Forza di gravità

Il tanto atteso Prey è finalmente pronto per essere gustato. Alcune innovazioni rendono il gameplay più interessante, peccato però per la longevità ridotta.

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a cura di Roberto Buonanno

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Forza di gravità

Le ambientazioni, come anticipato, sono molto simili a quelle viste in Quake 4 e Doom 3, con mix abominevoli di materia organica e metallo. La struttura dei livelli è molto lineare, è veramente difficile perdersi. Prey però si distingue per l'uso di alcune soluzioni innovative legate alla gravità. Spesso capita di dover sparare su speciali pannelli che invertono la forza di gravità, trasformando in pavimento soffitti o pareti. Inoltre capita spesso di camminare su speciali sentieri magnetici che si fanno a loro volta beffe della gravità. Capita a volte, poi, di ingaggiare spettacolari battaglie con nemici in piedi sul soffitto o sui muri. Roba da capogiro!

L’ultima novità è il teletrasporto, il quale oltre a presentarsi sottoforma di portale, si nasconde spesso e volentieri all’interno di casse quadrate, con tanto di immagine in tempo reale della zona di destinazione. Gli stessi avversari spesso e volentieri piombano addosso al malaugurato Tommy aprendo all'improvviso dal nulla portali. I teletrasporti sono una parte vitale del gioco e all'inizio possono disorientare, ma si scopre presto che anch'essi non cambiano poi molto la linearità dei livelli.

Nell’insieme questi elementi caratterizzano Prey da altri titoli di questo genere, ma il loro eccessivo sfruttamento delinea in buona parte degli enigmi in un esercito di deja vu.