Putin vuole uno Steam "made in Russia", Steam Deck compresa

Putin vuole creare una piattaforma di gioco dedicata al pubblico russo simile a Steam, con tanto di sistema operativo e console dedicati.

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a cura di Marco Silvestri

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In un audace movimento strategico che sembra tratto direttamente da un romanzo di fantascienza, il presidente russo Vladimir Putin ha commissionato al suo governo la creazione di una piattaforma di intrattenimento digitale strutturata in modo simile a Steam. Questa iniziativa fa parte di un'ampia strategia socioeconomica volta a rafforzare la posizione della Russia nel mercato globale del digitale, in particolare nel segmento del gaming e del software.

Durante una riunione focalizzata sullo sviluppo socio-economico della regione di Kaliningrad tenutasi alla fine di gennaio, sono state avanzate delle proposte rivoluzionarie, tra le quali spicca l'idea di sviluppare delle console di gioco fisse e portatili insieme a un sistema operativo dedicato e un sistema cloud per la distribuzione di giochi e software agli utenti. Questo ambizioso progetto sembra prendere ispirazione direttamente da quanto realizzato dalla Valve con le sue Steam Machines, il Steam Deck e SteamOS. Il progetto russo sembra mirato a a consolidare l'industria tecnologica interna e a ridurre la dipendenza da fornitori esteri.

La Russia, tuttavia, non è l'unica nazione a puntare sullo sviluppo di tecnologie proprie nel campo dell'intrattenimento digitale. Anche personalità del calibro di Phil Spencer, per esempio, hanno espresso interesse verso la creazione di sistemi operativi dedicati al gaming su dispositivi portatili.

Uno dei principali ostacoli da superare sarà il breve lasso di tempo a disposizione per lo sviluppo di tale piattaforma, con una scadenza fissata per il 15 giugno di quest'anno. Nonostante le difficoltà, l'ambizione del progetto è chiara: creare da zero un ecosistema di gaming che possa competere con gli attuali leader del mercato. Esperti e analisti del settore, tuttavia, rimangono scettici riguardo alla fattibilità di tale impresa in tempi così ristretti, suggerendo che la realizzazione di un sistema completamente nuovo potrebbe richiedere tra i 5 e i 10 anni di sviluppo, ponendo la Russia tecnicamente 15 anni indietro rispetto ai suoi concorrenti.

Nonostante le evidenti criticità, l'iniziativa è indicativa di una più ampia strategia russa volta a rafforzare la produzione tecnologica nazionale.

La recente attivazione di un impianto di produzione di wafer di silicio a Chernyakhovsk, nella regione di Kaliningrad, rappresenta un passo significativo in questa direzione. L'impianto, che prevede di produrre annualmente fino a 200 milioni di wafer di silicio, è un elemento centrale nel piano della Russia di sviluppare una filiera tecnologica interna robusta e autosufficiente.

Il successo di questa iniziativa potrebbe non solo rafforzare la posizione della Russia sul mercato globale del gaming e del software ma anche rilanciare l'industria nazionale dei semiconduttori, aprendo interessanti prospettive di collaborazione internazionale, specie con paesi che, come la Cina, stanno anch'essi cercando di aumentare la loro produzione di wafer di silicio per rispondere alla crescente domanda globale di chip.

Quanto al software, la Russia ha già iniziato a promuovere l'uso di distribuzioni Linux nazionali, come Astra Linux, per sostituire Windows in diversi ambiti. L'aggiunta di Proton, un layer di compatibilità che permette l'esecuzione di giochi per Windows su Linux, potrebbe rendere il sistema operativo russo una piattaforma ancora più attraente per il gaming, allineandosi con le intenzioni di Putin di creare un'infrastruttura cloud per la distribuzione di giochi e software.