Capcom torna a Raccoon City con Resident Evil Requiem (prenotabile qui), segnando il primo vero ritorno nella città simbolo della saga dai tempi di Resident Evil 3, escludendo la breve apparizione in Resident Evil 6. La scelta di riportare i giocatori nella location più iconica del franchise rappresenta una svolta significativa dopo le ambientazioni rurali di Resident Evil Village e Resident Evil 4 Remake, promettendo un'esperienza claustrofobica tra grattacieli anonimi e corridoi labirintici che richiamano immediatamente alla mente l'atmosfera opprimente del survival horror urbano.
Durante un'intervista esclusiva, il producer Masato Kumazawa ha confermato quello che molti fan sospettavano già analizzando i primi filmati di gameplay. Quando gli è stato chiesto se Requiem potesse condividere lo stesso DNA con un capitolo precedente della serie, allo stesso modo in cui Resident Evil 4 e Village erano chiaramente legati da un filo narrativo e stilistico comune, Kumazawa non ha esitato nella risposta.
"Credo che sotto questo aspetto sia molto vicino a Resident Evil 2", ha dichiarato il producer, confermando l'analogia proposta durante la conversazione. Una dichiarazione che avrà sicuramente fatto drizzare le antenne ai veterani della serie, considerando che Resident Evil 2 Remake è considerato uno dei migliori esponenti del genere survival horror moderno e ha stabilito nuovi standard tecnici e di gameplay per l'intera industria.
Il cambio di scenario è tutt'altro che cosmetico. Dopo due capitoli consecutivi ambientati in contesti rurali, come descritto nell'intervista, Resident Evil Requiem abbraccia nuovamente l'estetica urbana che aveva reso celebri i primi capitoli. I filmati mostrati finora rivelano ambienti claustrofobici caratterizzati da edifici anonimi e corridoi intricati, un ritorno alle radici che i puristi del franchise attendevano da tempo.
La scelta di Capcom di richiamare esplicitamente Resident Evil 2 non è casuale. Quel capitolo, sia nella versione originale che nel celebrato remake del 2019, rappresenta l'essenza del survival horror urbano: risorse limitate, spazi angusti, nemici persistenti e un'atmosfera di costante tensione amplificata dall'architettura cittadina. Se Requiem riuscirà a catturare quella stessa formula vincente applicandola alla potenza delle console current-gen, potremmo trovarci di fronte a uno dei capitoli più significativi della serie degli ultimi anni.