Una delle sensazioni più belle quando ci si ritrova a provare un videogioco, ma in realtà anche della vita in generale, è quando le proprie aspettative vengono superate, regalandoci delle esperienze davvero degne di nota. Quando l’asticella era poi già discretamente tarata verso l’alto tali emozioni si amplificano ulteriormente, rendendo il tutto ancora migliore.
Un qualcosa di tutto sommato raro, ma con cui ci siamo trovati a che fare durante la Gamescom 2025. Sebbene immaginassimo già che Onimusha Way of the Sword fosse un buon gioco, considerando anche lo stato di grazia in cui sembra essere Capcom, non ci aspettavamo certo di trovarci dinnanzi un’opera con così tanto potenziale e in grado di regalarci alcuni dei momenti più memorabili della nostra esperienza in quel di Colonia.
L'arte della spada
La demo che abbiamo potuto provare durante la kermesse tedesca ci ha buttato dritti nel bel mezzo dell’azione, senza perdere tempo in preamboli vari. Ci siamo quindi trovati nei panni di Miyamoto Musashi, un potente samurai arrivato nei pressi di un imponente tempio con l’obiettivo di purificarlo e liberarlo dall’essenza maligna che lo impregna fin dalle fondamenta. In questa sua impresa Miyamoto non è però solo, dato che al braccio porta un peculiare guanto Oni, capace di potenziarne le abilità e, di tanto in tanto, anche di parlare.
I primi istanti ci hanno visto passare da dei bucolici sentieri immersi nella natura a un’atmosfera sempre più cupa e malata, con fedeli in fuga dal luogo sacro e una moltitudine di demoni alle loro calcagna. Appena imbattutici in queste mostruosità il nostro prode samurai ha ovviamente sfoderato la propria arma e lasciato spazio al grande, indiscusso protagonista di Onimusha Way of the Sword: il gameplay.
I combattimenti dell’opera di Capcom sono infatti tra i più soddisfacenti che abbiamo avuto modo di provare negli ultimi anni e riescono a regalare delle ottime sensazioni. Sebbene si fondino su alcuni classici archetipi da soulslike, sarebbe però errato ridurre quest’ultimo Onimusha a un mero esponente del genere, dato che tra le principali basi del gioco possiamo trovare quelle storiche della saga.
Gli scontri sono qua infatti più lenti e ragionati e devono tanto alle manovre difese. Parare un colpo avversario al momento giusto permette infatti di ridirezionarlo, proiettando il malcapitato nemico contro qualche pericoloso elemento dello scenario. Ci è infatti ad esempio capitato di deviare un assalto verso degli spuntoni su una parete, posizionandoci al contempo in modo vantaggioso per fronteggiare il successivo avversario.
Presenti poi anche altre meccaniche, come ad esempio l’Issen, una abilità che richiede una precisione millimetrica per essere utilizzata ma che ci consentirà di eliminare a tempo zero quasi oggi minaccia. Sbagliarne il tempo di utilizzo porterà però a esporci completamente a un attacco avversario, risultando quindi un qualcosa di tanto potente quanto di delicato da usare.
Il tutto in un modo estremamente fluido, dato che Onimusha Way of the Sword vanta delle animazioni superlative, capaci di rendere gli scontri delle vere e proprie danze della morte dalle quali è davvero arduo non farsi ammaliare. Un qualcosa che raggiunge il suo zenith nello scontro con il boss di fine demo, un vero e proprio cioccolatino che abbiamo amato dal primo all’ultimo istante.
Oltre ad averci offerto una sfida dinamica e accattivante, sia dal punto di vista ludico che da quello visivo, tale combattimento ci ha anche concesso di ammirare da molto vicino le animazioni facciali dei vari personaggi. Un lavoro anche in questo caso sopraffino, che aumenta di molto l’immedesimazione e contribuisce a rendere il tutto ancor più di valore.
Un percorso segnato
Oltre che combattere, a Colonia abbiamo anche avuto modo di girare per il tempio oggetto della demo. Un’esplorazione molto lineare, in cui non erano presenti percorsi alternativi e neanche molte deviazioni per recuperare oggetti curativi e simili. Un qualcosa, ovviamente, da valutare nel gioco completo, dato che potrebbe benissimo trattarsi di una limitazione dovuta alla natura della demo stessa, ma che è risultato il principale punto interrogativo della nostra prova.
Durante essa ci siamo però comunque imbattuti in momenti di valore e che ci hanno mostrato le potenzialità narrative e non solo del gioco. Si trovano infatti di tanto in tanto dei globi neri, che ci permettono di rivivere delle scene del passato e comprendere meglio cosa ha portato il luogo a diventare infestato. Presenti anche degli ostacoli demoniaci, da scovare ed eliminare tramite una visione alternativa a disposizione del nostro eroe.
Insomma, sono presenti svariate dinamiche legate all’esplorazione capaci sulla carta di renderla più interessante e tutto questo ci fa ben sperare che la versione completa di Onimusha Way of the Sword offra delle ambientazioni non per forza totalmente aperte, ma comunque piacevoli da navigare e dotate anche di qualche passaggio nascosto.
Onimusha Way of the Sword: in conclusione
Onimusha Way of the Sword è stata una delle più piacevoli sorprese della Gamescom 2025, con il titolo di Capcom che ha saputo conquistarci con un sistema di combattimento fisico e assuefacente coadiuvato da delle animazioni da manuale. Da valutare resta giusto l’esplorazione, che ci è parsa un po’ troppo lineare, ma tolto ciò il publisher nipponica sembra proprio star lavorando a un ennesimo gioiello, da aggiungere al suo recente e splendido firmamento.