.