Colori in un palmo di mano

Dopo un passaggio ingiustamente inosservato su PlayStation 2, tocca alla console Nintendo ospitare il remake di una delle avventure più belle della storia videoludica. Ultima creazione di uno studio oramai ingiustamente defunto, Clover, Okami torna su Wii grazie a Ready at Dawn Studios, che ha curato ogni singolo aspetto della conversione in nome di Capcom. Si consuma così l'ultimo atto prima che il titolo venga definitivamente affiancato alle grandi opere del videogame moderno.

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a cura di Tom's Hardware

Colori in un palmo di mano

Con un inizio così promettente, il sistema di gioco non poteva che essere d'alto livello. La struttura dell’avventura è un chiaro riferimento alla serie Zelda di Nintendo, con una serie di villaggi da visitare, e grotte piene di nemici da spazzare via. Durante il suo lungo viaggio, Amaterasu dovrà trovare l'aiuto delle altre tredici divinità animali, che le doneranno nuovi poteri, traducibili in tecniche pittoriche.

Come funziona il Wiimote, in questo contesto? Premendo sul tasto B l’immagine si blocca e la telecamera si allontana, rivelando un pennello. Come in un libro monocromatico per bambini, si ha la possibilità di disegnare con il pennello, interagendo con il mondo di Okami. Volete la notte, non c’è problema, basta tracciare una mezza luna in cielo. Un ponte è crollato e non potete oltrepassare il fiume? Disegnatelo e il gioco è fatto. Questi sono solo due piccoli esempi delle innumerevoli possibilità d'interazione, le quali varieranno a seconda dei vari elementi (terra, aria, fuoco e acqua) e del paesaggio circostante. Rispetto alla versione originale per PlayStation 2, che si basava sull’utilizzo dello stick analogico, il Wiimote favorisce la natura e l’elasticità dei movimenti del pennello, quasi come se il titolo fosse nato proprio per essere adattato un giorno a questa tipologia di controlli.