Recensione Kings and Heroes, un MMORPG molto particolare

Kings and Heroes mischia MMO e RPG tradizionali in un ibrido action da giocare sia da soli che in compagnia. Ecco pregi e difetti di questo "semi-MMORPG".

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a cura di Francesco Dellagiacoma

Kings and Heroes

 

Industry Games, dopo un anno e mezzo di early access, porta su Steam la versione 1.0 il suo RPG Kings and Heroes.

Kings and Heroes

CONTRO: molti bug; errori tecnici e crash frequenti; combat system caotico e poco preciso; graficamente indietro; giocato da soli stanca in fretta.

VERDETTO: Kings and Heroes è un titolo con molti difetti, a partire dalla grafica datata e un end-game da rifinire. Nonostante i problemi è comunque un'alternativa divertente ai soliti MMORPG, specie se giocato in gruppo. Il supporto costante degli sviluppatori lascia buone speranze per il futuro: rimandato a settembre, ma di poco!

Kings and Heroes è un RPG fantasy che mischia elementi moderni con tocchi più tradizionali. Una forte impronta online consente comunque di godersi il titolo anche in single-player, anche se l'orientamento dato dagli sviluppatori di Industry Games sembra più volto alla componente MMO del gioco. Scopriamo assieme pregi e difetti di questo titolo da poco uscito dall'early access.

Il mondo di Sundaria

Kings and Heroes

La creazione del personaggio permette al giocatore di scegliere tra sette razze e cinque classi, con anche differenti allineamenti. Ripresa a piene mani dai classici come Dungeons & Dragons, risulta forse un po' povera nella parte estetica. Dopo aver creato il nostro alter-ego veniamo catapultati subito nel vasto mondo di Sundaria: il gioco, forse per scelta, non si presenta con un tutorial o con un incipit della trama e dell'ambientazione, lasciando che sia il giocatore ad "arrangiarsi" scoprendo cosa fare.

Una guardia posta all'entrata della città ci darà come da tradizione la nostra prima quest, e ne seguiranno molte altre: l'anima del gioco è infatti composta da questa tipologia di avventure, assieme ai dungeon generati in maniera procedurale.

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Kings and Heroes da delle buone idee grafiche, ma che vanno assolutamente limate

Nel mondo di Sundaria è possibile fare gruppo, formando un party che arriva fino a 8 giocatori, anche se toccherà essere piuttosto fortunati per riuscirci, dato il gioco non è al momento popolato. Kings and Heroes possiede la particolarità di essere un ibrido tra un action-RPG e un MMO, dove però le abilità del giocatore contano poco, dando maggiore importanza al livello e alla classe scelta: il combattimento è caotico e impreciso, tanto che spesso si riduce ad uno spam continuo degli attacchi con ben poco ragionamento. Un pregio di Kings and Heroes è sicuramente la possibilità di poter scegliere se giocarlo in prima o terza persona.

Le classi tra le quali è possibile scegliere sono 5: chierico, campione, ranger, ladro e stregone. Oltre a essere molto classiche - altra scelta che richiama la tradizione degli RPG degli anni '80 e '90 - hanno anche il difetto di non essere particolarmente bilanciate: con alcune ce la si può cavare anche senza un party, mentre altre devono quasi obbligatoriamente appoggiarsi al supporto di qualche alleato. Un difetto non da poco per un titolo che vuole offrire un'esperienza di gruppo e in singolo alla pari.

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La sostanza del gioco

Il motore di gioco scelto dal team è l'Unreal Engine, e il risultato in questo caso non è dei migliori tra glitch visivi, modelli 3D e texture che risultano decisamente datate la sensazione è quella di una direzione artistica piuttosto anonima, causa forse anche l'ambientazione molto classica che non permette di inventarsi molto.

Oltre alla grafica povera, ci troviamo di fronte anche a un'ottimizzazione tutt'altro che eccellente, che risulta decisamente fuori luogo per un titolo dal comparto tecnico non particolarmente brillante.

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Alcune location sono poco ispirate, altre molto piacevoli

Se da una parte le mappe risultano un po' povere, merito anche di una colonna sonora dimenticabile, dall'altra a livello di contenuti Kings and Heroes cerca di farsi perdonare, riempiendo il giocatore di equipaggiamenti diversi, aumentando di fatto il fattore rigiocabilità del titolo, che in generale ha una discreta longevità. I dungeon generati in maniera procedurale sono da una parte pregio e dall'altra difetto del gioco, aumentando da una parte la varietà dei contenuti, ma riducendo dall'altra l'effetto di stupore che si può avere solamente entrando in un livello costruito a regola d'arte da zero. 

L'end-game del titolo è un "more of the same" dove l'obiettivo, una volta raggiunto il livello massimo (50) è quello di completare dungeon più difficili, magari in gruppo per aver accesso a oggetti migliori. Una volta raggiunto e scoperto un dungeon si ottiene una mappa tramite la quale è possibile mettersi direttamente in coda dalla città. Fortunatamente basta che solamente un giocatore sia in possesso della mappa per dare l'accesso all'intero gruppo.

Archer

Kings and Heroes ha un buon livello di immersione, con uno stile "old school" che evita di evidenziare bersagli o oggetti da raccogliere sulla mappa. Una scelta che potrebbe far storcere il naso i neofiti abituati alla comodità delle dettagliatissime mappe dei MMORPG moderni, ma che in un titolo dichiaratamente retrò risulta un pregio e non un difetto.

Grazie a un costante supporto da parte degli sviluppatori e una buona idea di fondo, Kings and Heroes ha sicuramente le potenzialità per migliorarsi con il tempo e diventare un semi-MMO di buon livello, tuttavia svariati bug e la pochezza di contenuti soprattutto nell'end-game lo rendono al momento una scelta da ponderare con attenzione, soprattutto se l'idea è quella di giocare in single-player.