Killing Tommy

Il tanto atteso Prey è finalmente pronto per essere gustato. Alcune innovazioni rendono il gameplay più interessante, peccato però per la longevità ridotta.

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a cura di Roberto Buonanno

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Killing Tommy

Tommy è un Cherokee, ma insiste per quasi tutto il gioco a rinnegare le proprie tradizioni. Perfino dopo aver visitato una nave aliena all'interno della quale la razza umana viene trasformata in carne Simmenthal per nutrire esseri mostruosi, il personaggio principale continua a ripetere battute idiota del tipo "nonno non me ne frega niente di questa roba, voglio solo trovare la mia ragazza!". Nonostante la cocciutaggine di quell'imbecille di suo nipote Tommy, il buon nonno riesce a fargli apprendere lo Spirit Walking. Si tratta del potere tramite il quale gli "uomini medicina" pellerossa - altrimenti detti sciamani - sarebbero stati in grado di abbandonare il corpo fisico per entrare nel mondo degli spiriti. In Prey il nostro eroe in forma spirituale può attraversare barriere trasparenti e aprire il passaggio al suo corpo in forma fisica. Avevamo visto qualcosa di molto simile sistema in Soul Reaver.

La novità di Prey è che Tommy sfrutta i suoi poteri spirituali per tornare dalla morte; terminata l’energia vitale, infatti, l’anima del nostro eroe si dissocia dal corpo per raggiungere un luogo onirico, nel quale i fantasmi rossi (forza vitale) e blu (forza spiritica) rigenerano le sue abilità in pochi secondi, per poi trasportarlo nel punto esatto del suo decesso. Questo concetto apre le porte ad un approccio di gioco più spregiudicato e semplicistico, quasi privo di tatticismi, agevolato dalla scarsa intelligenza dei nemici e dalla spropositata presenza di slot energetici.

L’evolversi delle missioni è ulteriormente facilitata dalla costante presenza di un falco guida, il quale ricoprire il ruolo di punto di riferimento per indicare l’ubicazione dei pannelli da attivare e la strada da percorrere. In alcune occasioni si rende ulteriormente utile distraendo gli alieni con degli attacchi frontali o decifrando il linguaggio dell’astronave vivente.

Letture consigliate

Ci sono decine di ottimi libri su miti e leggende dei Pellerossa, ma preferiamo consigliarvi un grande fumetto italiano, edito da Bonelli. Si chiama Magico Vento, ha superato i cento numeri e vede come protagonista uno sciamano Sioux. Questi si rende conto che il vero male della sua Terra non sono lupi mannari, spettri e altri mostri sovrannaturali, bensì gli uomini. In particolare nel numero 4 "La Bestia" Magico Vento per la prima volta effettua lo Spirit Walking, esattamente come Tommy, il protagonista di Prey.