PS5 non può essere bannata via hardware da Sony, secondo un tribunale

Secondo un giudice brasiliano, la punizione inferta da Sony a chi viola i termini di servizio in maniera grave sarebbe troppo severa.

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a cura di Marco Piccirilli

In queste settimane si è fatto un gran parlare dell'utilizzo improprio dei servizi di PlayStation 5: è il caso, per esempio, della PlayStation Plus Collection, il cui sblocco è tecnicamente possibile su più console PlayStation 4 tramite una sola PS5, cosa che ha fatto nascere un vero e proprio mercato dietro a questa possibilità, con vari utenti che sono riusciti a guadagnare un bel po' di soldi semplicemente "vendendo" l'accesso alla propria console. Questa operazione, come stabilito da Sony, viola i termini di servizio stipulati con i giocatori al momento dell'acquisto, al punto che la casa giapponese si è riservata il diritto di bloccare le PS5 dei più "furbetti" da remoto, rendendole di fatto inutilizzabili.

Ebbene, a quanto pare non tutti sono d'accordo con una simile condotta: secondo il giudice brasiliano Anderson Antonucci, della Corte di Giustizia di San Paolo, si tratta di una punizione fin troppo severa, che, oltre all'autore del misfatto, si ripercuote anche su altre persone che magari fanno abitualmente uso di quella specifica console e che non hanno nessuna colpa. Sony, come altri produttori di console e di hardware in generale, non è nuova a simili pratiche, che risalgono all'epoca di PlayStation 3 (ovvero da quando la connessione ad internet venne integrata in maniera nativa nella console).

Il giudice, in particolare, paragona la PS5 e i suoi servizi a una TV con Netflix, arrivando a sentenziare che "bloccare una PS5 per la violazione dei termini di servizio è un po' come bloccare le funzioni di una TV per aver usato Netflix in maniera impropria". La sentenza, come scrive un giornale brasiliano, dovrebbe obbligare Sony a sbloccare retroattivamente tutte le PS5 e le PS4 nel paese del Sud America, ma al momento non è chiaro se il colosso giapponese deciderà di impugnarla e continuare la sua battaglia in tribunale.

Voi che ne pensate? Ritenete giusta una simile linea di pensiero da parte di Sony o siete d'accordo con il giudice, secondo cui sarebbe preferibile un semplice ban degli account appartenenti ai trasgressori?

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