Il Lucca Comics and Games è ogni anno uno degli eventi più attesi dagli amanti dell’intrattenimento, che non vedono l’ora di perdersi tra le viuzze della bellissima città toscana alla ricerca di qualche variant esclusiva e qualche firma imperdibile. Quest’anno sono in particolare stati Tetsuo Hara, il creatore di Ken il guerriero, e il celeberrimo Hideo Kojima ad accendere le folle, senza dimenticare il padre di Silent Hill Keiichiro Toyama o la penna dietro Percy Jackson Rick Riordan.
La kermesse toscana si è poi rivelato il palcoscenico perfetto anche per Riftbound, nuovo gioco di carte collezionabili di Riot basato sul mondo di League of Legends rilasciato ufficialmente proprio il 31 ottobre nel bel mezzo del Lucca Comics and Games 2025. Un Trading Card Game che, forte del franchise su cui si fonda, punta a convincere un po' tutti, a partire dai giocatori più casual fino agli esperti del genere, passando ovviamente anche per tutti coloro che amano semplicemente collezionare carte ed edizioni speciali.
Un gioco che sembra essere quindi stato pensato con tutti i crismi del caso e dotato ovviamente di un background particolarmente importante, con tutte le potenzialità di ritagliarsi uno spazio in un mercato che negli ultimi anni è in grande crescita. Per saperne qualcosa di più abbiamo avuto l’occasione proprio durante il Lucca Comics and Games 2025 di scambiare due parole con Nicola Cencherle, responsabile publishing per Europa, Medio Oriente ed Africa di Riftbound.
Giacomo Todeschini
Ciao Nicola e grazie mille per la tua disponibilità. Finalmente abbiamo Riftbound tra le mani: ma come vuole questo nuovo gioco di carte collezionabili posizionarsi in un mercato che al momento, soprattutto grazie anche alla rinascita di Pokémon, a One Piece e ovviamente Magic, vive di grande popolarità? Quali sono le basi sulle quali questo TCG vuole entrare sul mercato?
Nicola Cencherle
Il nostro obiettivo è stato quello di creare un gioco adatto e accessibile anche a tutti coloro che non si sono mai avvicinati a un card game, ma senza per questo renderlo banale o semplice. Un TCG, insomma, con cui è facile iniziare, ma dotato comunque di meccaniche e strategie capaci di renderlo profondo pure per i veterani. Con Riftbound, quindi, abbiamo cercato di dare vita a un prodotto con il potenziale di attrarre entrambi i mondi.
Per farlo abbiamo preso sia meccaniche già conosciute, come la gestione delle risorse per poter giocare le carte più potenti, e altre inedite, come ad esempio la presenza di campi di battaglia al centro del campo di gioco da conquistare e mantenere per fare punti. Vi sono poi dei champion per ogni mazzo, attorno ai quali girano le varie sinergie e tattiche di esso. Tali campioni sono presi da League of Legends e sono stati creati per presentare abilità e stili di gioco che ricordino da molto vicino le loro peculiarità nel videogame.
Se volessimo riassumere in pochi concetti Riftbound sarebbero la conquista del territorio, la gestione delle risorse e, appunto, i campioni attorno alla quale creare il proprio mazzo preferito.
Giacomo Todeschini
Il controllo del territorio e la presenza dei campioni sono due elementi che tradiscono subito il forte legame tra i videogiochi e Riftbound. Quando si vuole portare un franchise in un media differente da quello d’origine è del resto fondamentale avere dei legami ben chiari con le proprie radici: voi come avete fatto a portare League of Legends all’interno di un TCG?
Nicola Cencherle
Il nostro obiettivo non è solo quello di parlare ai fan di LoL, ma anche quello di appassionare tutti coloro che magari non hanno ancora avuto a che fare con il videogame o Arcane. Certo, conoscendo League of Legends i legami sono molti, a partire dai champion fino ad arrivare ad alcune meccaniche uniche.
