Mi chiamo Corvo, non so volare, ma non ne è un problema

Dishonored è un nuovo titolo che mischia sapientemente elementi dei giochi stealth con un pizzico di sparatutto e gioco di ruolo. Aggiungete al cocktail un'ambientazione steam-punk e una direzione artistica molto ispirata e capirete i motivi che lo rendono uno dei migliori giochi del 2012.

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a cura di Tom's Hardware

Mi chiamo Corvo, non so volare, ma non ne è un problema

A tutte queste capacità si unirà l'eccezionale mobilità di cui Corvo è dotato. Arkane è riuscita, infatti, a sviluppare un sistema di controllo particolarmente intuitivo che vi consentirà di padroneggiare le diverse abilità di Corvo già dopo pochi istanti.

Arrampicarsi sui muri, nascondersi dietro una cassa e sbirciare oltre il suo bordo per capire la posizione degli avversari o stordire un nemico alle spalle e recuperare il suo corpo esanime, prima che cada per terra, saranno azioni facilmente realizzabili che vi daranno l'impressione di controllare un personaggio davvero potente.

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Il sistema di combattimento ricorda da vicino quello di Bioshock, con la possibilità di scegliere come equipaggiare ogni mano. Solitamente nella destra impugnerete una lama, la vostra arma di base, grazie alla quale duellare con le guardie di Dunwall o freddarle alle spalle. 

Nella mano sinistra potremo decidere, tramite menù circolare, se equipaggiare una seconda arma, a scelta tra una balestra o una pistola, uno dei tanti oggetti per l'infiltrazione o uno dei poteri.

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Queste abilità non saranno utili solo ai fini del combattimento, ma anche per raggiungere le rune, fondamentali per migliorarle, o scovare i tanti segreti e missioni secondarie sparse per Dunwall. Così facendo, le otto ore sufficienti per portare a termine la missione principale potrebbero diventare dieci o più, migliorando la longevità del gioco.

Va comunque detto che il quantitativo di contenuti proposto da Arkane è 'onesto', in altre parole non avrete mai l'impressione che gli sviluppatori abbiano cercato di aumentare il monte ore riciclando situazioni o inserendo fasi di gioco artificiose, come un insistito backtracking. Senza considerare che le tante modalità per affrontare ogni missione potrebbero spingervi a rigiocare la campagna in maniera completamente differente, solo per scoprire le molteplici variabili offerte dagli sviluppatori.