Capcom si trova a dover gestire le aspettative dei giocatori dopo che le recenti prestazioni tecniche di alcuni titoli hanno sollevato dubbi sulla versatilità del suo motore grafico proprietario. La software house giapponese ha voluto rassicurare la community dichiarando che Resident Evil Requiem girerà senza problemi, prendendo le distanze dalle difficoltà tecniche riscontrate in Monster Hunter Wilds. Una dichiarazione che suona quasi come un mea culpa implicito rispetto alle critiche ricevute negli ultimi mesi.
Il RE Engine, considerato da molti sviluppatori uno dei motori grafici più efficienti dell'industria videoludica, ha dimostrato limiti evidenti quando applicato a contesti che esulano dalla sua zona di comfort. Mentre i giochi della serie Resident Evil, caratterizzati da ambienti più contenuti e un numero limitato di elementi sullo schermo, hanno sempre brillato per fluidità e resa visiva, titoli come Dragon's Dogma 2 e Monster Hunter Wilds hanno messo in luce carenze significative nella gestione di mondi aperti e dinamici.
La questione sollevata dalla community riguarda proprio questa dicotomia: il RE Engine eccelle negli spazi circoscritti ma fatica visibilmente quando deve gestire scenari più ampi e complessi. Un utente ha sottolineato come molti giochi sviluppati con Unreal Engine 5 riescano a mantenere stabilmente i 60 fotogrammi al secondo, performance che invece il motore Capcom sembra faticare a garantire nei suoi titoli più ambiziosi dal punto di vista dell'estensione delle mappe.
Particolarmente stridente appare il problema dello streaming delle texture in Monster Hunter Wilds, dove il caricamento degli elementi grafici risulta visibilmente problematico. Alcuni osservatori hanno notato che non si tratta di un'esclusiva Capcom, dato che anche altri giochi che implementano il DirectStorage hanno manifestato difficoltà simili, ma questo non attenua le responsabilità della casa di sviluppo nipponica.
La strategia di Capcom di trasformare il RE Engine nel proprio motore tuttofare sembra essere stata implementata con eccessiva fretta, senza un'adeguata fase di ottimizzazione per tipologie di gioco radicalmente diverse dai survival horror per cui era stato originariamente concepito. Dragon's Dogma 2 e Monster Hunter Wilds hanno evidenziato queste lacune in modo lampante, danneggiando paradossalmente la reputazione di un engine che, nel suo campo specifico, rappresenta un'eccellenza tecnica.
La rassicurazione di Capcom su Resident Evil Requiem sembra quindi basarsi sul ritorno a terreno conosciuto: ambienti più ristretti, minor numero di elementi simultanei, gameplay più controllato. Una scelta che garantisce prestazioni solide ma che lascia aperta la domanda su come l'azienda intenda affrontare le sfide tecniche dei titoli open world nel prossimo futuro. Gli appassionati si chiedono se Capcom investirà nell'ottimizzazione del proprio motore grafico per scenari più ampi o se valuterà l'adozione di Unreal Engine 5 per determinate produzioni, come suggerito da alcuni membri della community.
La fiducia espressa dalla software house giapponese suona come un tentativo di recuperare credibilità dopo le critiche ricevute, ma sarà il lancio effettivo di Resident Evil Requiem a determinare se la lezione sia stata davvero appresa o se si tratti semplicemente di un ritorno a formule consolidate senza affrontare i problemi strutturali emersi.