Pensare a Riftbound come a un semplice gioco di carte di League of Legends sarebbe però un po’ ingeneroso, dato che dispone di tutte le caratteristiche necessarie per vivere di vita propria ed è stato creato da un team davvero incredibile, composto da numerosi veterani del settore.
Giacomo Todeschini
Oltre al nuovissimo Riftbound, Riot ha anche un altro gioco di carte collezionabili, anche se esclusivamente digitale: Legends of Runeterra. Avete intenzione di mantenere i due mondi completamente distinti, relegando il primo al formato fisico e il secondo a quello digitale, o prima o poi potremmo giocare Riftbound anche sui nostri PC e smartphone?
Nicola Cencherle
Riftbound è stato pensato esclusivamente come TCG fisico, dato che si basa fortemente sulla componente sociale e sulla possibilità di giocarlo in prima persona con qualche amico e anche con più di due giocatori contemporaneamente. In ogni caso stiamo valutando pure la possibilità di crearne in futuro una versione digitale; per ora è in ogni caso troppo presto per parlarne e ci stiamo concentrando soprattutto sulla versione fisica del gioco.
Quello che vogliamo cercare di ottenere è infatti il portare la gente nei negozi, per sfidarsi e passare pomeriggi e serate in compagnia insieme a Riftbound. Se in futuro il gioco diventerà anche digitale lo farà quindi senza la volontà di sostituire la controparte fisica e, soprattutto, senza andare a sostituirsi a Legends of Runeterra, che vogliamo continuare a supportare insieme a Riftbound.
Giacomo Todeschini
Proprio parlando della community, uno degli aspetti fondamentali per un gioco di carte collezionabili è quello di riuscire a fare breccia nelle fumetterie e nei negozi specializzati. Avete già un piano a riguardo, avete pensato a carte promo, tornei e altro ancora?
Nicola Cencherle
Abbiamo lavorato e stiamo ancora lavorando a un piano molto importante per appoggiare i negozi specializzati e portare Riftbound vicino a più persone possibile. Siamo in particolare impegnati sia sulla parte dedicata agli eventi for fun sia a quella più competitiva per creare uno scenario in grado di soddisfare una larga fetta della community.
Già da oggi è possibile andare nei negozi e imparare a giocare, sfidarsi in tornei e conoscere nuovi amici. Abbiamo poi già pensato ai pre-release, delle serate nelle quali lanceremo in anticipo le nuove espansioni, a dei set per principianti e poi anche a competizioni più professionali. Insomma, la volontà è quella di supportare Riftbound a 360 gradi.
Giacomo Todeschini
Quando si pensa a un gioco di carte solitamente il pensiero corre a sfide leggendarie tra giocatori, ore passate a costruire un deck e minuti a fantasticare su come potenziare il proprio mazzo. Negli ultimi anni ha però preso sempre più strada un nuovo filone di appassionati, che punta a collezionare le carte senza magari neanche sapere come funziona il gioco. Avete pensato a qualcosa di particolare anche per loro?
Nicola Cencherle
Assolutamente sì, sappiamo che sono una parte importante del mercato e sappiamo anche come la community di League of Legends sia numerosa e desidera prodotti dedicati ai propri personaggi preferiti. Abbiamo creato un sistema di rarità delle carte e pure delle carte overnumbered, più difficili da trovare e che superano la numerazione dei set standard. Le più ambite saranno in ogni caso quelle con la firma dell’artista dietro la carta: delle versioni davvero belle quanto difficili da trovare.
Abbiamo poi pensato a dei set speciali, come quello dedicato ad Arcane o ai mondiali di League of Legends: dei pack particolari pensati soprattutto per i collezionisti e studiati nel minimo dettaglio. A essere più rare e difficili da trovare saranno in ogni caso solo le versioni alternative delle carte, con le versioni base che saranno quindi alla portata di chiunque.